
[lid] – I tagli attesi all’offerta di greggio dall’Arabia Saudita e dalla Russia limitano il calo dei prezzi.
I prezzi del petrolio sono diminuiti lunedì a causa dell’incertezza della domanda in vista del rilascio dei dati economici dai maggiori consumatori di petrolio del mondo.
Il greggio di riferimento internazionale Brent è stato scambiato a 78 dollari al barile alle 10:10 ora locale (0710 GMT), in calo dello 0,60% rispetto al prezzo di chiusura di 78,47 dollari al barile nella precedente sessione di negoziazione di venerdì.
Il benchmark americano West Texas Intermediate (WTI) è stato scambiato allo stesso tempo a 73,50 dollari al barile, in calo dello 0,49% rispetto alla chiusura della sessione precedente di 73,86 dollari al barile.
I prezzi sono diminuiti a causa dell’incertezza prima dei nuovi dati economici attesi dagli Stati Uniti e dalla Cina, rispettivamente il più grande consumatore e importatore di petrolio al mondo.
Gli ultimi dati economici della Cina hanno mostrato un rallentamento della crescita economica, aumentando la prospettiva di una riduzione della domanda di petrolio, che avrebbe un impatto sui prezzi. Gli operatori del mercato rimangono cauti in vista delle letture dell’IPC statunitense e dei dati sul PIL cinese alla fine di questa settimana.
L’apprezzamento del dollaro USA nei confronti delle altre valute ha favorito il calo del costo del petrolio. L’indice del dollaro USA, che misura il valore del dollaro USA rispetto ad altre valute, è aumentato dello 0,22% a 102,49. Si prevede che il dollaro forte ridurrà la domanda rendendo il petrolio più costoso per coloro che utilizzano valute estere.
Nel frattempo, i previsti tagli all’offerta di greggio dall’Arabia Saudita e dalla Russia stanno limitando il calo dei prezzi. Sia l’Arabia Saudita che la Russia hanno recentemente deciso di estendere gli attuali tagli all’offerta di greggio.
L’Arabia Saudita, il più grande esportatore mondiale di greggio, ha annunciato lunedì scorso la sua intenzione di estendere unilateralmente i tagli alla produzione di 1 milione di barili al giorno (bpd) fino ad agosto, lasciando la porta aperta per ulteriori proroghe.
La Russia ha seguito l’esempio con l’annuncio di una riduzione volontaria delle esportazioni di 500.000 barili al giorno ad agosto, in aggiunta ai 700.000 barili al giorno in vigore da marzo.