
(AGENPARL) – mer 19 aprile 2023 EMERGENZA MIGRANTI A MODENA, BARGI (LEGA): “EPISODIO RESIDENCE COSTELLAZIONI FIGLIO DELLA POLITICA PD DEI PORTI “SEMPRE” APERTI”
BOLOGNA, 19 APR – “Il grave episodio di violenza che si è verificato al residence per richiedenti asilo “Costellazioni”, dove un somalo ha pugnalato alla schiena, perforandogli un polmone, un 22enne straniero, è l’ennesimo avvenimento che vede come protagonisti richiedendi asilo e, più in generale, stranieri che si trovano nella nostra città senza un perché, in molti casi senza un lavoro e senza una residenza, abbandonati al loro destino che, spesso, li vede disposti a tutto pur di sbarcare il lunario giorno per giorno. E questo altro non è che il risultato della politica, marcatamente Pd, dei porti sempre – e ad ogni costo – aperti. Pertanto non sono credibili le parole del sindaco Giancarlo Muzzarelli, quando parla di “tensioni sul territorio, di una situazione che potrebbe sfuggire di mano e “sollecita la richiesta di intervento, coinvolgendo tutti i livelli istituzionali”. L’affondo al primo cittadino di Modena arriva dal consigliere regionale leghista Stefano Bargi.
“L’improvviso zelo di Muzzarelli sull’emergenza migranti a Modena contrasta con le politiche migratorie fallimentari che il primo cittadino da sempre sostiene. E’ inutile girarci attorno: si tratta di un fallimento che si è consolidato in oltre 30 anni di messaggi sbagliati, e sia Muzzarelli che il suo partito, il Pd, hanno pesanti responsabilità a riguardo. Il messaggio che si è dato è che l’Italia sia la porta aperta dell’Europa, senza regole precise e che il nostro Paese sia pronto a sostenere chiunque arrivi da solo o portato da ong battenti bandiere straniere” attacca il consigliere modenese.
“Del resto non esistono trattati né accordi che impediscano al nostro Paese di invertire la rotta di questa deriva migratoria, anche se occorrerà tempo affinché il messaggio arrivi: il Governo fa qualche piccolo passo in questa direzione ma, serve essere chiari e iniziare a ribadire che le porte dell’Italia sono chiuse” sottolinea Bargi.
“Anche perché abbiamo ben altri problemi da risolvere: denatalità, formazione, disaccoppiamento tra domanda e offerta di lavoro, rinnovo della cultura del lavoro e la necessità di una nuova politica industriale. Perché le criticità connesse al mondo del lavoro si risolvono così, non sostituendo la nostra popolazione, per avere un lavoro a basso costo (con arretramento dei diritti sociali nel paese) ed importando povertà di cui poi i cittadini tutti devono farsi carico sia economicamente che con costi altissimi in termini di allarme sociale e criminalità” conclude il leghista.
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