[lid] – Il sindacato afferma che oltre 1 milione è sceso in strada in tutta la Francia, il governo stima che la cifra nazionale sia di 380.000.
La violenza è scoppiata giovedì durante le massicce proteste a livello nazionale in Francia contro le controverse riforme pensionistiche del governo.
Circa 380.000 persone sono scese in piazza in tutta la Francia, di cui 42.000 a Parigi, secondo i dati del ministero dell’Interno.
Nel dodicesimo giorno di manifestazioni a livello nazionale da gennaio, si sono svolte proteste anche in diverse città come Lione, Nantes e Marsiglia.
L’ultimo round di proteste è arrivato quando il presidente Emmanuel Macron si rifiuta di fare marcia indietro sulle misure impopolari, con il Consiglio costituzionale che venerdì si pronuncerà sulla legalità del disegno di legge del governo.
Come nei turni precedenti, alcuni gruppi si sono infiltrati nelle proteste a Parigi, vandalizzando arredi stradali e vetrine di negozi
La polizia si è scontrata con quei gruppi, usando gas lacrimogeni e cannoni ad acqua mentre l’altra parte lanciava proiettili contro di loro.
Sono stati lanciati gas lacrimogeni anche contro manifestanti pacifici.
Almeno 10 poliziotti sono rimasti feriti a Parigi, uno dei quali gravemente, secondo il quotidiano francese Le Figaro.
In precedenza, un gruppo di manifestanti – membri del sindacato SudRail – ha fatto irruzione nell’ufficio del conglomerato multinazionale di beni di lusso LVMH a Parigi, ha riferito il quotidiano.
Hanno cantato slogan e se ne sono andati senza causare alcun danno, afferma il rapporto.
La mossa è stata simbolica e ha esortato il governo a prendere più soldi dai ricchi, poiché il fondatore di LVMH Bernard Arnault è attualmente l’uomo più ricco del mondo, ha aggiunto.
In previsione di ulteriori proteste, il ministro dell’Interno Gerald Darmanin ha vietato le manifestazioni vicino al Consiglio costituzionale almeno fino a venerdì sera.
Il governo ha presentato la proposta di riforma a gennaio ed è stata discussa in parlamento il mese successivo.
I lavoratori ei sindacati si sono opposti con veemenza alle riforme, che includono l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni entro il 2030 e la richiesta di almeno 43 anni di lavoro per poter beneficiare di una pensione completa.
I disordini in Francia si sono intensificati a metà marzo, quando Macron e il primo ministro Elisabeth Borne hanno utilizzato speciali poteri costituzionali per far passare il piano senza l’approvazione parlamentare.
La mossa ha scatenato proteste in tutta la Francia, dove la polizia è stata accusata di aver effettuato arresti arbitrari e di aver usato una forza eccessiva contro i manifestanti.