
(AGENPARL) – gio 27 luglio 2023 OSSERVATORIO DELL’ECONOMIA
RAVENNA
Demografia di imprese
Aprile-giugno 2023
Guberti: “Gli imprenditori, giovani e meno giovani sono traino della nostra economia e concorrono al benessere del territorio,
alla coesione interna, alla sua capacità di competere e, dunque, alle prospettive del futuro”
IMPRESE RAVENNATI: +199 TRA APRILE E GIUGNO (+0,52%)
Debole la dinamica delle nuove iscrizioni (-1,4%) mentre le chiusure sono in crescita (+2,3%) rispetto ad un anno fa
Crescono società di capitale e imprese individuali. Aumentano imprese giovanili, straniere, femminili e la componente artigiana
Il sistema delle imprese ravennati continua a mostrare resilienza, insieme a qualche slancio di dinamismo. I dati del secondo
trimestre 2023 evidenziano, infatti, un saldo positivo tra aperture e chiusure di imprese, con un aumento complessivo di 199 nuove aziende
nel periodo aprile-giugno. Il risultato, sebbene rappresenti un segnale incoraggiante, è uno tra i meno brillanti nell’arco degli ultimi dieci
anni. Uno dei principali elementi che ha influenzato il quadro demografico delle imprese ravennati nel secondo trimestre dell’anno è stato il
calo del numero di iscrizioni (509, -1,4%), il quinto peggior risultato del decennio. Allo stesso tempo, le cessazioni hanno raggiunto le 310
unità (+2,3%), valore che, pur restando al di sotto della media del periodo pre-covid, è superiore al 2022. E’ quanto emerge in sintesi
dall’analisi trimestrale Movimprese relativa al periodo aprile-giugno 2023, condotta dall’Osservatorio dell’economia della Camera di
commercio di Ferrara e Ravenna sui dati InfoCamere del Registro delle Imprese.
Il bilancio tra aperture e chiusure, generalmente positivo nel secondo trimestre di ogni anno, risulta inferiore di 14 unità rispetto all’analogo
periodo del 2022 (+199 contro +213). In termini percentuali, lo stock complessivo delle imprese è cresciuto del +0,52% (in termini di
tasso di crescita trimestrale ed al netto delle cancellazioni d’ufficio), portando il totale delle imprese registrate nella provincia di Ravenna, al
30 giugno 2023, a 38.530 realtà imprenditoriali, tasso che è rimasto piuttosto stabile rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente
(solo qualche decimale in meno rispetto a quello dell’aprile-giugno 2022 che era +0,56%), mentre risulta in netto miglioramento rispetto a
quello riscontrato nell’anno della ripartenza (+0,27% nel secondo trimestre del 2021). Il contributo più rilevante al risultato trimestrale è
venuto ancora una volta dal settore delle costruzioni (che ha fatto contabilizzare 106 nuove iscrizioni) e quasi tutti i settori hanno messo a
segno saldi positivi nel trimestre. Le conseguenze derivanti dalla drammatica alluvione di maggio, che ha duramente colpito la regione
Emilia-Romagna ed in particolar modo la provincia di Ravenna, molto probabilmente si ripercuoteranno in maniera più incisiva
sull’andamento del sistema imprenditoriale locale nei prossimi trimestri. Tassi di crescita trimestrali un po’ più contenuti ed in rallentamento
si riscontrano per la regione (+0,46%) e mediamente per l’Italia (+0,47%). Al bilancio del trimestre ha contribuito anche la componente
artigiana: positivo infatti per il settore artigiano il tasso di crescita, pari a +0,93%, con un saldo attivo di 96 imprese (226 le iscrizioni di
nuove imprese contro 130 cessazioni volontarie), migliorando quanto verificatosi nel secondo trimestre 2022 (+70 unità e tasso di crescita
trimestrale pari a +0,68%); per il comparto artigiano, ancora una volta il contributo più significativo arriva dal gruppo di imprese dell’edilizia
(+56 il saldo totale nel periodo per le artigiane edili). Ma si registrano saldi attivi anche in gran parte degli altri settori artigiani.
“Gli imprenditori, giovani e meno giovani – ha sottolineato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna sono traino della nostra economia e concorrono al benessere del territorio, alla coesione interna, alla sua capacità di competere e, dunque,
alle prospettive del futuro. Imprese attente al benessere delle famiglie dei dipendenti, che hanno a cuore i propri fornitori e clienti, che
spesso rinunciano ai potenziali benefici di una delocalizzazione produttiva in paesi a più bassi costi di produzione, anche per senso di
responsabilità nei confronti delle proprie comunità. Per questo – ha concluso il presidente della Camera di commercio – vanno supportate
sostenendo gli investimenti e rimuovendo i tanti ostacoli che ne frenano lo sviluppo”
Le forme giuridiche. Sotto il profilo organizzativo, in questo periodo quasi tutte le tipologie hanno contribuito alla formazione del saldo
positivo e sono sempre le società di capitale e le imprese individuali ad essere determinanti sul risultato complessivo. Si conferma la forza
della formula della società di capitale per quanti decidono oggi di lanciarsi in un’iniziativa imprenditoriale; tra le forme giuridiche, infatti tra i
segmenti più dinamici del tessuto imprenditoriale provinciale si conferma quello delle società di capitali, che aumenta nel trimestre di 84
unità (saldo netto tra iscrizioni e cancellazioni, pari ad un tasso di crescita del +0,94%); in particolare tra aprile e giugno sono state
registrate in provincia di Ravenna un numero di aperture di società di capitale di poco superiore allo scorso anno (118 contro 117). Una
vitalità che si associa al saldo positivo delle ditte individuali: in questo trimestre, si è allargato anche il perimetro delle imprese individuali,
aumentate di 111 unità (in termini di tasso si tratta di un +0,54%). Da notare che delle 509 complessive nuove aperture del trimestre,
quasi il 68% ha assunto la forma di ditta individuale. Seguono, più a distanza, le “altre forme” che fanno registrare 5 unità in più (pari a
+0,49%). Rimangono in lieve contrazione invece, le società di persone (-1 unità). Le dinamiche settoriali. Dal punto di vista dei settori
di attività, se si eccettua l’industria estrattiva che è comunque all’insegna della stabilità, tutti i settori hanno messo a segno saldi attivi nel
trimestre. Meglio degli altri (in termini di saldo tra gli stock, rispetto al trimestre precedente) ha fatto il settore delle costruzioni, con 68
imprese in più; bene anche il commercio (+34) e le attività di alloggio e ristorazione (+25), seguiti da le attività professionali, scientifiche e
tecniche (+18), attività immobiliari (+16), noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+13) e le attività artistiche, sportive
e divertimento (+11). Segno positivo anche per le industrie manifatturiere (+8), logistica (+8), credito (+7), altre attività di servizi alle
persone (+5), agricoltura (+4), servizi ICT (+3), fornitura gas-energia, istruzione e sanità (tutte e tre con 3 unità in più) e fornitura acquareti fognarie che acquisisce una azienda in più. Tipologie di imprese. Nel secondo trimestre dell’anno, si riscontrano tassi di crescita per le
imprese giovanili (+5,08%, corrispondente ad un saldo netto tra iscrizioni e cessazioni volontarie pari a +116 unità), proseguendo e
migliorando la serie positiva degli anni precedenti (+3,97% nel 2022 e +2,58% nel 2021); il tasso di crescita per le imprese capitanate da
“under 35” risulta anche più elevato rispetto a quello del complesso delle imprese (+0,52%) e, rispetto al trimestre precedente, la loro
consistenza aumenta. Le imprese giovanili rappresentano il 30,3% del complesso delle iscrizioni e poco più del 12% del totale delle
chiusure.
Saldo positivo anche per le imprese straniere (+111 unità e tasso pari a +2,13%), con crescita di velocità sia rispetto all’anno precedente
(nell’aprile-giugno 2022 il tasso di crescita era stato +1,31%) che rispetto al 2021 (+0,82%); inoltre, le imprese straniere registrano
incrementi diffusi in quasi tutti i settori, che portano ad una consistenza aumentata in 12 mesi del 5,5% (in termini di variazione
percentuale degli stock). Per quanto riguarda la loro incidenza sul totale: circa il 14% delle imprese è gestita da nati all’estero.
Trend analogo per le imprese femminili; il saldo della movimentazione è positivo, con 40 attività in più e tasso trimestrale pari a +0,50%.
In questo caso, si rileva una lieve decelerazione rispetto al dato dello scorso anno (+0,67%), mentre è in recupero rispetto a quello
dell’analogo trimestre del 2021 (+0,37). La presenza relativa di imprese femminili in provincia di Ravenna (21%) risulta allineata alla media
regionale (21%) e rimane inferiore a quella dell’Italia (22,2%).
OSSERVATORIO DELL’ECONOMIA
RAVENNA
Demografia di imprese
Aprile-giugno 2023
Tabelle e grafici – Provincia di Ravenna
Tab. 1 – Iscrizioni, cessazioni, saldo e tasso di crescita delle imprese nel 2° trimestre, periodo
2009-2023
Totale imprese – Valori assoluti, tutti i settori
PROVINCIA DI RAVENNA – Movimento congiunturale
ANDAMENTO
ULTIMO
TRIMESTRE
Tassi di
variazione
trimestrali
Imprese
Registrate
Iscrizioni
Cessazioni
non d’uff.
Cessazioni
d’uff.
Saldo Saldo
totale netto
2009 2° trim
42.469
2010 2° trim
42.321
2011 2° trim
42.302
2012 2° trim
41.929
2013 2° trim
41.301
2014 2° trim
40.927
2015 2° trim
40.455
2016 2° trim
40.399
2017 2° trim
39.459
2018 2° trim
39.219
2019 2° trim
38.777
2020 2° trim
38.293
2021 2° trim
38.294
2022 2° trim
38.514
2023 2° trim
38.530
Fonte: Osservatorio dell’economia di Ravenna della Camera di Commercio su dati Infocamere
(*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio
Totale Imprese: iscrizioni e cessazioni (*) nel secondo trimestre. Periodo 2009-2023
Provincia di Ravenna
516 509
Iscrizioni
Cessazioni
384 372
487 483
303 310
tri ° tri ° tri ° tri ° tri ° tri ° tri ° tri ° tri ° tri ° tri ° tri ° tri ° tri ° tri
Fonte:
Osservatorio dell’economia di Ravenna della Camera di Commercio su dati Infocamere
(*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio
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Demografia di imprese
Aprile-giugno 2023
Tab. 2 – Nati-mortalità delle imprese per territori – 2° trimestre 2023
Valori assoluti e percentuali
Tasso di crescita
trim. trim. trim. trim. trim.
trim.
Iscrizioni
Cessazioni
Saldo
Stock al
RAVENNA
38.530
EMILIA
ROMAGNA
5.977
3.934
2.043
442.271
ITALIA
79.277
50.991
28.286
Territorio
Fonte: Osservatorio dell’economia di Ravenna della Camera di Commercio su dati Infocamere
(*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio
Tab. 3 – Nati-mortalità delle imprese artigiane per territori – 2° trimestre 2023
Valori assoluti e percentuali
Tasso di crescita
trim. trim. trim. trim. trim.
trim.
10.414
122.073
6.160
Iscrizioni
Cessazioni
Saldo
Stock al
RAVENNA
EMILIA
ROMAGNA
2.470
1.710
ITALIA
22.232
16.072
Territorio
Fonte: Osservatorio dell’economia di Ravenna della Camera di Commercio su dati Infocamere
(*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio
Tab. 4 – Iscrizioni, cessazioni, saldo e tasso di crescita delle imprese artigiane nel 2° trimestre,
periodo 2009-2023
Imprese artigiane- Valori assoluti, tutti i settori
PROVINCIA DI RAVENNA – Movimento congiunturale
ANDAMENTO
ULTIMO
TRIMESTRE
Imprese
Artigiane
Registrate
Iscrizioni
Cessazioni
non d’uff.
Cessazioni
d’uff.
2009 2° trim
12.023
-0,14 0,09
2010 2° trim
11.833
2011 2° trim
11.787
2012 2° trim
11.645
2013 2° trim
11.270
0,16 -0,01
2014 2° trim
11.072
2015 2° trim
10.834
2016 2° trim
10.746
2017 2° trim
10.600
Saldo Saldo
totale netto
Tassi di
variazione
trimestrali
OSSERVATORIO DELL’ECONOMIA
RAVENNA
Demografia di imprese
Aprile-giugno 2023
2018 2° trim
10.548
2019 2° trim
10.408
2020 2° trim
10.252
2021 2° trim
10.213
2022 2° trim
10.361
2023 2° trim
10.414
0,93 0,62 0,49
Fonte: Osservatorio dell’economia di Ravenna della Camera di Commercio su dati Infocamere
(*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio
Imprese artigiane: iscrizioni e cessazioni (*) nel secondo trimestre. Periodo 2009-2023
Provincia di Ravenna
168 168
251 240
20 ° t r
10 im
20 ° t r
11 im
20 ° t r
12 im
20 ° t r
13 im
20 ° t r
14 im
20 ° t r
15 im
20 ° t r
16 im
20 ° t r
17 im
20 ° t r
18 im
20 ° t r
19 im
20 ° t r
20 im
20 ° t r
21 im
20 ° t r
22 im
20 ° t r
23 im