
(AGENPARL) – gio 01 giugno 2023 [image: image.png]
*VENEZIA: BRUNETTA, LA CULTURA È LA CHIAVE DELLA SOSTENIBILITÀ *
«Venezia si sta specializzando in mantenimento del *cultural heritage*.
Pensiamo al valore della Biennale che è quello di mostrare la cultura degli
altri. Sempre meno, però, produce cultura. E solo la produzione di cultura
a 360° è la chiave della sostenibilità. Cultura vuol dire ricerca,
insegnamento, tecnologia, bellezza, arte, sostenibilità, idrogeno, nuove
tecnologie. Come all’inizio del secolo scorso zinco, piombo, rame,
alluminio, cantieristica e poi la petrolchimica erano la cultura
tecnologica del ‘900, oggi dobbiamo investire sulla cultura tecnologica del
nuovo secolo. Tutto questo adesso è possibile grazie ad un’opera
straordinaria, il Mose».
Lo ha detto Renato Brunetta, Presidente della Fondazione ‘Venezia Capitale
Mondiale della Sostenibilità’, intervenendo all’apertura della prima
edizione della ‘Biennale della Sostenibilità’ dal titolo ‘Il Mose e gli
altri: la difesa delle mareggiate nel mondo’, organizzata e promossa dalla
Fondazione in collaborazione con The European House – Ambrosetti, Consorzio
Venezia Nuova, CORILA e Vela.
Dalla Sala degli Squadratori dell’Arsenale, Brunetta ha poi continuato: «Il
Mose è oggetto di dibattito infinito, adesso è la condizione necessaria,
ancorché non sufficiente, perché noi possiamo guardare al futuro, perché
Venezia possa non solo guardare al futuro per sé stessa, ma anche per il
mondo». Il Presidente della Fondazione ha poi continuato elogiando l’opera:
«Il Mose, ci sono voluti trent’anni per costruirlo, circa sette miliardi di
spesa diretta, altrettanti di indiretta. Se però guardiamo i preventivi
delle altre parti del mondo vediamo che poi non costa così tanto. Si basa
su un principio “banale”, quello di Archimede, un principio semplice con
una realizzazione estremamente complessa. Dividere il mare da una laguna,
chiudere le bocche di porto, fare alzare contemporaneamente i cassoni delle
dighe mobili, farle scomparire quando non servono più, rifar defluire
l’acqua per ossigenare la laguna: il Mose funziona, è stato alzato 50 volte
per salvare la città. Quasi i veneziani non ci credono. Quando guardavo i
grafici da Roma mi son messo a piangere. Quando ho visto che una notte due
metri fuori e un metro dentro in laguna, un metro di differenza che si
chiama Mose, si chiama vita, si chiama futuro e speranza. Questa non è una
soluzione per Venezia, ma per il mondo».