
(AGENPARL) – gio 26 gennaio 2023 Alle Redazioni
Stamattina, giovedì 26 gennaio 2023, Consob presenta l’ottava edizione del Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane.
Appuntamento alle ore 10:00 nell’Auditorium Consob in Via Claudio Monteverdi 35 a Roma (Piazza Verdi).
Introduce i lavori il Presidente della Conosb, Professor Paolo Savona.
La partecipazione è libera, ma è gradita la registrazione online: http://www.consob.it/web/area-pubblica/iscrizione-seminari
L’evento sarà fruibile anche in streaming al seguente link: https://youtu.be/Edlqh9QsGbg.
Negli allegati in calce a questa email trovate:
– la locandina del convegno;
– il Rapporto;
– le slides (per eventuali servizi di infografica);
– un Abstract
– i mesaggi principali
– il discorso del Presidente Savona
Il tutto con EMBARGO DI TRASMISSIONE alle ore 10:00 di stamattina.
Grazie dell’attenzione.
Cordiali saluti.
L’Ufficio Stampa della Consob
Inviato: giovedì 19 gennaio 2023 10:53
Oggetto: +++ Seminario Consob “Le scelte di investimento delle famiglie italiane – Cultura finanziaria, innovazione e sostenibilità” Roma 26 gennaio, Auditorium Consob +++
Priorità: Alta
ALLE REDAZIONI
Segnaliamo il ciclo di seminari dal titolo: “Le scelte di investimento delle famiglie italiane – Cultura finanziaria, innovazione e sostenibilità”.
Il primo incontro, Le scelte di investimento delle famiglie italiane. Evidenze dall’ottavo Rapporto CONSOB, si terrà giovedì 26 gennaio 2023, dalle ore 10:00 alle ore 11:30, presso l’Auditorium Consob – Via Claudio Monteverdi, 35 – ROMA
La partecipazione è libera, ma è gradita la registrazione online: http://www.consob.it/web/area-pubblica/iscrizione-seminari
L’evento sarà fruibile anche in streaming al seguente link: https://youtu.be/Edlqh9QsGbg.
In allegato la locandina dell’evento.
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Con l’occasione segnaliamo le date dei successivi incontri:
SAVE THE DATE
– 7 febbraio – Investimenti sostenibili;
– 16 febbraio – Pianificazione finanziaria;
– 23 febbraio – Digitalizzazione.
INVESTIMENTI SOSTENIBILI
CONOSCENZE, ATTITUDINI E SCELTE DEGLI INVESTITORI ITALIANI
VIII Rapporto CONSOB
Il seminario si terrà martedì 7 febbraio 2023, dalle ore 15:00 alle ore 17:00, presso l’Auditorium della CONSOB, Via C. Monteverdi 35, Roma.
Interverranno Chiara Mosca (Commissaria CONSOB), Lucia Alessi (Commissione Europea), Julien Mazzacurati (ESMA), Giovanni Petrella (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano), Nadia Linciano, Daniela Costa e Monica Gentile (Divisione Studi CONSOB).
La partecipazione è libera, ma è gradita la registrazione online: http://www.consob.it/web/area-pubblica/iscrizione-seminari.
L’evento sarà fruibile anche in streaming al seguente link:https://youtu.be/M4cUm0gy7Iw.
PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
CONOSCENZE, ATTITUDINI E SCELTE DEGLI INVESTITORI ITALIANI
VIII Rapporto CONSOB
Il seminario si terrà giovedì 16 febbraio 2023, dalle ore 15:00 alle ore 17:00, presso l’Auditorium della CONSOB, Via C. Monteverdi 35, Roma.
Interverranno Carlo Comporti (Commissario CONSOB), Chiara Monticone (OCSE), Marianna Brunetti e Rocco Ciciretti (Università Roma Tor Vergata), Nadia Linciano e Paola Soccorso (Divisione Studi CONSOB).
La partecipazione è libera, ma è gradita la registrazione online: http://www.consob.it/web/area-pubblica/iscrizione-seminari.
L’evento sarà fruibile anche in streaming al seguente link: https://youtu.be/vKf9kRPEv1w.
DIGITALIZZAZIONE
CONOSCENZE, ATTITUDINI E SCELTE DEGLI INVESTITORI ITALIANI
VIII Rapporto CONSOB
Il seminario si terrà giovedì 23 febbraio 2023, dalle ore 15:00 alle ore 17:00, presso l’Auditorium della CONSOB, Via C. Monteverdi 35, Roma.
Interverranno Paolo Ciocca (Commissario CONSOB), Tania De Renzis (ESMA), Daniela Marconi (Banca d’Italia), Nadia Linciano e Paola Soccorso (Divisione Studi CONSOB).
La partecipazione è libera, ma è gradita la registrazione online: http://www.consob.it/web/area-pubblica/iscrizione-seminari.
L’evento sarà fruibile anche in streaming al seguente link: https://youtu.be/pergz0NoAY4.
CONSOB – Commissione Nazionale per le Società e la Borsa
Testo Allegato:
Embargo fino alle 10 del 26 gennaioIntervento del Presidente Savona sul risparmio (del 26 gennaio 2023)Le due notizie più importanti sul piano degli andamenti economici correnti sono che risparmi ed esportazioni, le due macrovariabili su cui poggia il sistema Italia, sono aumentati, nonostante le difficoltà esistenti rispettivamente a causa della ripresa dell’inflazione e delle turbative nelle relazioni internazionali. Oggi parliamo del solo risparmio. Anche da noi, si è molto discusso sugli effetti socio-economici dell’inflazione, concentrandosi però sul ruolo che dovevano svolgere, per calmierarla, la politica di bilancio (o fiscale) e, ancor più, la politica monetaria. La posizione da me espressa nel Discorso al mercato del giugno scorso fu che le scelte delle due politiche non potevano essere di dimensioni tali da compensare i danni socio-economici dell’inflazione, anche perché era ormai chiaro che l’aumento dei prezzi sarebbe continuato. Data questa insufficienza degli strumenti “tradizionali” per combattere l’aumento dei prezzi, indicai che gli effetti potevano essere mitigati costruendo a livello individuale un portafoglio dove la componente immobiliare e immobiliare, nonché quella valutaria (euro e dollaro) fossero in equilibrio; ho anche fornito indicatori che confermavano la capacità di un siffatto portafoglio di compensare le perdite di potere di acquisto del risparmio a causa dell’inflazione, a condizione che Governo e Parlamento garantissero parità di trattamento normativo, non solo tributario, tra tutte le attività possedute. Dopo un iniziale interesse alla proposta non sono stati fatti progressi, anzi le discriminazioni di trattamento normativo tra attività di portafoglio sono aumentate, ostacolando il raggiungimento dell’obiettivo di tutela del risparmio in ogni forma, come previsto dalla Costituzione.Nonostante la perdita del potere di acquisto subito, la consistenza del risparmio è aumentata, presumibilmente a seguito sia del miglioramento della distribuzione del reddito a favore delle fasce della popolazione a più elevato reddito, capaci di risparmiare di più, sia della spinta alla ricostituzione del valore reale delle attività possedute. Ha invece operato contro l’aumento, il ricorso al proprio risparmio da parte delle famiglie il cui reddito disponibile si è presentato inferiore all’aumento dei prezzi. Poiché la politica monetaria si è atteggiata in forme restrittive, sono aumentate le pressioni sulla politica fiscale, assumendo contenuti e dimensioni non rispondenti alle disponibilità di bilancio. La funzione di utilità della politica economica ha come macrovariabili (presentati nell’ordine di importanza stabilito dalla Costituzione): la tutela del lavoro, anche attraverso la crescita reale; un’equa distribuzione del reddito; l’incoraggiamento e la protezione del risparmio, tutti obiettivi perseguibili sotto vincolo delle regole concordate a livello internazionale, in particolare europeo, che il mercato considera come “preferenze rivelate” che operano da metro della capacità di governo. L’inflazione ha sempre legami con la quantità di moneta e questa con il finanziamento della spesa pubblica attraverso l’indebitamento statale: essa opera come una tassa occulta e iniqua violando il fondamento democratico della No taxation without representation. Per queste principali ragioni, alla politica monetaria è stata riconosciuta una condizione di indipendenza operativa dagli organi della democrazia. Negarla significa mettere in dubbio il funzionamento della democrazia su cui si basa la non meno rilevante funzione di utilità della politica sociale. L’insieme della politica economica seguita dopo la ripresa dell’inflazione del 2022 ha scelto di privilegiare le prime due macrovariabili: il lavoro, poggiando la sua tutela sul sostegno alla crescita reale, e l’equa distribuzione del reddito, poggiando il suo raggiungimento sull’intervento a carico del bilancio pubblico. I contenuti della sua funzione di utilità sono stati tali da accettare che l’aumento dei prezzi gravasse maggiormente sul risparmio, con l’eccezione di una sua modesta remunerazione conseguente al discusso aumento dei tassi nominali dell’interesse e il riconoscimento di compensazioni fiscali stimabili nell’ordine del 2%. Su questa soluzione è mancato un dibattito politico esplicito, non foss’altro per rilevarne gli effetti sull’equità distributiva degli oneri di aggiustamento degli squilibri inflazionistici.