
(AGENPARL) – mer 07 giugno 2023 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 07/06/2023, ore 17:13
Consiglio
Lavori Consiglio: Assistenza estiva, fotovoltaico flottante
**Mozioni di Freiheitlichen, Movimento 5 stelle.**
<p>Nel pomeriggio di oggi è ripresa in Consiglio provinciale la trattazione delle mozioni dell'opposizione. <strong>Andreas Leiter Reber </strong>(Die Freiheitlichen) ha presentato la mozione <a href="https://egjaabf.r.bh.d.sendibt3.com/tr/cl/lcu5soK-PbALUPZVSS2ZP4CrjFRGkWk-WWtLBYakwmiCsatePB1ben6Iv12hxTZNu__CsYY3n69l09vDHtgG1RFf8SLZS3WYMNuwV3Mtr60nUulYKrCUXv3ObR3t4_UoYkJQ8oWDpZbAh-x8UAsakTJ1AyjlQ4AznHmd89AybNQ4zUBFs5htUAtdrN7YWN7FayO6lNM3uAwWKtJIidq39lF-7I0eM8rN1UoiLuzbJbT6NdBNJAoxfjj69cLiO4c10HMdDpBuSxqacM1_85KzhgzEWB8yd2Mn_L4JuD_CJ5p9ChCxvYi0zUZDwypjWrVijQH_cMSJCib4ELWh6QlmZtjI-vG2q5yDWSHTaPHZZMBoeHspu5zbFdoE6KFfK1uPjcLCS6_jUclYl9YZq9gholpwNsaQ">299/20</a>, <strong>#la sfida delle vacanze</strong> – <strong>EMENDATA</strong>, con la quale, evidenziando che la scelta di molti genitori – consapevole e dettata da esigenze economiche – di lavorare entrambi ha reso necessaria un'assistenza estiva organizzata e possibilmente continuativa, e che quelli che spesso erano nati come progetti pionieristici e iniziative di genitori intraprendenti, da tempo sono ormai diventati un'istituzione sociale consolidata che si interfaccia con la politica familiare, sociale ed educativa della Provincia di Bolzano, tanto che oggi i Comuni altoatesini gestiscono circa 75.000 iscrizioni ai programmi di assistenza estiva, aggiungeva che, nonostante i numerosi sforzi da parte di privato, pubblico e volontariato, in molti Comuni i posti per l'assistenza all'infanzia sono ancora troppo pochi, la copertura dei servizi per tutto il periodo delle vacanze è insufficiente oppure l'assistenza non può essere offerta per tutte le fasce d'età: spesso mancano semplicemente gli assistenti, le strutture adeguate e/o un coordinamento dei finanziamenti e della pianificazione. Anche all'inizio di quest'anno si era scatenata la corsa ai pochi posti disponibili che aveva fatto penare molti genitori. Dato che la preparazione e la pianificazione dell'assistenza estiva vengono avviate già nell'autunno dell'anno precedente, le rilevazioni e misure amministrative necessarie andavano svolte ovvero adottate già adesso, affinché si potesse garantire per il bene di tutti un'assistenza estiva migliore e socialmente accettabile per il 2024, possibilmente in tutto il territorio. <strong>Egli chiedeva quindi di incaricare la Giunta provinciale</strong> 1. nell'estate 2023: – di rilevare nei singoli Comuni l’attuale offerta di servizi di assistenza per l'infanzia e il loro grado di copertura e continuità, per le diverse fasce d'età, durante l'intero periodo delle vacanze estive; – di rilevare le esigenze degli/delle assistenti all'infanzia, delle organizzazioni e dei Comuni, al fine di identificare gli attuali modelli positivi, ma anche i problemi di personale, la frequente discontinuità dell'assistenza e la disponibilità spesso insufficiente di locali e strutture adeguate; – di rilevare i costi organizzativi totali dei servizi di assistenza all'infanzia e le rette che i genitori devono effettivamente corrispondere per l'intero periodo delle vacanze estive; 2. di adottare quest'anno le misure necessarie per l'assistenza estiva del 2024, al fine: – di offrire, in collaborazione con i Comuni nonché i gestori dei servizi privati, pubblici e del volontariato, un piano complessivo per l’assistenza estiva che sia il più possibile capillare e continuativo;- di cercare di conseguire, in particolare relativamente all’offerta di assistenza per i bambini più piccoli, la massima continuità possibile per quanto riguarda le strutture e i gruppi di bambini; – di organizzare il finanziamento e la promozione dei vari servizi di assistenza all'infanzia da parte della mano pubblica in modo tale che i soli servizi di assistenza all'infanzia vengano offerti, laddove possibile, gratuitamente o a un prezzo socialmente accettabile; – nei Comuni in cui la domanda supera l'offerta di posti disponibili per l'assistenza all'infanzia, di dare priorità ai bambini di famiglie monoparentali e a quelli i cui genitori lavorano entrambi. Leiter Reber sottolineava che che era importante che i costi del servizio fossero sostenibili, fino a essere gratuiti in quanto servizio pubblico, e la necessità di garantire la continuità del personale di assistenza per i bambini più piccoli. Se i posti non erano sufficienti per tutti, dovevano essere assegnati prioritariamente a famiglie con entrambi i genitori occupati. era importante svegliarsi in particolare per migliorare la situazione per il 2024, attivandosi subito.<br>
<strong>Brigitte Foppa </strong>(Gruppo verde) ha parlato di un tema trasversale e di grande attualità, che ha una grande importanza nella vita quotidiana delle famiglie. L'attuale modello di vacanze estive lunghe affonda le sue radici in un'epoca in cui la situazione era diversa da quella attuale. In Alto Adige non si era riusciti a creare strutture organiche anche per l'estate: si era scelto un sistema sussidiario e frammentario, c’erano molte belle offerte, ma ogni settimana o ogni due settimane i bambini dovevano adattarsi a diversi assistenti e compagni. La mancanza di un'offerta continua faceva sì che i bambini non ne avessero ristoro. Pertanto, la mozione andava nella giusta direzione. La consigliera ha chiesto votazione separata dell'ultimo paragrafo del punto 2 della parte risolutiva.<br>
<strong>Maria Elisabeth Rieder</strong> (Team K) ha affermato di voler affrontare la questione relativa al fatto che ogni anno a febbraio si verificano grandi problemi e una grande corsa alle offerte estive di assistenza all'infanzia. È difficile per i genitori che lavorano se non riescono a coprire le settimane non libere. Nell'aprile 2022 aveva presentato una interrogazione in merito: perché non era più possibile fornire assistenza negli asili estivi come prima della pandemia? Le era stato risposto che non è possibile garantire la continuità del personale e della didattica. Il Team K avrebbe appoggiato la mozione.<br>
<strong>Myriam Atz Tammerle </strong>(Süd-Tiroler Freiheit) ha sottolineato la questione dei costi: l'assistenza estiva spesso si mangiava tutto lo stipendio. Evidenziando che le associazioni che offrono i corsi dovrebbero ottenere un contributo per offrire prezzi più accettabili, la consigliera ha annunciato sostegno alla mozione.<br>
<strong>Magdalena Amhof (SVP) </strong>ha condiviso l’idea che l'assistenza estiva fosse una vera sfida, aggiungendo però che l’esperienza degli ultimi 10-15 anni dimostrava che si era sviluppato un buon sistema, e ha portato a questo proposito l’esperienza di Bressanone. Il coordinamento dell’assistenza estiva doveva restare ai Comuni, eventualmente coordinati tra loro in caso di piccole dimensioni: c#erano buone esperienze a tal proposito. I servizi di base comportavano prezzi che andavano da 30-35 €/settimana, anche se proposte più articolate arrivavano anche sopra i 300 €. Il sistema attuale era buono.<br>
<strong>Uli Mair </strong>(Die Freiheitlichen), co-firmataria, ha rilevato che effettivamente esistevano dei buoni esempi, come ammesso dal collega Leiter Reber, ma era necessario monitorare, raccogliere dati e analizzare bene la situazione. Molti genitori ora, a metà giugno, non sapevano come affrontare l’estate. Bisognava considerare che non solo molti genitori, ma anche molti nonni lavoravano, e che le strutture famigliari e urbane non erano più quelle di un tempo. mair ha poi riferito che molti studenti della Facoltá della Formazione di Bressanone non vogliono lavorare nelle scuole dell'infanzia estive, e ha chiesto perché, nonché sulla base di quali criteri vengono assegnati gli incarichi.<br>
L’ass. <strong>Waltraud Deeg </strong>ha detto di essere molto interessata a una valutazione della qualità, perché i servizi sono orientati in primo luogo a bambini e giovani, ma realizzati anche per i genitori. era stato chiesto un feedback a quest’ultimi, e 11.000 avevano risposto: le risposte erano state presentate in una conferenza stampa a febbraio, 72,2% avevano apprezzato molto l’offerta, il 20% aveva detto che era buona, il 49% aveva detto che le esigenze dei bambini erano state rispettate, il 93% avevano confermato le possibilitá di muoversi all’aperto, solo il 14% non riteneva adeguata la retta. La questione era presa molto sul serio dalla giunta, che oltre a consultare gli utenti era in contatto con Comuni e Comunità comprensoriali. L’Alto Adige era stata l’unica provincia a offrire assistenza estiva di massima qualitá anche nell’estate della pandemia, mentre in tutta Europa gli asili erano chiusi. Il primo Piano famiglia era stato varato giá nel 2018. nel 2015, quando c’erano ancora gli asili estivi, c’erano 600 assistenti, quasi esclusivamente donne che potevano così coprire i 210 giorni di lavoro necessari per garantire il contratto: ora queste 600 erano state assunte, e avevano una situazione lavorativa migliore. Inoltre, durante la pandemia molti studenti erano stati impiegati nelle scuole a sostituzione del relativo personale, pertanto non erano disponibili nei periodi estivi, si stava cercando di risolvere il problema. L’assessora ha invitato infine a non guardare al singolo caso ma al sistema nel complesso, e ha ringraziato tutte le associazioni e servizi giovani che svolgevano un lavoro eccezionale nei mesi estivi.<strong>Leiter Reber</strong> ha replicato che non aveva criticato la qualità del sistema, ma i relativi costi, e chiesto un monitoraggio complessivo. Ha quindi chiesto votazione separata dei singoli punti. L’ass.<strong> Deeg</strong> ha ritenuto che Leiter reber l’avesse accusata di voler deviare il tema, e segnalato che aveva tutti i dati a disposizione, che poteva fornire. <strong>La mozione è stata messa in votazione e respinta</strong>, ogni punto con 15 sì e 16 no.</p>
<p><strong>Diego Nicolini </strong>(Movimento 5 Stelle) ha quindi presentato la mozione <a href="https://egjaabf.r.bh.d.sendibt3.com/tr/cl/q0AGu2CKXBFpMF4-866xWH4537MTkLVUWEYGe4Pp8Gzk4dN1KzMfpMjupDY5Wrd35_FBhUnPM-uaiQAJi4X0gxUOp14BTjqWLszdq_uKTNg26F44Cjn5EynP20S0PtFGFBH0_ujeT5NgZD-OjUT5_oEpRt4ch3I2drWVINBCzo-KmsCTVSVaOET9bOve0TN5OMw_nYiYHnYBRi3Rna5_sjEZ8MGLFa2JKRfK1gEgqAtZ8J26ulrU5oMOOUN9iBAWTRETPkru9zemto1f07XZm6wF-TiFtIhrrSUXiebKoPxdvOc4m7h4HLOHJbfGNzR5LpiJDGGyuwu3V-k80B0OSZq5fvv6SLXda3zK3OZpEuLcAjvhIDYrEcMrpab4TNquT19xH_fNr7BbZK3-cli3Hr0Kr3rT">717/23</a>, <strong>Fotovoltaico flottante per i nostri bacini</strong>, con la quale, evidenziando che in Alto Adige l’approvvigionamento energetico è assicurato principalmente dalle fonti rinnovabili, in primis l’energia idroelettrica, ma anche dall’energia solare, centrali a biomassa, legna ed altri combustibili, e che sono sempre più le attività e i servizi quotidianamente utilizzati che richiedono un consumo energetico, specie elettrico, aggiungeva che si parla spesso di transizione elettrica, per evidenziare come il vettore energetico prima prodotto da altre fonti venga sostituito dalla potenza elettrica, non solo per sostituire la forza manuale, ma anche per riscaldare e condizionare, per la mobilità, per cucinare, etc. Aggiungeva quindi che in Alto Adige si trovano molti bacini artificiali, utilizzati per la produzione di energia o come bacini idrici, con superficie complessiva di 1440 ha, con caratteristiche ibride tra fiumi e laghi ma non occupati da fauna e flora autoctone. Una tecnologia adesso in forte espansione, riferiva, era quella del solare fotovoltaico flottante (FPV), ovvero grandi zattere galleggianti che producono energia fotovoltaica: i primi impianti sperimentali erano stati installati nel 2007, ma in pochi anni questa tecnologia era esplosa, specie in altri Paesi, tanto che nel 2024 avrebbe superato l’energia prodotta con l’eolico e nel 2030 addirittura l’energia prodotta con l’idroelettrico. Solo il 3% degli impianti flottanti attualmente sono in Europa, mentre è diventata la tecnologia con espansione più rapida nell’est del mondo. Questa tecnologia non richiedeva terreno, evitava l’evaporazione dell’acqua e quindi la perdita di questo oro blu, riduceva la crescita di alghe nocive nei bacini, ed infine portava vantaggi economici, visto che non si trattava di strutture fisse, il che semplificava le procedure di decommissioning e consentiva montaggio in tempi rapidi e a basso costo: si calcolava che in un impianto FPV ogni kWh costava dai 3 ai 4 centesimi. POtendosi coprire con impianti fotovoltaici flottanti fino al 20% delle superfici dei bacini idroelettrici senza compromettere le funzioni naturali ed avvantaggiandosi delle connessioni di cablaggio, si sarebbero potuti avere a disposizione teoricamente quasi 600 MW di potenza, che corrispondono a circa 5-6 grandi centrali idroelettriche locali. Il consigliere <strong>chiedeva quindi di impegnare la Giunta provinciale </strong>a promuovere una ricerca per approfondire la possibilità di installare moduli fotovoltaici nei bacini artificiali allo scopo di potenziare la produzione di energia elettrica in Alto Adige. <br>
<strong>Sven Knoll </strong>(Süd-Tiroler Freiheit) si è detto favorevole al fotovoltaico dove ha senso, ma si è chiesto cosa significasse coprire un lago con il fotovoltaico, anche per la popolazione esistente. bisognava considerare poi il rispecchiamento e l’eventuale peso della neve. Si era arrivati quasi a un'isteria energetica, e sarebbe stato molto più opportuno utilizzare superfici quali capannoni inutilizzati e altre abbandonate, prima di compromettere il paesaggio. Riferendo che l’Alto Adige già produce più di quanto consuma, si è chiesto come sarebbe stata trasportata l’energia prodotta, criticando che si producesse per poi trasmettere alla rete nazionale non aveva senso. In Germania si utilizzavano i binari, forse si sarebbe potuto fare anche sulla linea della Venosta che si voleva elettrificare.<br>
<strong>Hanspeter Staffler </strong>(Gruppo verde) ha rilevato che questa ipotesi, come quella contenuta nella mozione, era legittima, anche se la proposta di Nicolini non considerava elementi conflittuali, per esempio con le attivitá sportive acquatiche, la pesca, lo svuotamento dei bacini, gli habitat faunistici. Importante era però il messaggio della mozione: facciamo tutto il possibile. Se poi si poteva procedere lo avrebbero dimostrato le indagini. Nei prossimi 13 anni andavano pur sempre sostituiti 3 terawatt oggi prodotti con energia fossile.<br>
<strong>Paul Köllensperger</strong> (Team K) ha riferito di impianti già esistenti in europa, il più grande in Olanda con potenza di 170 megawatt. Certo, l’estetica non era sempre garantita, ma questo valeva anche per le reti antigrandine o altro. Si poteva pensare a installazioni sui muri dei grandi bacini: qui si sarebbe potuto fare molto, e andava considerato anche nel nuovo disegno di legge provinciale. Andava considerato anche il problema della ruggine, in particolare nel caso dei laghi meno profondi. Köllensperger ha ricordato che in Germania era stato stabilito il limite del 15%, non del 50 centrato da Nicolini, e in questo caso si sarebbe potuto procedere solo sui laghi più grandi. Per il fotovoltaico bisognava indagare anche altri ambiti, per esempio le barriere antirumore della’A22 o edifici di nuova costruzione.<br>
<strong>Gerhard Lanz </strong>(SVP) ha evidenziato la necessità di verificare la fattibilità tecnica, nonché l’utilitá di sfruttare aree abbandonate. I bacini sono ormai urbanizzati e collegati; va discusso anhe l’impatto su natura, ambiente e paesaggio. se ne era già discusso mesi prima, ritenendo utile un progetto globale, in primis relativo ai siti disponibili. In ogni caso, non si trattava di “isteria climatica” come detto da Knoll, ma di garantire l’approvvigionamento energetico dle futuro: l’incarico era stato affidato all’assessore competente.<br>
<strong>Andreas Leiter Reber </strong>(Die Freiheitlichen) ha ricordato che già in passato si era affrontato il tema, invitando a utilizzare le strutture esistenti. Si è detto comunque favorevole alla mozione, ritenendo necessario anche intervenire sul patrimonio architettonico, come richiesto da molte persone: in merito l’ass. Hochgruber Kuenzer aveva suscitato delle speranze. Il consigliere ha ricordato una decisione simile relativamente a comprensori sciistici che dovevano essere autonomi.<br>
<strong>Peter Faistnauer </strong>(Perspektiven Für Südtirol) ha fatto riferimento a uno studio dell’Eurac relativo ai vantaggi dell’utilizzo anche solo dell’1%delle superfici acquatiche. Ha quindi appoggiato in pieno la mozione.<br>
<strong>Magdalena Amhof </strong>(SVP) ha rilevato che lo studio Eurac dice che è possibile in particolare in tre grandi bacini: la base di studio esiste già. Pertanto si sarebbe votato contro la mozione.<br>
L’ass. <strong>Maria Hochgruber Kuenzer </strong>ha fatto riferimento alla questione paesaggistica e alla possibilitá di installare pannelli su superfici giá disponibili pr 570 ha, di cui una parte parcheggi; si era proceduto anche a installazioni su pannelli antirumore. Il 18 ottobre 2022 era stata approvata la mozione che mirava all’indipendenza energetica, considerando tutti gli ambiti della produzione: si lavorava all’attuazione di questa mozione anche con alcuni gruppi di lavoro, Ovviamente andava considerata anche la questione paesaggistica; i beni architettonici andavano tutelati, ma si puntava sull'agri-fotovoltaico. Bisognava occuparsi di tutte le possibilità di produrre energia rinnovabile. Per questi motivi, la mozione non sarebbe stata accolta. Apprezzando gli spunti della discussione, <strong>Nicolini</strong> ha chiarito che per ogni tipologia di bacino c’era una percentuale di utilizzo compatibile con la sostenibilità ambientale, molto ridotta per i laghi naturali. la tendenza era di sfruttare questi bacini per la produzione di energia elettrica, anche in Austria. I vantaggi degli impianti galleggianti erano i costi e l’orientamento al sole modificabile. Non era a conoscenza dello studio citato, e ha <strong>sospeso la mozione</strong> per approfondirlo.</p>
<p>(continua)</p>
**(MC)**
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