
(AGENPARL) – gio 08 giugno 2023 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 08/06/2023, ore 16:35
Consiglio
Lavori Consiglio: Avviato l’esame del dlp sulle aree di pascolo protette
**Presentata e sospesa mozione del Team K su elettricità a prezzo agevolato; la prima parte della discussione generale del dlp 143/23: Aree di pascolo protette e misure per il prelievo dei lupi della SVP. **
<p>All’inizio della seduta pomeridiana del Consiglio provinciale, nei minuti rimanenti all'opposizione, è stata discussa la mozione (<a href="https://www.consiglio-bz.org/it/atti-politici/692172?tipoatto=MOZ&legislatura=XVI&numattodal=708&numattoal=721&action=search&page=1">716/23</a>, <strong>Concessioni per le grandi derivazioni idriche: nei bandi prevedere punti per chi fornisce elettricità a prezzo agevolato alle utenze domestiche della provincia</strong>, presentata da <strong>Paul Köllensperger</strong> (Team K). Egli ha riferito che si trattava di introdurre il tema di recupero dell’energia idroelettrica a titolo gratuito per le famiglie altoatesine. Riteneva che questo non avesse ripercussioni sulla libera concorrenza del mercato, e che fosse da sfruttare lo spazio di manovra dato dall’articolo 13 dello Statuto di autonomia. L’acqua era un bene pubblico, pertanto una quota di energia gratuita doveva arrivare alle utenze domestiche dell’alto Adige. Egli ha quindi <strong>chiesto di impegnare la Giunta</strong> a prevedere nella legge provinciale che disciplina le gare per l’assegnazione delle concessioni per grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico le seguenti norme da applicare nei bandi per le prossime gare: (1) Pur mantenendo invariati i criteri previsti, una parte sostanziale dei punti attribuiti in fase di valutazione sarà assegnata a quei concorrenti che garantiranno a tutte le utenze domestiche con residenza in provincia di Bolzano il maggiore ribasso sotto forma di un prezzo fisso unico per tutte le fasce orarie; (2) Ad ogni utenza residenziale (prima casa) dovrà essere messa a disposizione elettricità a prezzo agevolato per un fabbisogno annuo di 2.700 kWh o, in alternativa, dovrà essere previsto un determinato pool di megawatt disponibili da distribuire alle utenze residenziali (prime case) sotto forma di detrazione sul consumo di elettricità. </p>
<p>Lo stesso Köllensperger ha poi chiesto di<strong> sospendere la trattazione</strong>, avendo in programma di emendare la parte dispositiva</p>
<p>Magdalena Amhof (SVP) ha chiesto poi di anticipare la trattazione del dlp <a href="https://www.consiglio-bz.org/it/atti-politici/686477?tipoatto=DDL&legislatura=XVI&numattodal=134&numattoal=143&action=search&page=1">143/23</a>: <strong>Aree di pascolo protette e misure per il prelievo dei lupi </strong>(presentato dai conss. J. Noggler, A. Schuler, F. Locher e M. Vallazza): a questo scopo serviva l’accordo dei ? dei consiglieri; a favore si è espressa una maggioranza superiore ai due terzi dei consiglieri, quindi la richiesta è stata accolta.</p>
<p>Il primo firmatario <strong>Josef Noggler</strong> (SVP) ha spiegato che si trattava di 13 articoli con lo scopo dare la definizione di aree di pascolo protette e definire il prelievo di lupi, nonché misure di prevenzione. Si trattava soprattutto di malghe, la cui gestione sostenibile era nell'interesse pubblico per la salvaguardia della biodiversità. Come si legge nella relazione accompagnatoria, le zone pascolive protette servono a proteggere la funzione ecologica ed economica dei pascoli alpini, e i criteri per la relativa definizione sono stabiliti da un decreto attuativo. Le zone pascolive protette, nelle quali non è possibile adottare misure preventive per la protezione degli animali al pascolo, sono definite da un decreto del direttore del dipartimento competente. La proposta stabilisce le condizioni per l'adozione delle misure da parte del presidente della Provincia ai sensi dell'articolo 16 della direttiva 92/43/CEE, in particolare per quanto riguarda lo stato di conservazione favorevole della specie Canis lupus e i danni significativi causati al bestiame dalla specie Canis lupus, disciplina il prelievo di ibridi della specie Canis lupus, prevede che, in caso di urgenza, il presidente della Provincia può, dopo un periodo di 10 giorni previsto per l‘elaborazione della perizia dell’ISPRA e del parere dell’Osservatorio faunistico della Provincia, concedere l'autorizzazione sulla base anche di una sola delle due perizie. Sono previste poi misure dissuasive, obblighi di denuncia e controllo, monitoraggio, obblighi di comunicazione allo Stato, si fa riferimento infine al Piano di gestione del lupo.</p>
<p><strong>Andreas Leiter Reber </strong>(Die Freiheitlichen) ha detto che era stato permesso di fornire regolamento d’attuazione e criteri prima della discussione in aula, e ha chiesto di informare in merito. <strong>Josef Noggler</strong> ha riposto che l’assessore competente avrebbe informato in sede di replica.</p>
<p>Aprendo la discussione generale, <strong>Riccardo Dello Sbarba </strong>(Gruppo verde) ha rilevato che esisteva preoccupazione che andava presa sul serio, sia tra la popolazione che tra gli allevatori delle malghe. Non voleva considerare un’eventuale amplificazione della paura da parte dei media, considerava però che il tema faceva vendere. Alla preoccupazione si univa un senso di accerchiamento della politica sul tema: allevatori e stampa premevano, la campagna elettorale era alle porte, e comprendeva che si tentasse di dare una risposta. Per il suo gruppo, il prelievo di predatori problematici, che non rispettavano più la distanza, si accompagnava a quello della convivenza tra l’uomo, l’animale più aggressivo sulla terra, e gli altri animali: non aveva tabù sul prelievo dall'ambiente dei predatori problematici che minavano questa convivenza. Il tema del prelievo era strettamente legato a quello dell'accettazione della presenza della natura intorno all’uomo: era finalizzato alla convivenza. Questo imponeva di archiviare la parola d’ordine “wolf-freies Südtirol”, ed era ciò che si aspettava dai colleghi accettando egli l’ipotesi di prelievi. Ha ricordato di aver votato a favore del piano di gestione dei grandi predatori perché era una vecchia proposta dei Verdi, già dal 2014 e anche prima. essa era stata bocciata, così come la proposta di un gruppo di lavoro nello stesso anno, con la risposta “tanto il lupo qui non lo facciamo arrivare” . Invece il lupo era arrivato e non c’era stata preparazione. Il disegno di legge conteneva un nocciolo su cui non lui non era d’accordo: appariva come una legge non seria, ma elettorale, fatta per superare le elezioni. Avrebbe quindi deluso, perché a prima ordinanza di abbattimento eventualmente firmata da Kompatscher (“io credo che non ne firmerà”) sarebbe stata impugnata, stante il livello di protezione UE su queste specie e la legge italiana. Secondo queste norme, si poteva abbattere dopo aver usato tutti i mezzi di prevenzione, se questi non erano risultati sufficienti e dopo aver individuato specificamente il singolo animale problematico. Il disegno di legge bypassa però la prevenzione, ritenendo che le malghe alpine non possano essere protette con reti elettriche, concede di sparare ai primi esemplari che si incontrano nella zona incriminata, prevede una situazione d’emergenza nel caso non arrivi il parere di ISPRA e Osservatorio, ma secondo la normativa il parere ISPRA è obbligatorio. Il disegno di legge aveva solo uno scopo elettorale, e non avrebbe retto. La stessa cosa era stata fatta nel luglio del 2018: “Farete questa legge, non succederà niente, cercherete di dare la colpa a Roma e alla UJE ma la gente si sentirà ancora di più presa in giro. Noi non ci stiamo”.</p>
<p><strong>Franz Locher</strong> (SVP), co-firmatario del disegno di legge, ha riferito di aver creduto nella legge del 2018, ritenendo di poter lavorare con il parere ISPRA, e di non aver mai creduto che l’Alto Adige potesse liberarsi dai lupi dall’oggi al domani, anche perché erano molto presenti nelle regioni limitrofe. Si voleva tutelare anche il bestiame di allevamento e il sistema agricolo storico della provincia. Tanti agricoltori in provincia lavoravano con passione. Il tema era importante anche per la tutela del paesaggio. In Isvezia, che pure faceva parte della UE, c’era la possibilità di ridurre il numero di lupi, e si era passati da 300 a 150: anche l’Alto Adige poteva prevedere regole diverse. La natura non si autoregolava, e se in Alto Adige ogni anno non venissero cacciati 4.000 cervi sarebbe stato un problema. In Trentino un runner era stato ucciso da un orso, casi simili potevano accadere anche con il lupo, anche improbabile era l’attacco all’uomo e più probabile quello ai capi di allevamento. Con l’ISPRA non si riusciva a fare passi avanti, questo attendismo era tipico dell'Italia: l’unica possibilità di agire era un disegno di legge. Gli agricoltori portano avanti la loro attività per passione per gli animali, guadagnando poco: bisogna evitare che abbandonino le loro malghe, lasciando spazio all’estendersi dei boschi. Vero era che non sarebbe stato facile modificare la direttiva Habitat, ma finalmente si era capito che le misure di tutela delle greggi non funzionavano abbastanza bene. Era necessario intervenire e dare un segnale forte verso l’esterno a sostegno dell’agricoltura. CI sarebbero state battaglie da affrontare anche con il Ministero dell’Ambiente.</p>
<p><strong>Marco Galateo</strong> (Fratelli d’Italia) ha detto che all’augurio “in bocca al lupo” alcuni rispondono “viva il lupo!”, ricordando il gesto della mamma lupo di portare in bocca, al sicuro, il proprio cucciolo. Si tratta di una sorta di umanizzazione degli animali, che rende difficile prendere decisioni in maniera oggettiva. Proprio perché il lupo andava protetto, egli avrebbe votato a favore della mozione: andava protetta la specie, non il singolo capo. C’erano contributi per proteggere le aziende agricoli, ma il lupo aveva la capacità di superare reti fino a tre metri: non si poteva certo chiudere tutte le aziende in una muraglia cinese. per capire lo stato delle cose bisognava uscire dalle città e andare nelle zone montane, dove c’era chi lavorava svolgendo un servizio utile a tutta la collettività. I contadini non erano certo pazzi furiosi che andavano in giro a uccidere i lupi per divertimento, né preferivano avere un rimborso piuttosto che conservare i propri animali. Per far crescere un albero sano, bisognava potarlo, allo stesso modo bisognava procedere con i lupi. Ci si poteva fidare dei contadini, che andavano sostenuti nella loro richiesta di protezione, considerando anche che le leggi attuali erano state fatte quando il lupo davvero rischiava l’estinzione. </p>
<p><strong>Peter Faistnauer</strong> (Perspektiven Für Südtirol) ha rilevato i tempi record di elaborazione e presentazione del disegno di legge, chiedendo perché, se era così necessario, non era stato fatto prima, nelle diverse occasioni in cui erano state predate decine di pecore. Se lo chiedevano anche i contadini, che ora vedevano nella proposta un puro stratagemma elettorale, non credibile, perché per 4-5 anni non era stato fatto nulla. Questa modalità lasciava l’amaro in bocca, anche i funzionari erano stati coinvolti in commissione all’ultimo, nemmeno loro capivano cosa significavano certe definizioni, come “evidente” all’articolo 3. Da anni la maggioranza lavorava così. e quanto si sarebbe atteso il regolamento di attuazione? In Tirolo finora non c’era stato alcun prelievo “perché lavorano troppo”, in Carinzia c’erano stati 5 o 6 casi. Comunque andava chiarito perché non ci si era attivati prima.</p>
<p><strong>Sven Knoll </strong>(Süd-Tiroler Freiheit) ha parlato di “campagna elettorale per eccellenza”, in riferimento a quanto avveniva in Consiglio. A chi seguiva la seduta, anche in streaming, ha detto di “non credere alle parole della SVP”, perché si sarebbe potuta attivare molto prima, invece aveva rimpallato la responsabilità. Certamente non sarebbe stato definito come area protetta tutto l’Alto Adige, ma ci sarebbero state aree a macchia di leopardo, mentre il lupo si muoveva in un raggio fino a 70 km. Come poteva sapere il cacciatore nel bosco che il lupo che incontrava era quello responsabile di un attacco? La legge non era applicabile, e metteva i cacciatori a rischio di denuncia penale. La presenza dei grandi predatori a breve avrebbe potuto mettere in allarme i turisti, ma gari dopo essere rilanciata dalla stampa tabloid, che si poteva chiedere se era ancora possibile fare vacanza in Alto Adige, causa della trascuratezza della Giunta. Knoll ha quindi fatto riferimento al Dreier Landtag di 7 anni fa, quando era stata promossa una mozione sui grandi carnivori; tuttavia il presidente della Provincia preferiva passare i suoi giorni a Roma piuttosto che impegnarsi per la sua gente; egli doveva aver il coraggio di assumersi la responsabilità. Il suo gruppo non era contrario a una regolamentazione sul tema, ma la proposta prendeva in giro la popolazione. Le proposte di legge dovevano essere fatte per la cittadinanza, l’economia, e non a scopo elettorale. </p>
<p><strong>Helmut Tauber</strong> (SVP) ha rilevato che effettivamente la campagna elettorale era stata aperta. ha quindi rilevato l’impegno della Giunta nei confronti dei contadini che non riuscivano a proteggere le proprie greggi, aggiungendo che l’alto Adige era una costellazione diversa rispetto ad altre regioni e province: l’agricoltura era attiva con grande diligenza, e il collegamento con il turismo limitava l’abbandono delle aree rurali. I grandi predatori qui non avevano spazio, c’era bisogno di sicurezza per la società e di certezza del diritto.</p>
<p><strong>Sandro Repetto </strong>(Partito Democratico – Liste civiche) ha ricordato l’iter del dlp in Commissione, con modifiche per aggiustare il tiro. egli si era astenuto ritenendo la proposta carente. giustificato era il desiderio degli agricoltori di proteggere i propri animali, ma la legge all'articolo 2 comma 2 sosteneva che non era “ragionevolmente possibile la predisposizione di adeguate recinzioni, l’utilizzazione di cani da guardia e la presenza continua di pastori accompagnati da cani pastore”, e questo "ragionevolmente" apriva la porte a ricordi. La legge sarebbe stata approvata, e a larghissima maggioranza, perché la discussione andava avanti da parecchi mesi e la preoccupazione c’era, ed è vero che essa dava un segnale positivo, ma nell’ultima conferenza dei capigruppo la capogruppo SVP aveva detto che si sarebbe discussa a luglio: perché si procedeva già ora? egli avrebbe sostenuto la proposta proprio perché dava un segnale, ma si trattava di una mossa elettorale, e questo non era etico. La legge sarebbe stata sicuramente impugnata, e comunque si poteva fare tre anni fa.</p>
<p>(continua)</p>
**(MC)**
[Vai all'articolo online ›](https://www.consiglio-bz.org/it/comunicati-stampa/lavori-consiglio-avviato-l-esame-del-dlp-sulle-aree-di-pascolo-protette_230608)
Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
Sito web:[ www.consiglio-bz.org](https://www.consiglio-bz.org)
Hai ricevuto questa e-mail perché ti sei registrato all Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano.
[Apri nel browser](https://egjaabf.r.af.d.sendibt2.com/tr/mr/ZJzUYrUMoWcbS0DLz-r0jst7mz5Ux9y3e6XHVQZUJNUX8BtzhmYaX4jdqKBuoeAzKCJZkaUqJDDnfDXYAbhhOfPMmzovsrCBi9Cmpd6Ph7LA_a9h5DaJ3bbyT4UFl2KEj5d6knH4F6_g5VCl753J4egt0jt05jDvrZsRUj_AB5lC-cXa7wKKQxNNaE9WOF1swos) | [Annullare l'iscrizione](https://egjaabf.r.af.d.sendibt2.com/tr/un/_DplVF9qv6G54YACFth7OF-HL5nRKbME_oaoVBgDHJz4ENtiPQmLMFEuTB94uUKzgg4ZTBfy-sWf9LgBgduaOcCCCoCojX5zEe3H-HXJqz8wDSEy9rZGcig_O8uhkhnna21DwAmrHjH4FUhqFdIn_4EHkSnZoCe3BjvXY2IhIgqWo5Yp_O5cGk2TDhoPpYOl-gcV6yt-rOnLruSwWwmOoudFpSKJ9FcNx3ca5qnxTaMACCZ1y8dcI4bXJYwdN62R8S3qcQRMqW_C9w)
Hai domande o commenti? Si prega di non utilizzare la funzione di risposta a questa e-mail, ma utilizzare il [modulo di contatto](https://www.consiglio-bz.org/it/contatti) per inviarci un messaggio.