
(AGENPARL) – gio 15 dicembre 2022 “L’inchiesta che imperversa a Bruxelles è un macigno sulla credibilità del Parlamento Europeo, un danno di immagine gigantesco alle istituzioni comunitarie.
Una retata che rimanda a due aspetti, entrambi decisivi: la responsabilità dei singoli con le relative fattispecie di reato e il contesto in cui le pratiche di illegalità sono avvenute.
Gli eventi degli ultimi due anni hanno ancor di più reso visibile l’azione dei portatori di interessi. Prima Big Pharma alla ricerca di risorse e alleanze, durante la pandemia; ora, con la guerra in corso, i venditori di sistemi di difesa, sicurezza e armi. La lobby delle armi, in questi mesi, ha buttato il cuore oltre l’ostacolo fino a sostenere la necessità di inserire le armi nella tassonomia sociale, ovvero che vengano considerate socialmente sostenibili.
Il Parlamento è impegnato a promuovere la trasparenza e l’etica nell’ambito delle attività di lobbismo. Eppure le comunicazioni obbligatorie relative ad incontri con personalità accreditate presso il registro riguarda i soli relatori di singoli dossier e i Presidenti di Commissione parlamentare. Delle circa 12mila entità accreditate la metà dichiarano di spendere 10mila Euro l’anno, mentre alcune superano i 10 milioni. Rimane il tema dell’attendibilità delle informazioni spontanee su cui non ci sono controlli. La questione dunque è capire come estendere questo obbligo di tracciabilità degli incontri a tutti i parlamentari e in ogni caso definire in maniera più stringente e circoscrivere questa pratica”.
Così l’eurodeputato Smeriglio in una nota, a partire dal suo articolo pubblicato oggi da Il Fatto Quotidiano.