(AGENPARL) – gio 12 gennaio 2023 [Press Release]
01/12/2023 09:20 AM EST
FOR IMMEDIATE RELEASE
Thursday, January 12, 2023
Office of Public Affairs
Yesterday, Secretary of Commerce Gina Raimondo met with India’s Minister of Commerce and Industry Piyush Goyal in Washington, DC. The Secretary noted that she looked forward to co-leading the upcoming U.S.-India CEO Forum and Commercial Dialogue meetings with him in New Delhi this March. She also expressed her gratitude for India’s hosting of the engagements.
The two also agreed on the importance of ensuring concrete follow-up of outcomes and discussed priority themes for the forum and dialogue, including supply chain resilience, enhancing energy security, inclusive digital economy, and post-pandemic economic recovery, especially for small and medium-sized enterprises. The Secretary also thanked the Minister for India’s continued constructive engagement on the Indo-Pacific Economic Framework (IPEF) and for hosting the upcoming IPEF negotiating round for the Pillars relating to Supply Chains, Clean Energy, Decarbonization and Infrastructure, and Tax and Anti-Corruption in February. The Secretary also welcomed India’s presidency of the G20 and looked forward to working with Minister Goyal and other officials to ensure a successful G20 year.
—————————————————————
Testo Allegato:
I COMMISSIONE/ VENERDÌ 13 GENNAIO LA SEDUTAVenerdì 13 gennaio, alle ore 8.30 in prima convocazione e alle 9.30 in seconda, la I commissione si riunisce nella sala del Consiglio comunale per trattare il seguente argomento: “Regolamento del Consiglio comunale: valutazione delle modifiche agli articoli: 12, 16 e 17”.III COMMISSIONE/ APPROVATE LE MOZIONI URGENTI SU “FONDO PER LO SVILUPPO DELLE RETI CICLABILI URBANE” E “AZIONI POSITIVE PER RISPARMIARE ENERGIA: ISTITUIRE L’ORA LEGALE TUTTO L’ANNO” PRESENTATE DALLA CONSIGLIERA CASAIOLILa III commissione, presieduta dalla vicepresidente Erika Borghesi, ha trattato due mozioni urgenti presentate dalla consigliera Cristiana Casaioli del gruppo Progetto Perugia aventi ad oggetto “Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane” e “Azioni positive per risparmiare energia: istituire l’ora legale tutto l’anno”.Approvato con 14 voti favorevoli (unanimità) il primo atto, il cui testo integrale è reperibile al seguente link: https://perugiacomunica.comune.perugia.it/consiglio-comunica/fondo-per-lo-sviluppo-delle-reti-ciclabili-urbane-proposta-da-progetto-perugia-una-mozione-urgente/). L’atto, in particolare, ricorda che il Piano urbano della mobilità sostenibile di Perugia ha inteso dare un forte impulso alla diffusione della mobilità attiva (pedonale e ciclistica). Sul versante della mobilità ciclistica sono stati pianificati interventi di riqualificazione sul 43% dei percorsi esistenti (10,5 km su 24,6 km) e la realizzazione di ulteriori 27 km di nuovi percorsi rispetto ai 17,7 km già finanziati. La continuità della rete ciclabile, in tutti i casi in cui non è possibile od opportuno prevedere percorsi in sede riservata, è realizzata mediante la previsione di marcia in promiscuo in aree a circolazione motorizzata calmierata (ZTL e Zone 30). Il “Piano Generale della Mobilità Ciclistica 2022-2024” (decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili del 23 agosto 2022) ha fissato target da raggiungere per tutti i Comuni capoluogo di aumento del 20% della quota modale di spostamenti in bicicletta e di incremento della estensione delle infrastrutture ciclabili sino ad almeno 32 km/100 kmq per il conseguimento dei quali è indispensabile il reperimento di fondi nazionali ed europei.Con la legge di bilancio del 2020 è stato istituito il Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane con una dotazione finanziaria di 50 milioni per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, per finanziare il 50% degli interventi di realizzazione di nuove piste ciclabili urbane da parte di comuni e di unioni di comuni dotati di strumenti di pianificazione che prevedono lo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana. In particolare si prevedeva che il Fondo finanziasse il 50% del costo di realizzazione di nuove piste ciclabili urbane. L’atto cita anche altri fondi per la mobilità ciclabile, sottolineando comunque che, nei prossimi anni, la quota più consistente degli investimenti sulla mobilità ciclistica arriverà dai fondi del Pnrr, che ha stanziato 600 milioni per costruire circa 570 km di piste urbane e metropolitane e circa di 1.250 km di piste ciclabili turistiche, per un totale di quasi 2mila km. Il disegno di legge di bilancio 2023, ad ogni modo, ha previsto l’azzeramento del Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane, definanziando i 94 milioni previsti per gli anni 2023 e 2024 che non erano ancora stati assegnati. I comuni, peraltro, erano chiamati a mettere risorse per il 50% dell’investimento, rendendo lo strumento di difficile applicazione. L’atto chiede quindi al sindaco e alla giunta comunale di farsi parte attiva presso governo, Parlamento e Anci, affinché in un prossimo provvedimento venga riconsiderato il finanziamento del Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane, possibilmente ridisegnato perché possa avere una pronta attuazione, per estendere e mettere in sicurezza le reti di ciclovie urbane previste dai Pums e dai Biciplan.La dirigente Margherita Ambrosi (Unità operativa Mobilità e infrastrutture) ha fatto il punto sui finanziamenti esistenti. Le previsioni di realizzazione delle piste ciclabili sono quelle contenute nel Pums, che prevede interventi di realizzazione di nuove piste ciclabili e di messa a rete di quelle esistenti, in modo che assolvano appieno una funzione di infrastrutture per la mobilità quotidiana. L’intervento realizzato più di recente riguarda la pista ciclopedonale lungo il Genna, che collega il Centro Borgonovo e l’ospedale ex Silvestrini.Quale primo step di attuazione delle previsioni del PUMS e in base allo stato attuale dei finanziamenti, entro il 2026 si prevede di realizzare una rete di piste ciclabili a Ponte San Giovanni, per complessivi 4 km circa, nell’ambito del PINQUA, coperti in parte con un finanziamento del MIMS (838mila euro) e in parte con i finanziamenti PNRR (1550mila euro); lo stralcio relativo al finanziamento MIMS sarà attuato entro l’anno, il completamento dell’intervento è previsto in coerenza con i tempi del PNRR al 2026.Il Comune di Perugia è risultato destinatario anche di un altro finanziamento a valere su risorse Pnrr (misura per le ciclovie urbane) per due milioni e 634mila euro; la misura è destinata a promuovere le ciclovie in città con sedi universitarie e nella riconnessione con le stazioni ferroviarie, perciò tali risorse sono destinate a mettere a rete i tratti di ciclabili esistenti tra la facoltà di Ingegneria e l’omonima stazione, Pian di Massiano, l’ospedale con la sede di Medicina, la stazione Silvestrini, il quartiere di San Sisto e Sant’Andrea delle Fratte, adeguando i tratti esistenti e realizzando le piste ciclabili necessarie alla riconnessione dei tratti esistenti.In base ai termini del finanziamento, si prevede di attuare gli interventi su 4 km della rete entro il 2023 ed ulteriori 6 km entro il 2026.In risposta a una domanda del consigliere Francesco Vignaroli (Progetto Perugia), la dirigente ha infine notato che i tempi appaiono maturi per divulgare al meglio, anche attraverso il sito istituzionale, quanto offerto dalla città in tale ambito visto che anche a livello locale la cultura della bicicletta sta conoscendo un forte sviluppo.***La III commissione ha poi approvato con 7 voti a favore e 4 astenuti anche la mozione dedicata al risparmio di energia grazie alla proroga dell’ora legale. L’ora legale – ricorda l’atto – è una convenzione internazionale adottata per sfruttare al massimo le ore di luce durante la bella stagione e ridurre i consumi energetici. In Italia è stata introdotta la prima volta durante la prima guerra mondiale il 3 giugno del 1916 dal decreto legislativo 631 per risparmiare sull’uso della luce artificiale. In seguito fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della seconda guerra mondiale, ma in forma stabile è stata adottata solo nel 1966. A livello europeo, dal 1996 tutti gli Stati coordinano il cambio dell’ora e spostano le lancette avanti di un’ora a marzo e indietro di un’ora a ottobre. L’ora legale arriva dopo l’equinozio di primavera: scatta l’ultima domenica di marzo e finisce l’ultima domenica di ottobre, quando si torna all’ora solare.Nel 2022, nella notte fra sabato 26 e domenica 27 marzo, si è adottato l’orario estivo che è rimasto in vigore fino a domenica 30 ottobre 2022, quando è arrivata l’ora solare e abbiamo dovuto spostare le lancette indietro di un’ora. Questo ha portato a guadagnare un’ora di sonno in più, un’ora di luce in più la mattina a discapito, però, del pomeriggio, quando fa buio prima. Già nel settembre del 2018 la Commissione europea proponeva di porre fine al cambio stagionale dell’ora in Europa dal 2019, lasciando gli Stati membri liberi di decidere una volta per tutte l’intenzione di applicare in modo permanente l’ora legale o l’ora solare. La proposta legislativa intendeva assicurare che qualsiasi modifica avvenisse con l’opportuno coordinamento tra paesi confinanti, in modo da non turbare il corretto funzionamento del mercato interno e da evitare una situazione di frammentazione, che si sarebbe presentata se alcuni Stati membri conservavano il regime dell’ora legale mentre altri no. La Commissione affermava che nel 2018 lo scopo perseguito dal cambio dell’ora aveva perso gran parte della sua importanza a seguito di alcuni studi che suggeriscono che i risparmi energetici sono ormai marginali, mentre aumentano le lamentele dei cittadini per gli effetti negativi sulla salute. Partendo da una richiesta del Parlamento europeo e nel contesto di una valutazione delle disposizioni in vigore, la Commissione ha svolto nell’estate del 2018 una consultazione pubblica che ha ricevuto 4,6 milioni di risposte: si tratta del numero più elevato mai raggiunto da una consultazione pubblica organizzata dalla Commissione europea. L’84% si è espresso a favore dell’abolizione dei cambi stagionali dell’ora.Dati questi elementi, la Commissione europea ha concluso che non ha senso continuare a regolare i cambi stagionali dell’ora da Bruxelles e che gli Stati membri dovrebbero decidere liberamente se preferiscono seguire l’ora solare o legale e gestire la questione a livello nazionale, nel rispetto del principio di sussidiarietà. La proposta prevedeva che ogni Stato membro avesse notificato entro l’aprile del 2019 se intendeva applicare in modo permanente l’ora legale o quella solare. L’ultimo spostamento obbligatorio delle lancette, per passare all’ora legale, si sarebbe dovuto verificare domenica 31 marzo 2019. Nella primavera 2019 il Parlamento europeo aveva approvato una risoluzione legislativa sull’adozione dell’ora legale ma con l’avvento della pandemia non ebbe più seguito. La questione è rimasta bloccata in un limbo legislativo: perché sia valida serve infatti il via libera del Consiglio europeo.La crisi energetica in atto innescata dalla situazione internazionale, ha provocato un aumento a dismisura del prezzo del gas e dell’energia elettrica con una ricaduta a valanga sul prezzo di tutti i beni e servizi e una conseguente crisi dei bilanci delle famiglie, imprese ed enti. In questo scenario nelle ultime settimane si è riacceso il dibattito sull’opportunità di mantenere o meno il cambio dell’ora.Sul sito change.org è stata lanciata una petizione (ORA LEGALE PER SEMPRE), che ha già raggiunto più di 256.000 firme, dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) e Consumerismo No Profit che chiedono alla Commissione Europea, al Parlamento europeo e al Governo italiano di istituire l’ora legale tutto l’anno, abbandonando l’obsoleto passaggio ora legale/ora solare per contrastare il caro-energia e consentire a famiglie e imprese risparmi sulle bollette di luce e gas. Gli esperti affermano che il passaggio permanente all’ora legale consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa un miliardo di euro solo nel primo biennio. SIMA e Consumerismo calcolano che il risparmio energetico derivante dall’adozione permanente dell’ora legale consentirà tra l’altro di tagliare le emissioni climalteranti per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 all’anno, con conseguenze positive sulla salute umana oltre che risparmi economici dovuti alla riduzione della combustione di fonti fossili per illuminazione e riscaldamento. Prima dell’impennata dei prezzi del gas, Terna ha quantificato in 420 milioni di kilowattora l’energia elettrica risparmiata nei 7 mesi del 2022 in cui è in vigore l’ora legale, con un minor consumo di elettricità in 15 anni pari in Italia a 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati grazie all’ora legale. Inoltre, il doppio cambio di orario (con l’introduzione e la cessazione dell’ora legale), crea disagi per molti cittadini, ed eliminarlo avrebbe quindi anche effetti benefici sulla salute pubblica. Permetterebbe inoltre di avere più ore di luce per socializzare e svolgere attività all’aperto, soprattutto per i più piccoli. In America, il passaggio tra ora solare e ora legale è stato collegato a una riduzione della produttività lavorativa, aumento dell’incidenza di infarti e ictus, e una maggiore probabilità di incidenti stradali: per questo, a marzo di quest’anno, il senato degli Stati Uniti ha votato il cosiddetto “Sunshine Protection Act”, che punta a rendere permanente l’ora legale dall’inverno del 2023.Tutto ciò premesso, l’atto impegna sindaco e giunta a porre in essere urgentemente tutte le azioni possibili affinché questa tematica venga affrontata dal nuovo Governo e possa essere considerata una delle soluzioni da attuare a breve (anche in forma sperimentale per un periodo in modo da valutarne concretamente gli effetti) per consentire ad imprese e famiglie risparmi sulle bollette di luce e gas.Il dirigente Gabriele De Micheli (Area Governo del territorio e smart city), sentito in commissione, ha stimato che la proroga dell’ora legale per il Comune, comporterebbe 40 ore di risparmio al mese, per quel che riguarda gli uffici, rispetto alla quota di energia legata alla illuminazione artificiale. È poi evidente il vantaggio per tutta la collettività. In riferimento alle azioni sperimentali messe in atto contro il caro energia, ha reso noto che sono allo studio soluzioni ulteriori di efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica anche attraverso tecniche di illuminazione adattiva. Al riguardo Borghesi (Pd) ha ricordato che sono stati segnalati disagi per lo spegnimento anticipato dell’illuminazione pubblica al mattino ed è quindi opportuno che la misura sperimentale venga per certi aspetti rivista. Fabrizio Croce (Idee Persone Perugia) ha invitato a tenere conto di alcuni aspetti quando si interviene sugli orari dell’illuminazione pubblica: in alcune zone del centro storico, in particolare, lo spegnimento anticipato di recente si è sommato alla chiusura anticipata degli esercizi che non potevano più contare sui dehors e in tal modo è aumentata la percezione dell’insicurezza. Secondo Francesco Vignaroli (Progetto Perugia), all’amministrazione Romizi va riconosciuto di aver affrontato il tema dell’illuminazione pubblica da sempre in modo strategico e con attenzione anche al risparmio energetico. Michele Cesaro (FI) ha notato che i punti luce sono posizionati in base a valutazioni tecniche che tengono conto anche delle esigenze di sicurezza stradale. Nel valutare costi/benefici dell’accensione, in generale, va ricordato che si tratta pur sempre di un servizio pubblico. Posizione condivisa da Casaioli.