
(AGENPARL) – mar 16 maggio 2023 Sal Da Vinci, cantante e attore, è intervenuto a Radio Marte nel corso di “Forza Napoli Sempre” condotto da Gianluca Gifuni: «La canzone scritta da Claudio Mattone, Napoli Mia, è una lettera d’amore per la città e per la squadra. Un sentimento amorevole di Mattone che non vive più a Napoli e ne sente la mancanza anche se la distanza che lo separa dalla città non è troppo grande. È stato bello rivedere dopo 21 anni tanti ragazzi che debuttarono in questa meravigliosa avventura di “Cera Una Volta Scugnizzi”. La registrazione del coro che avverrà domani sera all’Augusteo non sarà uno spettacolo nel quale riproporre le canzoni del musical. Sarà solo un modo per stare insieme e registrare, appunto, questo coro oceanico. Il vero protagonista della canzone non sono io ma questo coro gigantesco, le voci di Napoli. Io canto la prima parte della canzone ma non mi sento un protagonista, bensì un’anima di Napoli che intona questo coro, composto da mille persone circa. Noi ci auguriamo che questa canzone possa diventare l’inno del Napoli. Sarebbe molto emozionante se questo pezzo potesse essere intonato allo stadio. Quando l’ho cantata io ho messo tutto il sentimento, non solo del momento che stiamo vivendo, ma il sentimento che ho assorbito da questa città meravigliosa e dagli stessi napoletani. È una canzone che ti entra dritta nel cuore, facile da intonare ma soprattutto ricca di sentimento. Se così non fosse la canzone sarà la nostra lettera alla città e alla squadra che tutti teniamo in un posticino del cuore. L’intero incasso della serata, c’è un biglietto simbolico di 5€, sarà devoluto ai ragazzi dell’Orchestra Sinfonica dei Ragazzi dei Quartieri Spagnoli. Un’orchestra che abbiamo sempre supportato e lo faremo anche attraverso questa bellissima serata. Ma il vero protagonista della serata sarà il pubblico, il coro. Io ho vissuto anche i due scudetti precedenti ma ero giovanissimo. Quando sei più grande lo vivi con un’ottica diversa, assaporando la forza, il peso di una città. Noi siamo orgogliosi della squadra, dei musicisti di un’orchestra meravigliosa, della maglia e di aver goduto di un calcio più sano. Credo che Napoli Mia si potrà ascoltare dalla prossima settimana».
Pietro Lomonaco, dirigente sportivo, è intervenuto a Radio Marte nel corso di “Forza Napoli Sempre” condotto da Gianluca Gifuni. «Quante cavolate che si dicono sul rapporto De Laurentiis-Spalletti. Secondo me tra i due c’è un accordo già sancito, legalmente, con tanto di documento scritto. Il Napoli aveva una prelazione unilaterale da esercitare. Spalletti è l’allenatore del Napoli. E proseguiranno la strada insieme fino al 2025. Piuttosto dovranno pensare a come costruire un Napoli più forte. Per andare d’accordo, però, bisogna anche dare qualche soldino in più perché le opzioni si sanciscono anche con i numeri. Bisognerà rivedere qualcosina degli accordi e mentre rivedono allungano anche il contratto, scadenza 2024, al 2025. Credo che Spalletti e De Laurentiis hanno già accordo su tutto con l’impegno che dovrà essere il presidente del Napoli a dire le cose come stanno. Ci può stare che le strade del Napoli e di Giuntoli, dopo otto anni, si separino serenamente. E se Giuntoli dovesse andare alla Juve, dove bisogna ricostruire, per lui, direttore sportivo, sarebbe l’optimum. Quando si vince c’è una rivalutazione globale dell’intera rosa. Nel caso del Napoli, non ci troviamo come l’Inter del triplete che aveva una squadra avanti negli anni e abbastanza cotta. La società avrebbe dovuto fare la rivoluzione che non fece e cambiò solo l’allenatore. Il Napoli è una squadra giovane, ha appena vinto e ha la possibilità di aprire un ciclo. Ora ha il dovere di tenere questa rosa, possibilmente migliorandola. Quindi ha la strada aperta per ottenere soddisfazioni tecniche sul campo. Quindi sarebbe delittuoso pensare di lasciare il Napoli in questo momento, per Spalletti come per i giocatori. Quello che c’è qui difficilmente lo trovi altrove. Secondo me Kim è l’unico che va via e Scalvini sarebbe una grande prospettiva per il futuro. Hojlund è un buon giocatore, giovane, ma non è Osimhen. Frattesi non c’entra nulla con Zelinski che è un centrocampista offensivo mentre Frattesi è un interno, con una grande capacità di inserimento da dietro però è un interno di centrocampo, di quelli che lavorano. A me piace».
Massimo Brambati,ex difensore ed opinionista, è intervenuto a Radio Marte è intervenuto ai microfoni di Marte Sport Live, condotto da Dario Sarnataro, in onda su Radio Marte: «Spalletti resta a Napoli? Penso di sì, deve avere avuto garanzie dal presidente, è logico che la sua conferma non sarebbe tanto per restare ma per far parte di un progetto che può essere continuativo, sia nel miglioramento dei risultati sportivi ma anche di valorizzazioni tecniche. Penso che Spalletti abbia voglia di un progetto del genere. Il tifoso deve accettare gli addii nel calcio di oggi per questioni anche economiche, Kim se andasse via non può passare da eroe a traditore, solo perché potrebbe andare al Manchester United. Lo scouting del Napoli ha operato benissimo dopo le partenze di Mertens, Insigne e Koulibaly e potrebbe farlo anche nel trovare l’erede del coreano, anche se, come ogni cosa nella vita, c’è sempre bisogno di un pizzico di fortuna. L’addio di Giuntoli può pesare sulla conferma di Spalletti? Il ds è un pezzo importante di questo Napoli campione d’Italia, anche se per me il perno principale è l’allenatore, avendo Luciano fatto un lavoro straordinario, per questo è lo scudetto del Napoli lo definisco lo scudetto di Spalletti».
Emanuela Ferrante,assessore allo Sport del Comune di Napoli,è intervenuto ai microfoni di Marte Sport Live, condotto da Dario Sarnataro, in onda su Radio Marte: «Abbiamo invitato il Napoli in Comune per una premiazione. Proprio ieri ufficialmente abbiamo espresso parere favorevole, all’unanimità, su un ordine del giorno, proposto dai consiglieri Acampora e Flocco su questo punto. E’ iniziata l’interlocuzione con la società per capire quando possono venire per ricevere un piccolo premio. Questo incontro lo faremo probabilmente nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino anche per motivi di spazio, perché intendiamo premiare non solo i calciatori, Spalletti e De Laurentiis ma tutti i dirigenti e i vari staff. Ci teniamo a riconoscere il lavoro dell’intero Napoli perché tutti insieme ci hanno regalato un sogno. La squadra del Napoli è un esempio di sport pulito, serio, fatto di competenze, di impegno e lavoro, per un messaggio che è arrivato anche all’estero. La festa scudetto? Le interlocuzioni sono tra il Sindaco e De Laurentiis, verosimilmente alla fine ho sentito anche io che è possibile che la festa si concentri solo allo stadio, se non il 4, il 3 o il 2 giugno, e, se si riuscirà, si metterà qualche maxischermo in qualche piazza di Napoli. La città ha dimostrato con civiltà come si festeggia, non a caso sono arrivati turisti da tutto il mondo per vedere la nostra vittoria. Ringrazio i napoletani, è stata una festa civile e festosa. Ho festeggiato anche io lo scudetto come una vera tifosa, sono scesa in piazza. Abbiamo brindato insieme anche al nostro sindaco Manfredi che è ormai tifoso azzurro e possiamo dire almeno che questa amministrazione ha portato bene al club».