
(AGENPARL) – lun 27 febbraio 2023 Il consigliere regionale della Lega, Paola Fioroni, annuncia la presentazione
di una proposta di legge
(Acs) Perugia, 27 febbraio 2023 – “Il dialetto è parte integrante della
ricchezza e della varietà di un patrimonio che contribuisce a dare identità
alla nostra bella Umbria”. Il consigliere regionale Paola Fioroni (Lega –
vicepresidente Assemblea legislativa) annuncia il deposito di una proposta di
legge che, come avvenuto in altre regioni, propone di strutturare “un
sistema di supporto alla valorizzazione dei dialetti anche nella
consapevolezza di dover promuovere e consolidare le relazioni
intergenerazionali fra i più giovani e gli anziani tenutari delle nostre
tradizioni”.
“Nella proposta di legge – spiega Fioroni – viene istituito un comitato
ad hoc che con integrazione fra i territori promuova azioni quali studi e
ricerche sui dialetti, le loro caratteristiche nonché l’organizzazione di
congressi, convegni, seminari e corsi di aggiornamento, favorendo la
collaborazione con Università, centri di ricerca, associazioni culturali ed
esperti del settore, in Italia e all’estero; la realizzazione nelle scuole
di progetti per la diffusione della cultura legata ai dialetti dell’Umbria;
la promozione di manifestazioni, spettacoli e le altre produzioni artistiche,
mirate a far conoscere e a valorizzare i dialetti dell’Umbria e le realtà
culturali ad essi legate; l’istituzione di premi per le tesi di laurea e di
dottorato riguardanti i dialetti dell’Umbria”.
“Il dialetto – prosegue Paola Fioroni – fa parte del bagaglio culturale
che ognuno di noi porta con sé come patrimonio d’appartenenza poiché è
l’inevitabile segno che ci identifica come parte di una certa comunità, in
un certo luogo, ad un certo tempo e ci colloca nel posto preciso della nostra
storia personale. Il dialetto rappresenta la nostra etichetta, le nostre
radici, la nostra carta d’identità. Del resto ogni regione ha contribuito
in maniera più o meno abbondante ad arricchire la lingua italiana e diversi
dotti e letterati ne hanno fatto un elemento di studio nonché uno strumento
da valorizzare e non disperdere per il prezioso contributo. Nel tempo il
dialetto inteso come lingua è stato il mezzo per tramandare e identificare
tutto: i soprannomi, i rioni, le località. Diversi sono state le ipotesi
anche sul numero dei dialetti presenti in Umbria: uno studio ne individua
addirittura 13 tutti comunque identitari di territori e tradizioni come uno
scrigno che conserva storia, usi e valori della comunità che lo parla. Così
come disse Giacomo Leopardi: ‘due persone che si ponessero a scrivere uno
stesso dialetto senza saper l’uno dell’altro, né seguire un metodo già
ricevuto, si può scommettere che non iscriverebbero una parola sola nello
stesso modo’”. RED/dmb
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74703
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO