
(AGENPARL) – lun 27 febbraio 2023 COMUNICATO STAMPA
Assemblea nazionale di Fiom Cgil- Filctem Cgil per il futuro dell’industria del Paese
Roma, 27 febbraio 2023. Nella giornata di oggi si è svolta l’assemblea nazionale unitaria delle due categorie industriali della Cgil, Fiom e Filctem “Il lavoro industriale al centro del futuro del paese”. Un’assemblea che ha visto la partecipazione di oltre 300 tra delegate e delegati delle due organizzazioni.
Al termine i due sindacati hanno realizzato un documento congiunto:
“È necessario progettare e realizzare nuove filiere industriali integrandole con quelle esistenti, consentendo il mantenimento della competitività delle nostre aziende sullo scacchiere internazionale, garantendo quindi le risorse economiche indispensabili ad una giusta transizione. Lavorando su tutta la lunghezza delle value chains dovremo raggiungere i più alti obiettivi nell’economia circolare, consentendo la sostituzione delle parti ambientalmente critiche con altre sempre più sostenibili, a parità di competitività”. Così si legge nel documento.
“Dalle aziende hard to abate – prosegue – alla manifattura di nicchia si dipana il tessuto di lavoratori e aziende che rendono l’Italia la seconda manifattura d’Europa: ogni soluzione che preveda delocalizzazioni o mancati reshoring va respinta a favore di soluzioni innovative e pianificate che non portino arretramenti.
Per conseguire questi risultati dobbiamo garantire alle nostre industrie le necessarie forniture di materia prima ed energetiche a prezzi competitivi, puntando su una ripida curva di riduzione della CO2 emessa avvalendoci di ogni strumento tecnologico disponibile per la sua riduzione, ma anche diversificando il mix delle fonti di approvvigionamento energetico, prediligendo vettori innovativi, come l’idrogeno, e l’utilizzo, finché non sarà possibile la loro piena sostituzione, dei combustibili più sicuri e meno impattanti dal punto di vista ambientale.
È auspicabile l’istituzione di un Agenzia per lo Sviluppo, che coordini gli investimenti con le reali necessità industriali del paese, a cominciare dal potenziamento delle reti digitali, elettriche, gas e delle infrastrutture che dovranno permettere di utilizzare effettivamente quanto la ricerca e la tecnologia metterà a disposizione per realizzare questi obiettivi va però superata una idea di politica industriale di tipo orizzontale, neoliberista, che vede lo stato impegnato esclusivamente ad incentivare le imprese con finanziamenti, sgravi e riduzione della tassazione, creare in ultima analisi le migliori condizioni per l’operatività del privato. Anche per questo si renderà necessario prevedere appositi vincoli sociali all’impresa che riceve aiuti e risorse pubbliche così come va messa in discussione l’attività legislativa che modifica il sistema delle relazioni sindacali e la contrattazione, con la detassazione del secondo livello contrattuale e del welfare, anche senza accordi sindacali, che favorisce l’unilateralità dell’impresa e l’indebolimento del Ccnl e la contrattazione collettiva.
In questo scenario per realizzare questa idea di cambiamento FIOM e FILCTEM, nella loro reciproca autonomia, propongono alla Cgil di costituire un coordinamento confederale delle politiche industriali e occupazionali, promuovendo la costituzione di un osservatorio sull’industria, quale luogo politico per l’elaborazione di proposte atte al rilancio di scelte di politica industriale e che, contestualmente, possa fornire un contributo anche di carattere rivendicativo e rilanciare una nuova stagione di confronto con le imprese e con le istituzioni del Paese.
A tal fine, le Segreterie Nazionali di Fiom e Filctem sono impegnate a promuovere congiuntamente momenti di incontro e di coordinamento ai vari livelli delle categorie”. conclude il documento.
Testo Allegato:
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO FIOM E FILCTEM NAZIONALE
Ufficio Comunicazione Fiom Cgil e Filctem Cgil nazionale
IL LAVORO INDUSTRIALE AL CENTRO DEL FUTURO DEL PAESE
ASSEMBLEA NAZIONALE UNITARIA FIOM E FILCTEM
DOCUMENTO FILCTEM FIOM
Da troppi anni i governi che si sono succeduti alla guida del paese hanno
sostanzialmente delegato la politica industriale del paese al mercato, trasferendo
ingenti risorse pubbliche al sistema delle imprese private sottoforma di incentivi,
sgravi, e una f
iscalità di vantaggio tesa a ridurre il costo del lavoro.
Oggi è sotto gli occhi di tutti che, la â??teoria del mercato che si autoregolamenta non
solo ha fallito, ma ha prodotto gravi fenomeni di deindustrializzazione.
Corriamo da
e
contingenti
di
questo
o
quel
ma
non
riusciamo
mai
a
in campo una idea di sistema Paese che ci consenta di
individuare e risolvere i
problemi strutturali che impediscono al nostro tessuto
industriale di
crescere e svilupparsi.
Non possiamo continuare ad affidare le sorti
dellâ??Italia ad un sistema produttivo e
industriale basato sul profilo
Abbiamo spesso denunciato la
miopia
di
chi
ha
ricercato
soluzioni
solo
sul
ter
reno
dei
costi,
abbattendo i diritti, perché ciò è sbagliato e ci avvita in una spirale
dalla
quale sarà sempre più difficile uscire.
In generale il lavoro industriale è stato negli anni svilito socialmente, per salire
prepotentemente alla ribalta delle c
ronache giornalistiche e del dibattito pubblico
nella fase pandemica, periodo nel quale il lavoro industriale, il lavoro pubblico e
privato in generale, si è disvelato per quello che è, essenziale, indispensabile per la
produzione di ricchezza e benessere
sociale, di beni e servizi utili allâ??insieme della
In questa fase caratterizzata dalla riorganizzazione del sistema capitalistico, dai
processi di transizione ambientale,
e della Cina predispongono piani straordinari a sostegno delle proprie multinazionali
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Ufficio Comunicazione Fiom Cgil e Filctem Cgil nazionale
attrarre investimenti e fa
vorire la riallocazione della produzione e il reinsediamento
industriale allâ??interno dei propri confini.
influenze per i decenni prossimi futuri; una concorrenza a tu
tto campo che lâ??Europa
rischia di pagare pesantemente e che proprio per questo richiede interventi
straordinari e una adeguata dotazione economica per difendere lâ??industria
continentale con un piano di investimenti finalizzati a orientare e governare i pr
ocessi
della transizione, difendere lâ??industria e le filiere produttive, salvaguardare ed
incrementare lâ??occupazione.
centro lâ??industria nel nostro Paese. Infatti, gl
dopo le crisi dei subprime e della pandemia da Covid
–
19, stanno mettendo a dura
prova il sistema industriale italiano gravato da un rilevante aumento del costo delle
materie prime, del gas e dell’energia, e dal
le difficoltà di approvvigionamento dei
normali flussi produttivi.
Si tratta di aumenti, anche speculativi, e di difficoltà nelle forniture che rischiano in
produttivo
già penalizzato dalle scelte di alcune multinazionali che, nell’ambito di una
perdita di Know how e occupazione.
iali integrandole con quelle
scacchiere internazionale, garantendo quindi le risorse economiche indispensabili ad
una giusta transizione. Lavorando su tutta la lunghezza
delle value chains dovremo
raggiungere i più alti obiettivi nellâ??economia circolare, consentendo la sostituzione
delle parti ambientalmente critiche con altre sempre più sostenibili, a parità di
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO FIOM E FILCTEM NAZIONALE
Ufficio Comunicazione Fiom Cgil e Filctem Cgil nazionale
Dalle aziende hard to abate alla manifattura
di nicchia si dipana il tessuto di lavoratori
e aziende che rendono lâ??Italia la seconda manifattura dâ??Europa: ogni soluzione che
preveda delocalizzazioni o mancati reshoring va respinta a favore di soluzioni
amenti.
Per conseguire questi risultati dobbiamo garantire alle nostre industrie le necessarie
curva di riduzione della CO2 emessa
avvalendoci di ogni strumento tecnolo
gico
disponibile per la sua riduzione, ma anche diversificando il mix delle fonti di
approvvigionamento energetico, prediligendo vettori innovativi, come lâ??idrogeno, e
lâ??utilizzo, finché non sarà possibile la loro piena sostituzione, dei combustibili più s
icuri
e meno impattanti dal punto di vista ambientale.
geotermia e biomasse), intervenendo per eliminare tutti gli ostacoli di carattere
burocratico e
autorizzativo che ne impediscono lo sviluppo.
delle fonti di approvvigionamento energetico e lâ??utilizzo dei vettori attualmente
disponibili,
investendo sulle fonti rinnovab
ili
ed economicamente sostenibili.
Il fattore umano è parimenti fondamentale: per non disperdere lâ??immenso capitale di
professionalità e conoscenza dellâ??industria e della manifattura italiana sarÃ
indispensabile varare idonei percorsi di formazione, aggior
namento e riqualificazione
che consenta che anche la transizione lavorativa avvenga senza traumi ed esclusioni.
Si tratta di una ingente mole di risorse a disposizione del governo che occorre
utilizzare per rilanciare gli investimenti pubblici, dare soluzi
oni alle crisi aziendali,
pianificare la transizione ecologica (energia, trasporti e servizi ambientali) e digitale
(Ict e telecomunicazioni) del sistema industriale italiano, creare per questa via nuova
e buona occupazione.
Ã? auspicabile lâ??istituzione di
un Agenzia per lo Sviluppo, che coordini gli investimenti
p
er realizzare
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO FIOM E FILCTEM NAZIONALE
Ufficio Comunicazione Fiom Cgil e Filctem Cgil nazionale
neoliberista, che vede lo stato impegnato esclusivamente ad incentivare le imprese
con finanziamenti, s
gravi e riduzione della tassazione, creare in ultima analisi le
migliori condizioni per l’operatività del privato. Anche per questo si renderà
necessario prevedere appositi vincoli sociali allâ??impresa che riceve aiuti e risorse
pubbliche così come va messa
in discussione l’attività legislativa che modifica il
livello contrattuale e del welfare, anche senza accordi sindacali, che favorisce
lâ??unilateralità dellâ??impresa e lâ??
impianti, le tecnologie e
alle due transazioni.
Per fare questo occorre ripensare l’intervento pubblico in economia, anche dire
tto,
queste accompagnino il Paese nel superare i grandi processi di cambiamento anche
titi,
Invitalia e il Mef. Si tratta di rafforzare le leve necessarie per una programmazione
investimenti e lâ??implementazione delle attività produttive alla creazione di n
uovi posti
di lavoro.
digitale sostenibile anche socialmente, rilanciare gli investimenti pubblici con una
lla transizione, definirne gli
Una politica industriale quindi che nel ridefinire la struttura produttiva la renda
idonea a realizzare beni e servizi, a creare nuova occupazio
ne di qualità, a gestire e
transizione ecologica.
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Inoltre, le politiche pubbliche vanno orientate anche al controllo della filiera delle
attività, ciò per impedire la
proliferazione del sub appalto, il dumping contrattuale e
la riduzione dei diritti dei lavoratori.
Tutte misure e scelte funzionali anche ad accompagnare l’aumento della dimensione
dâ??impresa, oggi troppo bassa e con scarsa propensione agli investimenti e
a
llâ??innovazione.
subfornitura per paesi terzi seppur efficiente dal punto vista tecnologico e
ne
degli impianti, ma capace di riconnettere lâ??utenza finale con la manifattura che deve
continuare a svolgere anche in futuro un ruolo di primo piano nel continente europeo.
Inoltre, le risorse del PNRR vanno utilizzate per accorciare le distanze tra Nor
d e Sud,
ridurre il gap produttivo, tecnologico, infrastrutturale tra le diverse aree del paese
In questo
senso vanno vincolate ad uso industriale le aree coinvolte da processi di
ristrutturazione e di chiusure aziendali, prevedendo laddove necessario la bonifica del
territorio finalizzata a piani di reinsediamento industriale e di sviluppo.
Da questa situazi
one ne possiamo uscire soltanto attraverso il rilancio del sistema
legislativo a p
artire da una nuova centralità dello Stato nel governo del cambiamento
con riforme non più rinviabili che intervengono sulla semplificazione amministrativa,
sul sistema fiscale, sugli indirizzi di politica industriale e sul rafforzamento dello stato
social
e.
Inoltre, nessuna modifica va posta al codice degli appalti, anzi sarebbe necessario
delle norme di sicurezza
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Ufficio Comunicazione Fiom Cgil e Filctem Cgil nazionale
Non si può immaginare una ripresa industriale senza forti i
nvestimenti sia pubblici
sia privati su ricerca e innovazione tecnologica verso una nuova frontiera di
produzioni che ci collochi nella produzione delle tecnologie abilitanti che rendono
più solidi i processi produttivi.
In questo scenario per realizzare q
uesta idea di cambiamento
FIOM e FILCTEM, nella
loro reciproca autonomia, propongono alla Cgil di costituire un
coordinamento
confederale delle politiche industriali e occupazionali, promuovendo la costituzione
di un osservatorio sullâ??industria, quale luog
o politico per lâ??elaborazione di proposte
atte al rilancio di scelte di politica industriale e che, contestualmente, possa fornire
un contributo anche di carattere rivendicativo e rilanciare una nuova stagione di
confronto con le imprese e con le istituzi
oni del Paese.
congiuntamente momenti di incontro e di coordinamento ai vari livelli delle categorie.
Roma, 27 febbraio 2023