
(AGENPARL) – mar 11 luglio 2023 Messaggio alla Chiesa di Dio che è in Tempio-AmpuriasCari fedeli e amici della diocesi di Tempio-Ampuriasa cui papa Francesco mi invia come vescovo
a pascere il gregge di Dio
Con timore e trepidazione ho accolto la nomina di papa Francesco a vescovo della vostra e, ora, nostra diocesi.
Non vi conosco e voi non mi conoscete. Ci accomuna lo stupore per questo incontro inedito e inaspettato. Lasciamoci sorprendere da Dio! Apriamoci alla sua voce che chiama, me e voi, a camminare insieme. E la sua chiamata non può che essere fonte di gioia! Per questo desidero esprimere la mia attesa di potervi incontrare.
Nel momento in cui la mia vita si lega alla vostra, mentre la mia vicenda umana e cristiana si coinvolge nella vicenda terrena di questa Chiesa veneranda, mi presento a voi dicendo, come Giuseppe nello stupendo racconto biblico: “Sono il vostro fratello!” (Gen 45,4).
Ego vobis, vos mihi. Penso di poter profittare del motto della mia congregazione monastica, che si riferisce al rapporto di Dio con il suo popolo e, dunque, con la comunità monastica, applicandolo al rapporto del vescovo con i fedeli.
Innanzitutto, ego vobis, vos mihi, lo rivolgo a tutto il popolo di Dio della Chiesa che è in Tempio-Ampurias, mi sento unito a te e ti sento unito a me, con i tanti volti, storie, percorsi che ti compongono.
Ego vobis, vos mihi, lo dico a tutti voi presbiteri, in attesa di conoscerci, «saggi cooperatori» (LG, 28), senza i quali non potrei far nulla nel servizio a questo popolo di Dio. Lo dico al collegio dei diaconi immagini di Cristo servo, ai seminaristi, alle religiose e ai religiosi, ai consacrati tutti.
A tutti gli operatori pastorali e ai volontari della carità il mio saluto cordiale e il mio ringraziamento per il generoso impegno a servizio del Regno.
Saluto con affetto le famiglie, come le persone che sono sole, i giovani e coloro che sono impegnati nel mondo del lavoro.
Ego vobis, vos mihi, ai malati e ai più poveri a cui rivolgo un particolare pensiero.
Ci conosceremo e potremo scoprire di essere tutti insieme il popolo di Dio in cammino. Ci guidi nella navigazione la stella polare della Parola di Dio, il faro che è il Concilio Vaticano II, il sestante che possiamo ritrovare nella esperienza del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia.
Ego vobis, vos mihi. Lascio una comunità monastica alla quale sono immensamente legato e una chiesa locale a cui sono affezionato. La Comunità monastica di Camaldoli che mi ha accolto con grande disponibilità 36 anni fa e mi ha insegnato con pazienza a essere servo di Dio, monaco, ricercatore dell’Assoluto. Le sono grato e porto nel mio cuore una memoria incancellabile dei volti, delle persone, delle esperienze vissute. Sono grato alla Chiesa aretina per questi anni di impegno pastorale che ha fatto crescere in me un sentire ecclesiale.
Vengo a una Chiesa e a una realtà per me nuove, che non conosco affatto. Ma vengo con grande fiducia nel Signore: lui mi manda e sarà lui a guidarmi e a sostenermi. Mi affido alla vostra preghiera e alla vostra bontà.
Rivolgo il mio pensiero di gratitudine a papa Francesco per la fiducia accordatami.
Un augurio di pace al vescovo Sebastiano che iniziava il suo ministero in questa diocesi l’11 giugno 2006 per servirla con dedizione, passione, intelligenza.
Un affettuoso pensiero all’arcivescovo metropolita Gian Franco che di questa Chiesa è stato figlio e presbitero.
L’augurio di pace e il mio cordiale saluto anche a tutte le autorità e le istituzioni civili e militari.
Cari fratelli e sorelle della Chiesa di Gallura e dell’Anglona, vi chiedo di benedirmi, per il mio ministero in mezzo a voi, di accogliermi con semplicità e nella cordialità dell’amicizia. E domando anche la vostra preghiera che mi accompagni e prepari i passi che mi separano dall’ordinazione episcopale e dall’inizio del mio ministero tra voi, nella data che verrà quanto prima comunicata.
Tutti già vi porto nel cuore e nella preghiera, affidandovi alla Beata Vergine del Buon Cammino, ai santi patroni, i martiri Ponziano, Ippolito, Simplicio e Antonio abate.
Camaldoli, 11 luglio 2023
Festa di san Benedetto abate
Don Roberto Fornaciari OSB Cam