
(AGENPARL) – mer 18 gennaio 2023 COMUNICATO STAMPA
Autista Actv consegna alla Polizia un uomo armato di coltello salito a bordo dell’autobus. Il pubblico ringraziamento del sindaco Brugnaro
In merito al fatto avvenuto ieri sera – che ha visto un uomo armato di coltello salire a bordo di un autobus Actv e l’autista fingere un guasto per consegnare il passeggero armato alla Polizia – il sindaco Brugnaro ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“A nome della Città e mio personale, voglio esprimere il più sentito ringraziamento a G.M., autista Actv, per aver affrontato con grande coraggio e lucidità una condizione di pericolo. Complimenti davvero per non essersi voltato dall’altra parte e per aver gestito e coordinato, insieme alla centrale operativa aziendale AVM e agli agenti della Polizia, una situazione rischiosa senza creare allarmismo tra i passeggeri. Fingendo un guasto al mezzo ha permesso l’arrivo delle pattuglie, evitando che la situazione si aggravasse. L’importanza del coordinamento che abbiamo costruito in questi anni con il Comune, la Polizia Locale, le Forze dell’Ordine e le società partecipate, insieme al potenziamento del sistema di videosorveglianza cittadino e a bordo dei mezzi, trova in questo episodio ulteriore conferma. Nel ribadire nuovamente il mio plauso per quanto compiuto dall’autista, esprimo gratitudine per il lavoro che i singoli dipendenti e agenti svolgono ogni giorno per garantire i servizi e la sicurezza ai nostri cittadini. Anche oggi Venezia ha dato prova di poter contare su persone di coraggio e di responsabilità che non si rassegnano a chinare il capo davanti a situazioni di pericolo e di degrado sociale. Una notizia che ci rincuora e ci dà la forza per continuare ad impegnarci per fare di Venezia una città sempre più sicura e orgogliosa”.
Venezia, 18 gennaio 2023
ComunicareVenezia – Agenzia multimediale di informazione istituzionale
Testo Allegato:
INAUGURAZIONE 8° CORSO-CONCORSO SNARoma, 18 gennaio 2023INTERVENTOSen. Paolo ZangrilloMinistro per la Pubblica amministrazioneSignor Presidente della Repubblica, Signor Presidente della Camera, Signor Vicepresidente del Senato, Signor Presidente del Consiglio dei ministri, Signora Presidente della Corte costituzionale. Signori Segretari generali della Camera dei deputati e della Presidenza del Consiglio dei ministri, Presidente Amato, Autorità. Ringrazio la Presidente, prof.ssa Paola Severino, per l’invito a partecipare a questa giornata di inaugurazione dell’8° corso – concorso per dirigenti delle amministrazioni statali. Saluto e rivolgo un augurio di buon lavoro ai docenti, a tutto il personale della Scuola e ai vincitori dell’ultimo concorso che da oggi sono chiamati ad intraprendere un nuovo ed importante cammino.Permettetemi un pensiero a Franco Frattini, che fu uno dei promotori del corso-concorso e favorì la nascita della prima Associazione dei dirigenti. A lui, se la Presidente è d’accordo, vorrei intitolare il corso che stiamo inaugurando. Signor Presidente della Repubblica, la Sua presenza, oggi, è per tutti noi un onore e rappresenta non solo un atto di attenzione verso una delle Istituzioni formative più prestigiose del Paese ma è per noi un privilegio che ci invita a raggiungere nuovi obiettivi e ci esorta a lavorare, ancor di più, per il buon funzionamento della nostra pubblica amministrazione. Così come ci inducono a sempre maggiore impegno le Sue parole, da ultimo quelle pronunciate nel messaggio di fine anno. Come ci ha giustamente ricordato, alla luce dello scenario che stiamo vivendo, pensare di rigettare il cambiamento è un errore e un’illusione poiché “il cambiamento va guidato, l’innovazione va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita, ma non può essere rimossa”. In tal senso credo che alla pubblica amministrazione, quale grande e complessa organizzazione, capace di muovere strutture fondamentali del nostro Paese, spetti il compito di sviluppare e attuare progetti innovativi volti a soddisfare le esigenze di cittadini e imprese. Esigenze che cambiano ancor più velocemente in questo particolare momento storico che ha determinato, e continua a determinare, grandi e profonde trasformazioni in molteplici ambiti della vita individuale e collettiva.In un contesto così complesso in cui dati e informazioni viaggiano ad una velocità sempre più rapida e le conoscenze acquisite diventano in poco tempo obsolete, occorre reclutare e formare dirigenti pubblici che sappiano governare questi repentini cambiamenti. Non è di certo un caso se il 2023 è stato individuato dalla Commissione europea come l’anno delle competenze. Mi rivolgo a voi che vi preparate a divenire dirigenti dello Stato. Il compito cui siete chiamati è il più alto: interpretare le transizioni e i mutamenti per fornire e implementare soluzioni concrete per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese senza mai venir meno ai valori scolpiti nella nostra Carta costituzionale. I principi di buon andamento e imparzialità, sanciti nell’articolo 97 della nostra Legge fondamentale, sono l’architrave su cui poggia le proprie basi l’azione amministrativa. Si tratta di valori strettamente connessi all’articolo 98 in base al quale i pubblici impiegati debbono operare “al servizio esclusivo della Nazione”, principio che si raccorda al dovere dei cittadini, a cui sono affidate funzioni pubbliche, di adempierle “con disciplina e onore”, così come previsto dall’articolo 54.È in questo perimetro, tratteggiato sapientemente dai nostri Padri costituenti, che dovrete essere capaci di assumere decisioni, conseguire risultati, agire con tempestività ma anche, e soprattutto, guidare le persone, generare ottimismo favorendo lo spirito di squadra, gestire gruppi di lavoro e stimolare il confronto con gli altri. Viviamo in un’epoca in cui dobbiamo ritrovare l’orgoglio, quel senso di appartenenza alle Istituzioni e rinunciare al pregiudizio verso gli altri, al mantenimento dello status quo. Come ci ha insegnato Piero Calamandrei “la classe dirigente deve essere aperta e sempre rinnovata dall’afflusso verso l’alto degli elementi migliori di tutte le classi, di tutte le categorie”. È innegabile come la Scuola giochi un ruolo fondamentale: l’attività di formazione della dirigenza pubblica è necessaria rispetto al corretto funzionamento dell’intero apparato dell’amministrazione pubblica. Non bisogna dimenticare che investire in una formazione di alta qualità significa puntare alla costruzione di un’amministrazione ad alto livello di prestazioni e, quindi, più responsabile. Infatti, la formazione si ispira a due obiettivi principali: ampliare le conoscenze e perseguire la crescita personale di ogni dirigente al fine di garantire la trasmissione del patrimonio dei saperi ed esprimere la capacità manageriale in modo da ottenere la massima performance organizzativa. In questi termini, la formazione non deve essere soltanto tecnica, ma anche dal forte portato valoriale, in cui si incrociano le competenze e le sensibilità plurali. La classe dirigente, nel suo complesso, non deve mai chiudersi in sé stessa, per non incappare nel pericolo di diventare la custode del formalismo, piuttosto avvalersi di un sistema di formazione continua per essere in grado di accrescere il valore del capitale umano e con esso generare valore pubblico. In questo modo la pubblica amministrazione potrà ritrovare quella attrattività, soprattutto verso le nuove generazioni, attraverso un processo di reclutamento e di formazione stimolante nel quale le persone capaci che si impegnano potranno ottenere importanti riconoscimenti. Competenza, responsabilità e merito, a cui si aggiungerà il vostro massimo impegno, sono gli ingredienti per disegnare, insieme, il futuro della nostra pubblica amministrazione. Buon lavoro a tutti!