
(AGENPARL) – mar 07 febbraio 2023 Interrogazione di Paparelli (Pd), assessore Morroni: “Ipotesi non
sostenibile per appropriatezza interventi e sostenibilità economica”
(Acs) Perugia, 31 gennaio 2023 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
discusso oggi, nell’ambito del Question time, l’interrogazione a risposta
immediata del consigliere Fabio Paparelli (Pd) sugli “intendimenti della
Giunta sull’istituzione della struttura di emodinamica presso l’ospedale
di Orvieto e relativo inserimento nel nuovo Piano sanitario regionale”.
Illustrando l’atto in Aula, Paparelli ha spiegato che la Giunta dovrebbe
chiarire “se ha intenzione, sulla base di sempre più evidenti necessità
sanitarie, di istituire un laboratorio di emodinamica e cardiologia
interventistica presso l’ospedale di Orvieto. Perché, ancora oggi, tale
progetto non è presente nella bozza del nuovo Piano sanitario regionale. Ma
anche quando e in che tempi si prevede la realizzazione di questo laboratorio
di emodinamica e cardiologia interventistica. La drammatica vicenda che ha
coinvolto un giovane orvietano, per il quale i soccorsi hanno impiegato
troppo tempo a raggiungere il luogo in cui il ragazzo è stato colto da
malore, non è imputabile al personale medico, sanitario e
d’emergenza-urgenza, che svolge ogni giorno il proprio lavoro con dedizione
e professionalità, ma piuttosto è espressione della grave situazione dei
presidi territoriali che sono in uno stato di assenza di programmazione,
tagli lineari, chiusure e razionalizzazioni che hanno destrutturato la
sanità regionale. La posizione geografica e di area interna di Orvieto, al
crocevia di tre regioni, può soddisfare i requisiti minimi di efficienza per
un laboratorio di emodinamica e cardiologia interventistica garantendo tempi
di trasferimento ridotti così da soddisfare i limiti canonici di un’ora,
che le linee guida suggeriscono di non oltrepassare mai tra l’insorgenza
dei sintomi ed il lettino di emodinamica. Il bacino di utenza ipotetico è di
circa 100 mila persone con un volume di lavoro per l’eventuale laboratorio
di emodinamica situato nell’ospedale di Orvieto di circa 250 angioplastiche
coronarie l’anno, cui vanno aggiunte le procedure coronografiche di tipo
diagnostico. Il laboratorio potrebbe essere un punto di riferimento più
vicino per i malati acuti provenienti dai territori delle province di
Grosseto e Siena, sia per la minore distanza rispetto ai laboratori di
emodinamica di loro riferimento (circa 50 chilometri invece di 70-80), sia
per un migliore collegamento stradale, con significativa compressione del
ritardo evitabile. E questo potrebbe incidere sulla mobilità attiva della
nostra sanità regionale”.
L’assessore Roberto Morroni, per conto dell’assessore Luca Coletto, ha
risposto che “strutturare un laboratorio di emodinamica nell’ospedale di
Orvieto, che ha cronici problemi di reclutamento di medici cardiologi, non è
sostenibile per l’appropriatezza degli interventi e per l’impegno
economico che sarebbe richiesto. Infatti avremmo due emodinamiche in un
bacino inferiore a 300mila abitanti, cosa che non avrebbe i presupposti
strutturali, organizzativi e funzionali per operare, e comporterebbe rischio
per la qualità e la sicurezza delle cure. Inoltre non sarebbe sostenibile
dal punto di vista economico la strutturazione e il mantenimento dei
parametri strutturali, organizzativi e del livello di funzioni, anche
rispetto al personale da garantire h24. Un territorio come quello umbro
orogeograficamente disagiato con aree interne come quella orvietana non ha
bisogno di nodi hub delle reti per le patologie tempo dipendenti distribuiti
in ospedali dove non sarebbero garantiti né standard di qualità e sicurezza
né di efficienza economica, ma ha bisogno di una rete di emergenza urgenza
che garantisca i target di tempo di intervento attraverso la flotta dei mezzi
di soccorso. Per questo è stata avviata la revisione della rete emergenza
urgenza, con l’attivazione dell’elisoccorso umbro, per cui è stata
attivata la convenzione con Enac per l’aeroporto di Foligno ed è
partita la gara che sarà aggiudicata entro maggio. Con questi interventi si
può dare maggiore tempestività di risposta a eventi come quello del giovane
di Orvieto, perché si possono indirizzare interventi appropriati in
strutture sanitarie che garantiscono appropriati standard di cura e
sicurezza. Ricordo che l’ospedale di Orvieto fa da riferimento per un
bacino di popolazione che non supera le 60/70 mila unità e si trova nella
provincia di Terni che ha una popolazione inferiore ai 300mila abitanti,
territorio in cui già c’è un laboratorio di emodinamica. Questa Aula nel
2020 aveva dato mandato alla Giunta di valutare la fattibilità del progetto
orvietano. Ma non ci sono le condizioni per farlo”
Nella sua replica Paparelli si è detto “esterrefatto dalla risposta letta
dall’Assessore. Voi oggi avete messo una pietra tombale sul laboratorio di
emodinamica di Orvieto. Ne risponderete agli umbri. E la lettera lasciata
dall’assessore Coletto contiene anche delle bugie. Non è vero che il Dm 70
sia così rigido rispetto ai parametri, che possono essere superati se siamo
di fronte ad un’area marginale, come è Orvieto. Voi avete votato in Giunta
una delibera per aumentare i posti letto per favorire un privato, che va
totalmente in direzione contraria rispetto ai parametri del Dm 70 e va contro
la deospedalizzazione e la medicina del territorio. State sbugiardando
un atto che l’Assemblea regionale ha votato all’unanimità. L’assessore
Coletto e la Presidente si stanno rimangiando quanto detto agli orvietani. Da
oltre un anno è stata sospesa la convenzione per l’elisoccorso con la
Regione Marche in attesa dell’acquisto di un fantomatico elicottero umbro
che non è arrivato e non arriverà”. DMB/
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74510
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO
Testo Allegato:
COMUNICATO STAMPAMOZZARELLA DOP, PRESENTATO L’OSSERVATORIO ECONOMICO:PRODUZIONE ED EXPORT CRESCONO IN CONGIUNTURA DIFFICILEECCO L’IDENTIKIT DEL CONSUMATORE: IMPRENDITORE COLTO CON FIGLI31 gennaio 2023 – La Mozzarella di Bufala Campana è il formaggio Dop che fa registrare la crescita di produzione più alta tra il 2016 e il 2022, mettendo a segno un aumento del 26%, a fronte di una crescita media del 10% della produzione certificata dei formaggi DOP. Nove italiani su dieci hanno consumato mozzarella di bufala nell’ultimo anno, il 25% almeno una volta a settimana e il 20% è pronto a farlo anche a colazione. Vola anche l’export nel 2022, con un aumento a volume del 9% sul 2021 tra i principali produttori di Bufala Campana. Il fatturato alla produzione della filiera ha raggiunto i 530 milioni di euro, ma lo sviluppo del comparto è messo a rischio da tre fattori esplosi nel 2022: aumento dell’inflazione (+17% per formaggi e latticini), incremento dei costi di produzione e perdita del potere di acquisto del consumatore, che hanno già portato a un impoverimento della filiera. Anche per il 2023 in cima alle preoccupazioni del comparto c’è proprio il calo della redditività.È la fotografia dello stato di salute scattata dal primo Osservatorio Economico sulla filiera della Mozzarella di Bufala Campana DOP, realizzato in partnership con UniCredit e Nomisma, presentato oggi a Milano nella Tree House di UniCredit.La giornata di lavori si è aperta con un videomessaggio del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, e i saluti del presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo, e dell’Head of Client Strategies di UniCredit Italia, Annalisa Areni. A seguire la tavola rotonda sul tema “Economia e innovazione, gli scenari futuri per la Mozzarella di Bufala Campana DOP” con Luca Bianchi, direttore di Svimez; Pier Maria Saccani, direttore del Consorzio di Tutela e Ferdinando Natali, Responsabile per il Sud di UniCredit Italia. Tutti moderati da Fabio Tamburini, direttore del quotidiano “Il Sole 24 Ore”.I DATI IN SINTESIL’Osservatorio ha analizzato struttura, performance e mercati del comparto. Nel 2022 sono stati prodotti 55 milioni e 814 mila chili di mozzarella DOP, con una crescita del 3,8% sull’anno precedente. Aumenta anche la quantità di latte idoneo alla DOP, passando da 295.434 tonnellate del 2021 a 305.829 del 2022. Inoltre negli ultimi dieci anni, dal 2012 al 2022, si è ampliato pure il patrimonio di bufale da latte allevate nell’area DOP, passando da 321.433 a 374.297 capi. È il Nord Ovest dell’Italia il territorio dove si acquista più mozzarella DOP (il 34,9%), mentre all’estero la Francia si conferma il primo Paese tra i mozzarella-lovers, assorbendo da sola il 33% dell’export. Tra i mercati più promettenti per i prossimi anni spicca, a detta dei produttori, il continente asiatico con Emirati Arabi, Giappone, Cina e Corea del Sud nella top ten degli scenari futuri. Nomisma ha tracciato anche l’identikit del consumatore della Bufala Campana DOP: è maschio, appartiene alle Generazioni X (41-55 anni) e Millennials (26-40 anni), è un imprenditore con figli con titolo di studio e reddito alti, abita in Centro Italia e conosce il valore aggiunto del marchio DOP. “Come emerso dalla survey sul consumatore, in uno scenario economico incerto, le famiglie italiane sono pronte a rendere più leggero il carrello della spesa, ma la mozzarella di bufala campana DOP figura in fondo alla lista dei cibi eventualmente da tagliare e lo farebbe solamente il 10% dei consumatori”, ha sottolineato Denis Pantini, responsabile Agroalimentare di Nomisma, che ha illustrato i dati.LE DICHIARAZIONI“In questi primi mesi, con il Governo Meloni – ha dichiarato il ministro Lollobrigida – abbiamo lavorato per rendere centrale la nostra battaglia contro l’ italian sounding. Dobbiamo difenderci da chi tenta di vendere prodotti che nulla c’entrano con il nostro sistema di produzione e di trasformazione. Il nostro impegno per proteggere la qualità delle produzioni italiane è massimo, perché abbiamo un patrimonio unico e non delocalizzabile. In questo senso, è anche attraverso il monitoraggio delle filiere che possiamo garantire alle persone di trovare del buon cibo. In legge di Bilancio, poi, abbiamo inserito misure che favoriscono l’innovazione, fattore necessario anche per contrastare quelle patologie che aggrediscono la zootecnia e l’agroalimentare in tutte le sue filiere”.“Il percorso di valorizzazione della filiera si arricchisce di una tappa importante. È la prima volta che si mettono insieme sinergie così prestigiose per dare una direzione al futuro della filiera. I numeri della mozzarella DOP, seppure incoraggianti, vanno letti in una congiuntura davvero complessa, che ci preoccupa anche in questo 2023”, ha sottolineato il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo. “Siamo convinti – ha proseguito – che le eccellenze agroalimentari del Paese vadano interpretate e analizzate come motore economico. Per diffondere una sempre maggiore consapevolezza di questo ruolo chiave, abbiamo dato vita all’Osservatorio, che è improntato alla valorizzazione del Made in Italy di qualità. La circostanza che questo progetto parta dal Sud è per tutti noi senza dubbio un valore aggiunto. Ringrazio UniCredit e Nomisma per una partnership che è anche una rete tra eccellenze”.“Le imprese del comparto mostrano una buona tenuta nonostante il periodo complesso come quello attuale, ma per rafforzarne la competitività è importante pensare a nuovi modelli imprenditoriali costruiti su strategie di medio e lungo periodo come il sostegno alla filiera, la diversificazione dei canali di vendita e delle fonti finanziamento – ha aggiunto Annalisa Areni, Head of Client Strategies di UniCredit Italia – Le aziende della filiera hanno all’orizzonte importanti opportunità legate sia al PNRR, che è una occasione da cogliere per favorire una vera transizione sostenibile del sistema produttivo, sia al nuovo Piano Stretegico della PAC 2023-2027. Anche per questo come UniCredit abbiamo aderito con convinzione all’invito del Consorzio di Tutela a collaborare per la creazione di un Osservatorio nazionale che possa far emergere il potenziale di crescita di questa filiera che rappresenta la prima DOP del Mezzogiorno, una vera e propria eccellenza sempre più apprezzata anche all’estero, e che come banca sosteniamo anche con prodotti e servizi strutturati sugli specifici bisogni del settore”.