
(AGENPARL) – mer 11 gennaio 2023 In allegato la nota di Silvano Danieli, responsabile Trasporto pubblico locale della Filt Cgil Verona, che mette l’accento su alcuni temi:
– Con i costi dei carburanti fossili raddoppiati; il servizio (e con esso i costi operativi) tornato a regime ma il numero di utenti ancora molto lontano dai livelli precovid, il rischio di tenuta dei conti per le aziende del Tpl è reale e attuale. In gioco c’è il futuro di un settore che conta circa 115 mila addetti su base nazionale, di cui circa 1.000 solo a Verona e provincia.
– La proposta di aumentare il costo del biglietto è iniqua e insufficiente. Iniqua perché scarica il problema interamente sulle spalle dell’utenza, che sta vivendo un momento già complicato in termini di inflazione e perdita di potere d’acquisto. Insufficiente perché gli introiti da titoli di viaggio coprono appena il 35% dei costi di servizio mentre il restante 65% viene coperto dai fondi pubblici (attraverso il meccanismo dei rimborsi chilometrici) che non sono mai stati adeguati alle esigenze e che sono anch’essi fermi al 2012, esattamente come i titoli di viaggio.
– La situazione è paradossale: nel momento in cui ci sarebbe maggior bisogno di trasporto pubblico locale, anche per alleviare le nostre città dalla morsa dell’inquinamento e del traffico, il ricambio del parco mezzi languisce, i finanziamenti vengono negati e lo stesso lavoro dell’autista perde di attrattività.