
(AGENPARL) – lun 19 giugno 2023 I COMUNI ASMENET TIRANO LE ORECCHIE AL MINISTRO DEGLI INTERNI
ROMA – 19 giugno 2023 – Approvato all’unanimità, nel corso dell’Assemblea
ASMENET che raggruppa 329 Comuni, oltre l’80% del Regione, un ordine del
giorno di dura contrapposizione con il Ministro degli Interni Piantedosi
che ha trasmesso una Circolare ai Prefetti per porre all’attenzione dei
Sindaci una delibera ANAC, pubblicata il giorno precedente.
Un comportamento irrituale, si legge nel documento approvato in Assemblea.
Non rientra tra le funzioni del Ministero, protestano i Sindaci, farsi
megafono di un’Autorità indipendente. E sottolineano che la delibera non
contiene nulla di urgente o di interesse generale, da poter giustificare
l’intervento massiccio di tutti i Prefetti d’Italia.
“Senza entrare nel merito della questione – chiarisce Francesco Pinto,
segretario generale ASMEL – l’Associazione per la Sussidiarietà e la
Modernizzazione degli Enti Locali, va rimarcato che Il Ministro non si
accorge che la delibera contiene una sintesi di una diatriba decennale tra
noi e l’Anticorruzione. La quale confonde la messa in Rete dei Comuni per
gestire i loro servizi in forma associata come un modo di aggirare le
regole del Codice. Un esempio è proprio il Centro servizi ASMENET, per il
quale essi pagano mediamente una quota 2500 euro all’anno, con un massimo
di 6000 euro, per ottenere una vasta gamma di servizi digitali. Secondo
ANAC i Comuni dovrebbero mettere a gara questa spesa, abbondantemente sotto
soglia. Oppure iscriversi all’Elenco delle Società in house, abilitate a
ottenere affidamenti diretti senza gare”.
“Il problema – incalza Gennaro Tarallo amministratore di ASMENET Calabria –
è che il nuovo Codice ha ormai abrogato questo Elenco per cui la delibera,
con cui ANAC ha negato l’iscrizione di ASMENET a questo Elenco arriva fuori
tempo massimo e dunque i Prefetti sollecitano con immediatezza i Sindaci a
rispettare una delibera che perde ogni valore dal 1° luglio prossimo, data
in cui diventa efficace l’abrogazione dell’Elenco”.
“La verità – sostiene Giovanni Caggiano presidente ASMEL – è che la nostra
Associazione promuove la gestione associata dei servizi comunali in
contrapposizione con ANCI, la principale associazione, che propugna invece
la gestione associata, attraverso le Unioni dei Comuni, delle funzioni. Ma
queste ultime rappresentano le prerogative e le potestà in capo ai Comuni.
Perché mai gli amministratori locali dovrebbero candidarsi, se poi devono
cedere le proprie funzioni alle Unioni, nemmeno elette direttamente dai
cittadini?”
“Inoltre – rimarca Pinto – attraverso le Unioni vengono associati massimo
qualche decina di Comuni e non si raggiungono economie di scala
significative. Al contrario, i Comuni ASMEL utilizzano servizi in Rete con
gestioni associate che vanno dalle centinaia, fino al migliaio di
partecipanti riuscendo ad abbattere i costi in modo significativo. È un
problema di ANAC se da anni non riesce a comprendere i vantaggi e la
legittimità di questo modello. I Comuni lo apprezzano moltissimo, tanto
vero che le adesioni crescono continuazione e ASMEL ha raggiunto quota 4167
Soci, divenendo la seconda Associazione dei Comuni italiani”.
Con una lettera aperta indirizzata al Ministro, si invita Piantedosi a
prendere atto che ormai si è affermato il pluralismo della rappresentanza
dei Comuni, che arricchisce il confronto e il dibattito. Mentre la
rappresentanza unica non serve a nessuno, perché una gestione monopolista
indebolisce e non rafforza gli interessi dei Comuni. L’ascolto di più voci
da parte del Ministero, conclude il documento, non solo consente di evitare
di diventare megafono inconsapevole di altri, ma soprattutto permette di
raccogliere tutte le istanze e le esigenze delle realtà territoriali.