
(AGENPARL) – sab 19 agosto 2023 *Luigi Scaglione *
già Amministratore Comunale della DC e Consigliere regionale dei
Popolari-Udeur
CHI HA PAURA DEI CATTOLICI IMPEGNATI IN POLITICA? La domanda sorge
spontanea rileggendo, in maniera asettica e scevra da ogni personale
posizionamento politico o elettorale, le alzate di scudi di taluni
esponenti della “destra” lucana e non solo, rispetto ad un rinnovato
impegno dei cattolici per la rinascita della Basilicata.
E’ stucchevole il tentativo di tirare per la giacchetta, di qua è di là, il
documento, leggittimo e sincero della Conferenza Episcopale lucana,
contrapposta strumentalmente dalle libere interpretazioni di ognuno, al
tentativo di costruire un’alternativa politica all’attuale maggioranza di
governo regionale e non solo, da parte di forme organizzate del laicato
cattolico o di pezzi della società che avrebbero tutto l’interesse a
restare fuori dall’agone politico, se non fossero mossi da uno spirito
vero, forte, dirompente, di riscatto sociale della nostra regione, anche da
alcuni errori del passato (non siamo immuni e parlo per me da protagonista
minore, della vita politica regionale e comunale potentina) ma soprattutto
per riscattarci da alcuni imborghesimenti frutto di conquistadores che del
nostro territorio conoscono poco o nulla.
Un po’, per fare una concessione ai detrattori dell’ultimo Csx, come
accadde quando per ragioni ben note da guerra di bottega (la solita che si
ripopone nel maggior partito dell’opposizione) che minò la spinta del
Presidente vincitore delle ultime primarie e fu nominato un governo
regionale tecnico “extracorporeo”.
I risultati sono sotto gli occhi tutti oltre l’accecante concessione del
bonus gas a mò di contentino ed elargizione (ricordo i commenti ai tempi
della card carburante) e l’utilizzo di risorse delle royalties per esigenze
anche qui di “botteghe” locali con la scusa delle compensazioni e senza
alcuna idea di farle diventare spese per investimenti.
Ma torniamo alla domanda che mi pongo e credo si stian ponendo in molti:
CHI HA PAURA DEI CATTOLICI IMPEGNATI IN POLITICA? O DEI LAICI CHE NE
CONDIVIDONO LA MATRICE POLITICA?
Se solo qualcuno rileggesse la storia lucana, non solo quella della nobile
Democrazia Cristiana, ma anche quella dei socialisti o dei comunisti
impegnati in prima fila per fare la “rivoluzione sociale”, troverebbero
negli insegnamenti di Mons. Delle Nocche e la sua adesione ad un rapporto
solidale con il socialista Scotellaro e scorgerebbero negli insegnamenti di
Mons. Vincenzo D’Elia e di Don Giuseppe De Luca, i forti rigurgiti
rivoluzionari tesi a cambiare da dentro le sorti della società lucana.
E se vogliamo, per andare lontano e ricostruire questa regione, come fece
Indro Montanelli con un suo articolo del dicembre 1958, sul *Corriere della
Sera che *nel
commentare delle appena pubblicate *Esperienze pastorali* di Don Milani, ne
trasse lo spunto per osservazioni che riguardano direttamente anche il loro
autore, allora parroco di San Donato. Con ampi stralci del testo del
religioso, il giornalista riferisce, dicono le cronache, di esserne stato
incuriosito dalla diffusione dell’argomento «in certi circoli» e
dall’essergli stato presentato il testo come «il nuovo Vangelo di quei
giovani radicali della sinistra democristiana
che fanno capo a La
Pira ». “Gli ideali della scuola
di Barbiana erano quelli
di costituire un’istituzione inclusiva, democratica, con il fine non di
selezionare ma piuttosto di far arrivare, tramite un insegnamento
personalizzato, tutti gli alunni a un livello minimo d’istruzione
garantendo l’eguaglianza con la rimozione di quelle differenze che derivano
da censo e condizione sociale”. Nel mentre, la vocazione
sociale di La Pira (a cui si fa
riferimento legando Don Milani), si esprimeva nell’impegno politico.
Alle accuse e gli avvertimenti mossigli da più parti, circa il pericolo di
compromissione nell’attività politica – ecco il nesso forte con la storia
di oggi -, risponderà*: «Non si dica quella solita frase poco seria: la
politica è una cosa ‘brutta’! No: l’impegno politico -cioè l’impegno
diretto alla costruzione cristianamente ispirata della società in tutti i
suoi ordinamenti a cominciare dall’economico- è un impegno di umanità e di
santità: è un impegno che deve potere convogliare verso di sé gli sforzi di
una vita tutta tessuta di preghiera, di meditazione, di prudenza, di
fortezza, di giustizia e di carità».*
E per finire con le citazioni, l’esperienza di don Giussani per il quale
la fede è un «riconoscere una Presenza» ed occupa ogni singolo spazio della
vita individuale (i rapporti umani, l’esperienza lavorativa, la vita
sociale e politica).
E allora, diciamolo ancora una volta: CHI HA PAURA DEI CATTOLICI IMPEGNATI
IN POLITICA? ANCHE QUI, ORA, IN BASILICATA?
*Luigi Scaglione *
già Amministratore Comunale della DC e Consigliere regionale dei
Popolari-Udeur
Potenza, 19 Agosto 2023