
(AGENPARL) – sab 02 settembre 2023 Oggi il M5S del Trentino era all’Urban Center di Rovereto a raccogliere
firme per dar forza alla petizione che sostiene la proposta di legge sul
salario minimo legale
ad almeno 9 euro all’ora. Assieme al Consigliere provinciale e candidato
alla presidenza della Provincia, Alex Marini, tanti attivisti e candidati
alle elezioni provinciali del 22 ottobre prossimo.
«La proposta di legge del M5S sul salario minimo legale è una grande
battaglia di civiltà – dice il consigliere Marini – il M5S si batte per
questo da almeno 10 anni e oggi, per fortuna, sembra avere trovato il
sostegno anche di altre forze politiche. Il salario minimo serve a tutelare
i lavoratori, soprattutto quelli più giovani ma anche quelli precarizzati
grazie a 25 anni di politiche ultraliberiste, il cui apice è stato toccato
col Jobs Act e coi decreti Poletti del governo PD guidato da Renzi. Non
solo. Questo provvedimento tutela anche le imprese che si rivolgono al
mercato interno, perché se le persone normali hanno un reddito che consenta
di andare oltre la mera sussistenza possono acquistare i loro prodotti,
rafforzando l’economia basata sul lavoro, invece di tenerla immobilizzata e
succube degli interessi di pochi grandi soggetti che vivono di rendita».
Il candidato presidente del M5S trentino porta i dati a sostegno della
bontà della proposta:«Che ci sia bisogno del salario minimo lo dice il M5S
ma prima ancora lo dicono i numeri: il potere d’acquisto degli stipendi
2022 in Italia è calato del 2% rispetto ai dati del 2013. Nello stesso
periodo nell’Unione Europea a 27 esso è aumentato del 2,5%. Peggio ancora,
i dati dimostrano come in termini reali le retribuzioni nazionali dal 2000
ad oggi siano rimaste di fatto identiche
.
Nello stesso ventennio, in Francia e Germania gli stipendi sono invece
cresciuti rispettivamente del 21,5% e del 17,7%. Sono dati che dovrebbero
far correre ai ripari tutti i politici. Invece si riscontra la volontà
delle forze di destra, e di alcuni soggetti che figurano pure a sinistra,
di mantenere l’attuale sistema, che non copre tutti i lavoratori e anzi ne
esclude fette sempre crescenti. Un atteggiamento simile si può comprendere
solo con la volontà di soddisfare gli interessi di pochi soggetti, molto
ricchi e molto potenti, i quali beneficiano di meccanismi che producono
sempre più poveri che lavorano e che stanno via via distruggendo la classe
media. In Trentino come nel resto del Paese
,
il M5S lotta per queste persone e continuerà a farlo finché non sarà
costruito un sistema più giusto nei confronti di tutti, a partire da coloro
che ogni giorno si fanno in quattro per mettere qualcosa in tavola e per
garantire ai loro figli un futuro decente».
Nella fotografia, da destra verso sinistra: Daria Giacomolli, Paolo
Santolini, Marisa Broz, Alex Marini, Michele Setti
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Alex Marini (M5S)
Consigliere della Provincia autonoma di Trento
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