
(AGENPARL) – ven 14 aprile 2023 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: sì alla legge sulla provenienza degli alimenti nella ristorazione collettiva – con VIDEO e FOTO](https://r.news.siag.it/tr/cl/FNzVqUThofBdg1TKFcI890_GhT16Ue-f-SJjUexw9SBZCfBMoY1L9EvNgT6G8xMx6ma4sUeV71jFlyGGve11JTJdVOIHDiR8D4EFnOwGd1fbLmzNXnkjYWxtG2MT65J0bZBtJ5g5LoNNVIY0wLErsrOw6U75YhzQIEAbw4OkMR4dk_xGI4S4UmoJAVPmKzWNAH2yqT7MQD8FfQjGLJT_96l9TYiEHiAizLMhx2f6OfFsXuB1VwxwD6RtfpbzaY3liaQLPj63Da0qK9p3XNxPrNvUcvz5E673IfI9r79cHRo)
Consiglio -Il dlp approvato con 22 sì, 3 no e 4 astensioni. Gli ordini del giorno, la discussione articolata, le dichiarazioni di voto.
Link immagini video (Consiglio/GNews):
[https://we.tl/t-NDGHOQthpK](https://r.news.siag.it/tr/cl/xrjUOoG-jvYDUAou3y7iJWV5JT1OnKh75SrYsD4yu8wRkVmyewMbKKStml2371Qki-Mle0Hwj8XCItuA08M1eKT9FnFkR3b6FzOtRn1TwxzKMdwT0cIzfUgLg0tbslDziP45BF8s4Z9M_i2PtRgeQT4poxOOOxvFScNafhADTMPgzFzlUP_rnk_K07dsPDwF8NT19TBUi90VdxLTZ996F3QgXfRNz3K_JGxLENoru4FlQnfnjE8i5qELgd2ggCf1OpBSX_c9eQX4WW5N2_55reFbA37G8VQj928lVq-_rFOgWRBDti5HML1R_WB110wK2DNF9ds8pANQGZW0VrAo2gMpzzUy_CrgzcjQKk6f)
Link foto (Consiglio/Werh)
È ripresa questa mattina in Consiglio provinciale la trattazione del [disegno di legge provinciale n. 122/22](https://r.news.siag.it/tr/cl/_WIuHo2MXPdeDjNRoP1eoDg6n2QG9hka-8fbcGyljdecBqKGHNhN1swgVNkusQi9pTEeq8-B2nCnk3Y17ZdTqNv0Lyh_mMbgn0O4B1K9zbIZXgm1e6DPewDfEODXVVyjeqAH0TAmhd4Gd89AoD0b0LVedxQF0ETMUbdCl2piWDM6ehTYpXKmIJajRJbxA1fKiDL5oD9iueDfJoDTUEoFekS0Twr1TBnAlQRUXFLoFydHXb3F8NUChg_HNKFHkGDJo7lj6xXbjsOl9hm9La7TynriQ0_7iNl6SSOd4FWymViB3mRXf2Y_ZX3eRmN3fTC7IndiuLuZ_LQq1hJJlDUOwcN6lW7UIATsvh50ApilaNz4FKODCacaLT313QIFLXTmFIaNNFWNsmI)[:](https://r.news.siag.it/tr/cl/fJPKPgX4trl0kdL-PObP3PdpQkAOp_TcfSuoiAQHCMTqxkhhC-gVM8X-OO8PguTJxUYEhPaVm3TIPpcXcQlCZNxN0RAfTL4yzCK31_Xwc1nHMppBN6CMSo3YI7ZN-phzz3Ov-pSuCmp46TyTxJOAZW12SqoOiuhxdXKTAYTLIdMz4Xox76JLpMyYr_i6b9Uat4_tOynH3BXKH3Q81dHGp_XkR7yh1HT1TvinudObgzOnQLeQfZiuxv6RGQ9a5mRYrFFpDs4UKPN6gDORYq9vhGiuH2j35aZ4-40GARs190EowtkqgiU64_3ztDo4JM271s61VeRidX3N8-kj7fGGcqSzg2HIZIbuhqC3tHOLWLZ32YXP4hlMG9rNXWfKytOgDMycKbI2Xjk) Indicazione obbligatoria della provenienza di carne, latte e uova nella ristorazione collettiva(presentato dai cons. Vallazza, Locher, Noggler e Foppa).
Dopo la discussione generale di [ieri](https://r.news.siag.it/tr/cl/2W6bxZ45ArORB1ttWEpNV9gbSx0YpvusSf287flSHWX_McjIxh0C72MLGFpMq0x7se-zG4oNmvHJA-1KmDQ0Cd-ZHNH63nlkP_iN65jGRMXArQItPFx3eboJu3AjYqfJrCfmWLuo4WViSMbqlpBOG-b3pTSp2h5ZZAycQbgiWWLZFN66OvSVWhA-9LrEMbV3GXcZolf_QMaKFCJJuHywIosRvK2gAYboENYKeJGgiv-QD52O8wEq88d5AVqORCuyLDwNw-f9mBn4PSMuGJkb5fKwY8m_bmszZ4WnNq-uV7JvGEWu-dJuXJWkvndWA62th1mxSwyT7EeNWAG7nYUR2bkJLoq9ZSBDKA), si trattava di esaminare gli ordini del giorno.
#Dopo una breve sospüensione chiesta dalla capogruppo SVP Magdalena Amhof per confrontarsi con Andreas Leiter reber sui suoi ordini del giorno. Al rientro in aula, l’ass. Arnold Schuler ha comunicato che la Giunta accoglieva l’ordine del giorno con cui Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) chiedeva di incaricare la Giunta provinciale di adottare misure mirate in collaborazione con i venditori diretti, le organizzazioni die produttori, l’agricoltura e il commercio della provincia, affinché nei negozi di generi alimentari e nei supermercati del territorio venisse allestito un maggior numero di “scaffali altoatesini” sui quali i prodotti locali fossero offerti insieme e quello con cui Marco Galateo (Fratelli d’Italia) chiedeva, al fine di garantire misure di sostegno agli esercenti che fanno uso prevalente di prodotti a filiera corta o comunque di produzione nazionale, di impegnare la Giunta (1) a sostenere e incentivare l’utilizzo di prodotti a filiera corta nella ristorazione e nelle strutture alberghiere locali, promuovendo ulteriori sinergie con il settore agroalimentare e zootecnico altoatesino.
Gli altri ordini del giorno sono stati discussi:
Lo stesso Marco Galateo (Fratelli d’Italia), facendo riferimento al reinvestimento delle sanzioni previste dalla norma, ha chiesto di impegnare la Giunta a destinare le somme che dovessero essere riscosse per le sanzioni previste dall’articolo 6 della legge in esame in via prioritaria a iniziative volte alla promozione o al sostegno delle attività di ristorazione destinatarie della legge. Il presidente della provincia Arno Kompatscher ha spiegato che non era possibile utilizzare le sanzioni per uno scopo specifico, per evitare che le risorse fossero vincolate a determinati fini. Ci si poteva impegnare a fare certe spese, ovvero portare avanti campagne di sensibilizzazione nella stessa misura delle sanzioni, ma mezzi a questo scopo, anzi superiori, erano già previsti dalla norma. Messo in votazione, l’ordine dle giorno è stato respinto con 1 sì, 20 no e 9 astensioni.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen), apprezzando l’accoglimento del proprio ordine dle giorno per una campagna congiunta dei prodotti locali, la cui visibilitá veniva garantita dall’esposizione in un unico scaffale, ha quindi presentato un altro ordine del giorno. Rilevando che, soprattutto sugli alpeggi di proprietà collettiva, l’allevamento di suini per i contadini può diventare un problema legale se essi vogliono essere in regola dal punto di vista burocratico e registrare i loro animali con un codice stalla e codice pascolo, chiedeva di di rimuovere le difficoltà amministrative che ostacolano l’allevamento dei suini sugli alpeggi dell’Alto Adige nel periodo estivo e di individuare una soluzione praticabile per gli alpeggi di proprietà collettiva così come per quelli in affitto con riferimento alla registrazione degli animali con il codice stalla ovvero il codice pascolo. Un tempo, ha ricordato il consigliere, l’allevamento di un paio di suini nei masi era diffuso, ora gli ostacoli burocratici sono di ostacolo, perché chi non è proprietario del pascolo non può registrare i suini. Josef Noggler (SVP) ha chiarito che ogni contadino dispone di un codice si stalla e ogni capo viene registrato, inoltre ci vuole l‘inserimento nel registro di malga. Il problema è quando un non contadino porta gli animali in malga, ed è privo di codice stalla. se non si può dimostrare da dove arriva u n animale è un problema, che però riguarda i non agricoltori, che non possono dimostrare da dove arrivano i propri animali. L’ass. Arnold Schuler ha detto che si trattava di garantire la tracciabilità, che andava garantita. Effettivamente d’erano state delle sanzioni. per gli agricoltori, che disponevano di un codice, il problema non si poneva. meso in votazione, l’ordine del giorno è stato respinto con 9 sí, 16 no e 4 astensioni.
Approvato il passaggio alla discussione articolata, si è passati all’esame dei singoli articoli.
Con il primo emendamento, I tre proponenti Vallazza, Noggler e Locher hanno proposto di modificare titolo in Indicazione di provenienza degli alimenti nella ristorazione collettiva. Su richiesta di Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) che riteneva il nuovo titolo troppo vago, Manfred Vallazza (SVP) ha spiegato che nel nuovo articolo 3 si parlava di indicazione facoltativa per tutti i generi alimentari, mente restava obbligatoria quella per carne, latte e uova. Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha detto che avrebbe preferito il mantenimento della parola “obbligatorio”, ma il vantaggio era che venivano considerati tutti i generi alimentari. Il nuovo titolo è stato approvato con 21 sì, 1 no e 8 astensioni.
L’articolo 1 riguarda le finalitá della legge.
Manfred Vallazza (SVP) ha presentato un sub emendamento sostitutivo al fine di far riferimento in maniera generale alla strategia comunitaria “Dai campi alla tavola”, al fine di poter aggiungere un secondo momento anche altri alimenti. Josef Unterholzner (Enzian) ha sostenuto che la legge avrebbe aggiunto solo ostacoli burocratici, per questo lui avrebbe accolto solo l’articolo 7. La citata strategia, ha detto Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen), prevedeva entro il 2030 la rinuncia al 50% di prodotti fitosanitari, ma quetso era problematico. essa includeva inoltre una serie di aspetti difficili, pertanto era opportuno escluderla dall’articolo. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che all’articolo 3 non si parlava più di campi o masi, ma di etichettatura provinciale; ha chiesto quindi informazioni sull’attuazione pratica: si sarebbe dovuto indicare Stato, regione, la filiera regionale o cosa? Manfred Vallazza (SVP) ha chiarito che l’articolo 3 comma 2 disponeva, per le carni bovine, l’indicazione si paese e luogo di allevamento, come per esempio il maso Mayr. Possibile era anche l’indicazione “UE” o “non UE”. Approvato l’emendamento sostitutivo, è risultato approvato anche l’articolo.
L’articolo 2 riguarda Ambito di applicazione e definizioni.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha proposto un subemendamento al fine di inserire la parola “anche” dopo la parola “uova” alla lettera d), Manfred Vallazza ha proposto un emendamento sostitutivo con – ha spiegato – correzioni linguistiche. Sia il subemendamento Foppa che l’emendamento sostitutivo di Vallazza (23 sì, 1 no, 4 ast:) sono stati approvati
L’articolo 3 riguarda l’Indicazione di provenienza.
Secondo Manfred Vallazza (SVP), si trattava del fulcro della legge. Egli ha proposto una modifica al fine di introdurre la possibilità di dicitura “UE/non UE”. Con il suo emendamento specificava al comma 2 cosa si intendeva per provenienza: Paese o luogo di allevamento o di deposizione delle uova, Brigitte Foppa ne ha proposto lo stralcio, ritenendo che non avesse senso. Gerhard Lanz (SVP) ha rilevato la mancanza di chiarezza sui generi alimentari compresi dalla norma. Josef Unterholzner (Enzian) ha ritenuto che la legge apportasse solo burocrazia, se faceva sì che si indicasse solo “UE/non UE”, anche perché bisognava già rispettare le norme europee. non c’era bisogno di ulteriori ostacoli:le persone volevano lavorare. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha detto di non comprendere una legge che promuoveva la volontarietà, a quel punto si poteva indicare come provenienza “mondo”. Secondo Franz Ploner (Team K), il consumatore non vuole sapere se la provenienza è UE o meno, ma avere informazioni più dettagliate, proprio in base alla direttiva UE che prevede Paese e regione. Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha detto che il suo emendamento stralcio voleva dare una possibilità a coloro che volevano un’indicazione più rigida. Ha invitato Unterholzner ad argomentare in maniera più coerente. Manfred Vallazza (SVP) ha condiviso la posizione di chi aveva posto osservazioni, aggiungendo che il comma era stato inserito affinché non venisse impugnata la legge. Anche lui si dispiaceva che si potesse indicare solo questo, ma per evitare l’impugnazione questo paragrafo era stato copiato dalla legge austriaca. In quanto a Unterholzner, evidentemente non aveva capito lo spirito della legge, considerando che parlava sempre dei macellai che avevano già obbligo di etichettatura: anche la gastronomia avrebbe avuto gli stessi dati, egli dimenticava però il consumatore. Franz Ploner (Team K) ha riferito che la legge federale austriaca, pubblicata a marzo, prevedeva l’indicazione del Paese d’origine. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha invitato a non sminuire la legge riferendosi solo all’indicazione UE/non UE introdotta al fine di non far impugnare la norma. Ha aggiunto che il regolamento UE sull‘indicazione di provenienza era ormai obsoleto, e se ne era consapevoli anche a bruxelles, pertanto si stava comunicando agli Stati di non fare la notifica ai sensi dell’art 39 ma una semplice comunicazione, su cui si sarebbe chiuso un occhio. L’esempio dell’Austria dimostrava che ci si poteva muovere su questo livello. esistevano regolamenti molto dettagliati sull’indicazione delle filiere di produzione, ma non in merito alle indicazioni nella ristorazione. C’era stato un accordo con Bruxelles e Roma, ma che tuttavia il Governo italiano poteva avere ancora motivi di impugnarla. Vero era che si poteva mettere anche solo un’indicazione vaga, ma a quel punto la passa passava ai consumatori, e la norma sosteneva le aziende che volevano dare indicazioni dettagliate e sanzionava chi dava dati falsi. Si trattava di un compromesso, che però dava una possibilitá ai ristoratori che volevano dare indicazioni. respinto L’emendamento di Foppa, è stato accolto quello sostitutivo di Vallazza (24 sì, 1 no, 5 ast.), e con esso l’articolo.
L’articolo 4 riguarda la tracciabilità.
È stato approvato senza discussione con un emendamento sostitutivo di Manfred Vallazza (SVP) (24 sì, 1 no, 5 ast.)
Anche l’articolo 5 è stato approvato senza discussione con un emendamento sostitutivo di Vallazza (24 sì, 1 no, 5 ast.)
L’art. 6 riguarda le sanzioni amministrative.
Helmut Tauber (SVP) ha proposto la riduzione della sanzione amministrativa a 100 €: il relativo subemendamento è stato approvato, e con esso l’articolo.
L’articolo 7 definisce iniziative di sensibilizzazione, è stato approvato (25 sì, 5 ast.)con un emendamento di Manfred Vallazza “al fine di renderlo più comprensibile”.
Approvato anche l’articolo 8 sulle disposizioni finanziarie.Via libera infine alL’articolo 9 sull’entrata in vigore, con la previsione di 90 giorni anziché 60, come da emendamento di Vallazza. Brigitte Foppa (Gruppo verde) si è detta favorevole a questa modifica, considerando le necessità di adattamento delle aziende.
Di seguito, la presidente Rita Mattei ha dato spazio alle dichiarazioni di voto.
Josef Unterholzner (Enzian) ha detto di non poter votare a favore della norma, che gli pareva un peccato. Kompatscher aveva parlato della necessità di un equilibrio, ma andava a Roma e Bruxelles per sanzionare di piú i cittadini: non si trattava di un aiuto per gli agricoltori. Se in aula ci fossero stati più imprenditori, non si sarebbe sprecato nemmeno un secondo, perché la norma comportava solo piú burocrazia; le indicazioni sui prodotti c’erano giá, non c’era motivo per aggiungere questa legge: quello che era opportuno, era invece agire per meno vincoli, e per questo i cittadini sarebbero stati grati. Evidentemente egli non si trovava nel luogo giusto, perché era uno dei pochi che pensava in maniera chiara, come non riusciva a fare chi era da troppo tempo nell’aula.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha chiarito che il punto centrale della legge era questo: le aziende che davano indicazioni esatte sulla provenienza dovevano pagare 100 € se l’indicazione non era corretta. questo era l’unico risultato, mentre si era spacciata la legge come promozione dei prodotti locali. Già ora chi li usava ne faceva pubblicitá, quello di oggi non era un salto di qualitá, ma solo l’introduzione di un sanzione. In futuro ci sarebbero state sempre più norme europee per la tracciabilitá. L’indicazione della strategia UE dal maso alla tavola era assurda e penalizzante, come ben sapeva chi conosceva questa strategia. Il consigliere ha comunque ringraziato per l’accoglimento del proprio ordine del giorno, invitando ad attuarlo perché i cittadini avessero prodotti locali nei supermercati facilmente identificabili.
L’obiettivo dichiarato di potenziare le filiere locali non veniva raggiunto con questa legge, ha detto Sven Knoll (Süd-Tiroler freiheit), criticando inoltre che questo venisse demandato solo alla gastronomia, mentre per esempio egli ospedali venivano usati yogurt non scali. Gli alimentari non avevano più un valore, ma solo u n prezzo. L’alimentazione sana partiva non dalla gastronomia, ma dal supermercato, ma ora anche cucinare era considerato reazionario. I 100 € di sanzione, inoltre, erano ridicoli; le pecore nere avrebbero continuato a esistere. Lui era favorevole ai prodotti locali e alle filiere corte, che riteneva un plusvalore, ma non li si poteva introdurre per obbligo, e la norma non raggiungeva lo scopo.
Franz Locher (SVP), cofirmatario della norma, ha chiesto l’approvazione del disegno di legge, ritenendolo un primo passo a livello legislativo. I prodotti locali venivano comprati sia dai cittadini che dalla gastronomia, ora si introduceva una legge sull’indicazione di origine. Anche nell’ambito della macellazione c’era stata una grande discussione sulla tracciabilitá. Su ogni prodotto c’era l’etichetta “made in”, ci si voleva stupire di questa indicazione proprio sugli alimentari? Si trattava soprattutto dell’aspetto della salute, nonché della riduzione del volume di traffico e delle emissioni di CO2 legate ai trasporti. Ha quindi fatto riferimento agli ordini del giorno approvati, evidenziando quello per la presentazione in maniera visibile dei prodotti nei negozi. Importante era continuare a impegnarsi nella direzione intrapresa.
Marco Galateo (Fratelli d’Italia) ha apprezzato la norma, che si inseriva nella scia di quanto proposto dal Min. Lollobrigida riguardo alla promozione della trasparenza alimentare e dlela valorizzazoione dei terrirori, ovvero a ivello nazonale dellacosiddetta “sovranitá alimentare”., questo garantiva la qualità del cibo, i posti di lavoro, meno inquinamento. Si è detto contento di aver potuto contribuire a una parte del testo, in particolare riguardo alle sanzioni, e dell’approvazione del proprio ordine del giorno anche relativamente alla promozione di ulteriori sinergie con il settore agroalimentare e zootecnico, “per far parlare contadino e albergo”, che spesso si confrontavano solo per avvocati. Avrebbe convintamente votato a favore.
Anche il Team K avrebbe votato a favore, ha detto Franz Ploner (Team K), rammaricandosi peró che l’indicazione non fosse più obbligatoria. Il contenuto era il minimo denominatore, orse anche per indicazioni esterne e vincoli della normativa europea o italiana, ma la legge avrebbe portato maggiore trasparenza e aumentato la consapevolezza dei consumatori. avrebbe portato anche a riflettere nell’ambito dell’acquisto delle mense, era un potenziamento indiretto dei prodotti regionali. Il consigliere si è augurato una legge più precisa, con cornice obbligatoria, in futuro.
Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle) ha annunciato voto a favore, seppur non del tutto convinto,perché la legge aumentava trasparenza e cultura del cibo, nonostante fosse stata annacquata rispetto ai propositi iniziali. La strada era ancora lunga perché mancava la cultura del cibo, e il mercato mondiale era annacquato dalle multinazionali: Spesso si stupiva delle centinaia di ingredienti contenuti in prodotti semplici, consumati quotidianamente, o situazioni di provenienza poco chiare delle componenti di un prodotto finito, il tutto in una cornice legale. Ha detto di no mangiare più carne di pollo, nemmeno bio, per via di quanto emerso sulla disumanitá di certi allevamenti: cose che il consumatore dovrebbe conoscere per un’alimentazione consapevole., Una campagna informativa forse poteva aiutare, ma un’iniziativa legislativa era qualcosa in più.
Il proprio gruppo avrebbe invece votato convintamente per il disegno di legge, che lei stessa aveva firmato, ha detto Brigitte Foppa (Gruppo verde). C’erano state accuse di opportunismo che respingeva: la legge non avrebbe risolto ogni problematica, ma aveva avviato un processo, promuovendo la richiesta nella gastronomia sulla provenienza degli alimenti consumati in un ristoranti. Lei stessa aveva cambiato le sue abitudini alimentari dopo essere entrata in conoscenza di certe situazioni, e con questa norma si promuoveva la consapevolezza. Oggi si faceva un passo importante per una maggiore tutela dei consumatori e per le filiere corte.
Helmut Tauber (SVP) ha confermato il suo favore alla legge, sottolineando che in quest’ambito si faceva già molto, con un’ottima collaborazione tra agricoltori e gastronomia e molti progetti avviati per la filiera corta e il sostegno die prodotti locali. L’approccio volontario sarebbe stata la via giusta, importante era la campagna di sensibilizzazione per sollecitare consumatori e produttori.
Messo in votazione, il disegno di legge 122/22 è stato approvato con 22 sì, 3 no e 4 astensioni.
(continua)
(Autore: MC)
[Lista completa dei comunicati](https://r.news.siag.it/tr/cl/K40-nt699T-ZOiC8qYshwjP-NmwYx-9tD3whWpzDaN2-P8n4Hwyb-uKsSJu7_Q2MqR_sg6gkf2OU376gb8hqgY8_qmkJ3_gSW6JFDEUHeXzRDzrjiqkfYt5dRGCaIx4IPdvkzynfLmdYfcSKUggoaFk9T7BQfh-6vAX6Knq17fuqQDtwBUiZBRxFr_e6IMT8Moxwv2EZxZC0ERmqrQflUilJVOJFOSXLo-Fu-9ppLeni4zmhI9X1i7khWynIWPQj9iuBLvg9WMrNAddf)
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[CIVIS.bz.it](https://r.news.siag.it/tr/cl/BeZeG6V5ZpbVjQlfylns_RPhknpHpkF0Yb1SbBIirgWL_VzKIghKAjLAN09LQAJm2GW0nRBkV6yy43nFhUS6fWhYt_XwFVji_LEaFu5QCnCiZ8AP3sj3G30mXqcD1HhHy5ae8lNoMArAvbAtaY9Vzd9y6pqRuB7cJRNVB45sMoWuuArGICuFLCw7zS_pHzuQyJECuWramivSdw)