
(AGENPARL) – mer 05 luglio 2023 On. Ida Carmina M5S “Sull’Autonomia Differenziata sta uscendo fuori il bluff di Calderoli e del Governo: le dimissioni dei quattro fra i massimi esperti italiani dimostra che è un processo bocciato sul nascere e pericoloso per l’unità nazionale”
L’On.Ida Carmina del M5S interviene sull’Autonomia Differenziata dopo le dimissioni dei 4 super esperti (Amato-Gallo-Pajno e Bassanini ) che si sono dimessi dal comitato dei saggi, dando luce di verità rispetto ad un progetto di riforma che ha il solo fine di creare ulteriori disparità fra le regioni, avvantaggiando il Nord a scapito del Sud.
E’ una bella notizia che probabilmente dovrebbe affossare questa riforma pasticciata, pericolosa e che di fatto creerebbe ulteriori sperequazioni economiche, sociali e di assistenza tra i cittadini con questa sorta di regionalismo à la carte per una parte di italiani che risiedono nelle regioni ricche del nord. Giustamente i 4 saggi dimissionari non hanno avallato un progetto folle che vuole ridisegnare i Lep (I Livelli Essenziali di Prestazione) mentre non si superano i divari territoriali : è inutile che si trasferiscano le funzioni se non si ha un quadro finanziario e delle risorse omogeneo e preciso. Si rischia, in base al criterio dei costi standard, di creare una voragine tra il Nord e il Sud. Così, paradossalmente, in Veneto e in Lombardia sulle materie delegate (sociale,sanità, trasporti etc ) si troverebbero ad avere un maggiore residuo fiscale . Quindi quanto i cittadini versano e ricevono in servizi dallo Stato con l’Autonomia Differenziata, questa quota disponibile, con le deleghe alle regioni in tutte queste materie, portera’ solo vantaggi per chi ha già un prodotto interno solido e un sistema economico forte. Ecco perché, lo abbiamo sempre detto, per la Sicilia e il Mezzogiorno sarebbe disastroso, considerato che noi siamo un’isola che già scontiamo arretratezza e gravi discriminazioni nei servizi primari, nella sanità, nei trasporti, vedasi il caro voli, causato dall’ insularità, perché non abbiamo un tessuto economico e sociale altamente produttivo e non possediamo infrastrutture vere e moderne. Prima bisogna garantire i servizi essenziali a tutti, piuttosto recuperando il gap delle regioni del sud, invece di fare una concorrenza truccata con un finto regionalismo dove la grande industria e l’alta finanza del Lombardo-Veneto vorrebbe avere ancora di più rispetto a ciò che già hanno lasciando tutti indietro.
Non comprendono che solo un’Italia che progredisce armonicamente, senza discriminazioni territoriali, è il bene per tutti.
L’egoismo dei forti che vogliono sopraffare i deboli è inaccettabile e hanno fatto bene i 4 saggi, tutte figure autorevoli a dimettersi dal comitato dei Lep. Non si possono usare i volti di persone cosi’ autorevoli per frantumare l’Italia. Calderoli e la Meloni, ci ripensino, facciano mille passi indietro, prima di portare l’Italia allo sfascio.