
(AGENPARL) – mar 30 maggio 2023 *Luca Marchetti*, giornalista di Sky Sport, è intervenuto nel corso di *Marte
Sport LIve*, condotto da Emanuela Castelli, in onda su *Radio Marte*:
“Addio Spalletti? La cena tra i due ci aveva fatto credere che ci potesse
essere una schiarita e che potessero proseguire insieme; questa fiducia si
è andata sgonfiando nei giorni successivi. L’addio è stata una logica
conseguenza di quanto accaduto nelle scorse settimane, di parole dette e
non dette in conferenza stampa, fino all'annuncio di domenica sera da parte
del presidente De Laurentiis, poi ribadito da Spalletti a Coverciano. Si
aspettava la fine del campionato per ufficializzare la fine del rapporto.
Da una parte la grande gioia di aver vinto dopo 33 anni lo scudetto,
dall'altro la necessità di partire con attori diversi, il che non significa
però perdere competitività. Comprendo il senso di incertezza dei tifosi del
Napoli che oramai si fidavano di questo gruppo e speravano nella continuità
tecnica e tattica. Il Napoli però ci ha già stupito in questo campionato
dopo i tanti addii estivi e nulla vieta che anche la prossima possa essere
una stagione positiva e non necessariamente di transizione. Il presidente
quando ha dovuto cambiare ha sempre trovato soluzioni importanti in linea
con l’assetto precedente. Non credo che Spalletti sia andato via perché non
creda nella continuità del progetto. Probabilmente tra due caratteri molto
forti era difficile andare avanti insieme ma il progetto Napoli andrà
avanti lo stesso, a prescindere dagli uomini. Addio di Giuntoli? Il ciclo
del DS era finito, 8 anni al Napoli sono una storia che si è completata e
anche lui andrà via. I due addii in contemporanea possono generare la
percezione di non avere continuità ma non credo che i protagonisti non
credano nel futuro competitivo del Napoli. Chi in pole position per la
panchina azzurra? Impossibile dirlo: Enrique è un papabile come Conceicao,
ma anche Italiano e Thiago Motta sono papabili candidati al ruolo. Serve un
allenatore che giochi con il 4-3-3 per dare continuità tattica e tecnica al
progetto attuale”.
*Amedeo Bardelli*, responsabile dei rapporti con le Federazioni per
TicketOne, è intervenuto nel corso di *Marte Sport Live*, condotto da
Emanuela Castelli, in onda su *Radio Marte*: “Caos biglietti
Napoli-Sampdoria? È stata una giornata complicata: per questa partita ci
vorrebbero sei Maradona. Abbiamo avuto un vero e proprio assalto sul sito
una volta aperta la vendita e, nonostante tutte le risorse utili per
gestirlo, ci sono stati flussi anomali dall’esterno che ci hanno creato non
pochi problemi. A causa di questi flussi anomali, il sistema va in
autoprotezione e lavora a velocità ridotta. Ciononostante, abbiamo venduto
tutti i biglietti disponibili riuscendo anche a permettere la vendita nelle
biglietterie. Abbiamo avuto un picco record di accessi in contemporanea sul
sito che ha toccato i 240mila utenti. Ricordiamo, inoltre, che su internet
si vendeva solo ai possessori di fidelity card ma molti si sono messi in
fila anche in assenza della tessera, il che ha contribuito ad ingolfare
ulteriormente il sistema. Le biglietterie fisiche sono state le più
penalizzate: attivate intorno alle 18 a causa dei flussi anomali che il
sistema ha dovuto bloccare e regolare, infatti, si è deciso di bloccare
momentaneamente la vendita nei punti abilitati. Purtroppo questo ha creato
dei disservizi ma poi, a partire dalle 18, la vendita è iniziata anche nei
punti vendita fisici. Invito a monitorare la situazione perché il Napoli
potrebbe liberare altri posti anche se in questa partita la vedo
complicata, ma bisogna procedere con la consapevolezza che la gran parte
dei biglietti è stata venduta. Lo stadio ha una capienza limitata, la
richiesta è stata di gran lunga superiore: questo ha generato scontento nei
tanti tifosi che non sono riusciti a comprare un biglietto. Migliorare la
situazione in vista della prossima stagione? L’unica soluzione sarebbe
eliminare la vendita fisica e aprire la vendita solo online ma noi
cerchiamo sempre di mediare tra vendita online e rete di vendita perché
altrimenti si accontenterebbero sempre le stesse persone".