
(AGENPARL) – mer 30 novembre 2022 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
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Allegate riprese video (Consiglio/GNews). [Lavori Consiglio: Nota Aggiornamento DEFP, scali intermodali – CON FOTO e VIDEO](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt671653)
Consiglio – La Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza provinciale, illustrata dal pres. Kompatscher, è stata approvata con 23 sì e 12 astensioni. Mozione di Enzian.
Link video (Consiglio/GNews): [https://we.tl/t-ZhnWWYDC13](https://we.tl/t-ZhnWWYDC13?utm_campaign=TRN_TDL_05&utm_source=sendgrid&utm_medium=email&trk=TRN_TDL_05)
La seduta di oggi del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano si è aperta con la presentazione della [proposta di deliberazione](https://www.consiglio-bz.org/it/banche-dati-raccolte/deliberazioni_legislatura-16.asp?somepubl_action=300&somepubl_image_id=626833): Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza provinciale (NADEFP) 2023-2025 da parte del presidente della Provincia Arno Kompatscher. Il Documento di Economia e Finanza e la relativa nota di aggiornamento, ha ricordato il presidente, costituiscono la base delle decisioni sui programmi da realizzare e sui contenuti delle missioni del bilancio nonché dell’attività di programmazione e controllo strategico. La ripresa registrata negli ultimi due anni, che nel secondo trimestre di quest’anno ha portato il PIL a superare il livello medio pre-covid del 2019, il progressivo superamento dell’emergenza sanitaria, il forte andamento degli investimenti e delle esportazioni nonché il boom del turismo nell’estate appena trascorsa avrebbero fatto presagire uno scenario futuro migliore, ma ’aumento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione, nonché il perdurare dell’aggressione della Russia all’Ucraina, avranno un impatto depressivo sull’attività economica, anche se l’inflazione elevata ha determinato una dinamica del gettito fiscale di molto superiore alle precedenti proiezioni e stime: a livello locale, nel 2022 viene stimato un incremento del PIL fra il 3,0% ed il 3,5%, ma per il 2023 viene prevista una crescita minima, attorno allo 0,5%/1,0%Il tasso di occupazione provinciale rilevato nel 2022 può definirsi ottimale, vista la situazione attuale, rimanendo su livelli vicini alla piena occupazione (74,0% nel 2° trimestre 2022 e 73,3% in media annua), molto vicino al dato pre-covid (74,1% nel 2019). Analogamente, anche il tasso di disoccupazione è tornato su livelli bassissimi (2,0% nel 2° trimestre 2022 e 2,8% in media annua), tanto da poter affermare che si tratta di disoccupazione frizionale. Dati preoccupanti emergono sul fronte dell’inflazione: nel mese di settembre l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC con tabacchi) ha registrato a Bolzano un aumento del 10,8%, in forte aumento rispetto alla media annuale 2021, risultata pari al 2,5%. Al fine di mitigare gli effetti della crisi la Provincia Autonoma di Bolzano ha adottato urgenti misure a sostegno delle famiglie e delle imprese locali. Tali interventi sono stati effettuati a seguito di una razionalizzazione della spesa pubblica che ha necessariamente comportato la rinuncia ad altre misure già programmate. Tra le misure di razionalizzazione della spesa pubblica, assunzioni del personale solo in seguito a verifica dell’effettivo fabbisogno, prosecuzione della stipula dei contratti individuali per lo svolgimento del lavoro in modalità “smart working” come misura di contenimento dei costi indiretti legati al personale, razionalizzazione degli stanziamenti di bilancio relativi alle spese per le missioni del personale, elaborazione di linee guida per gli acquisti di arredamento, razionalizzazione del parco macchine.
Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha sottolineato che il PIL, indicatore dell’andamento dell’economia, tende al ribasso per i prossimi anni. La curva dello sviluppo economico altoatesina è piú simile a quella austriaca che a quella italiana, anch eper via dle fattore turismo: con essa, e solo con alcune regioni italiane, va confrontata. Importante è confrontarsi sull’alto tasso di inflazione, pari al 10,8%: esso influisce infatti in modo concreto sulle voci effettive di bilancio.
Paul Köllensperger (Team K) ha sottolineato che il tempo per gli interventi avrebbe dovuto essere più ampio, stante l’importanza dle tema. La crisi energetica è stata inattesa, a questa si sono aggiunti altri fattori di insicurezza, come quella politica e l’inflazione. L’inflazione è una tassa aggiuntiva nascosta, che grava sulle famiglie, e fa mangiare i risparmi. bisognerebbe verificare gli effetti sul PIL dell#aumento degli stipendi nel settore pubblico e in altri settori. Gli stipendi sono al solito livello e gli affitti troppo alti: va aumentato il potere d’acquisto dei cittadini. A Roma ci sarebbe voluto più coraggio di intervento sul cuneo fiscale, mentre a livello provinciale il contenimento dei costi nel bilancio risulta troppo ridotto, quante volte si è riunito il comitato per la spending review?
Josef Unterholzner (Enzian) ha evidenziato che ci vorrebbe un intervento più deciso sulle misure di razionalizzazione: meno è più. Il miglior sostegno per i cittadini che lavorano è non togliere loro soldi dalle tasche. In quanto all’inflazione, si riflette sul potere d’acquisto delle persone, che cercano di arrivare a fine mese.
Dal 2014 e fino alla pandemia, l’andamento economico dell’Alto Adige era migliore di quello dell’Austria, ha sottolineato Arno Kompatscher, mentre l’impatto della pandemia ha avuto impatto più forte, in quanto ha reso più difficile attraversare il confine, impattando anche sul turismo. Poi l’alto Adige ha avuto una ripresa, leggermente inferiore ad Austria e Germania. le misure adottate oltre a quelle statali hanno però avuto effetti positivi. Quello dell’inflazione è un tema grave, anche per il bilancio, perché i costi per i servizi aumentano, in relazione per esempio agli aumentati costi dell’energia. Quindi non si riesce a esaudire tutta la lista dei desideri: per questo è necessario razionalizzare le spese, considerando che i costi più alti sono quelli del personale: ecco perché si procederà a nuove assunzioni solo se necessario. Il nuovo comitato per la spending review, il cui lavoro è stato preparato molto bene, indicando ambiti di intervento e criteri di valutazione, può fare proposte e valutazioni sull’efficacia delle misure, ma il dibattito sulla destinazione dei fondi è politico: la stessa opposizione non propone certo di stralciare certe prestazioni. In ogni caso, nella valutazione del comitato sono coinvolti player interni ed esterni; ogni volta che sarà rilevata una possibilità di risparmio si cercherà di procedere.
La [proposta di deliberazione](https://www.consiglio-bz.org/it/banche-dati-raccolte/deliberazioni_legislatura-16.asp?somepubl_action=300&somepubl_image_id=626833): Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza provinciale (NADEFP) 2023-2025 è stata quindi approvata con 23 sì e 12 astensioni.
I lavori sono proseguiti con l’esame delle proposte delle opposizioni.
Con la [mozione n. 155/19:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=570219&blank=Y) Realizzazione tempestiva di scali intermodali per container allo scopo di ridurre il traffico pesante (EMENDATA), Josef Unterholzner (Enzian), evidenziando che allo stato attuale non sarà possibile concludere i lavori della galleria di base del Brennero e poterne usufruire assieme alle bretelle di accesso prima del 2035 e che la riduzione mirata del traffico individuale su strada si potrà raggiungere solo a lungo termine, nonché che fra le misure prioritarie in tal senso vi è la riduzione del traffico di deviazione nonché la realizzazione sul territorio provinciale di 1-2 scali intermodali per container, rilevava i vantaggi del trasporto combinato e il fatto che, con la realizzazione di un terminale sul territorio provinciale, gli operatori economici non dovrebbero più mettere in conto lunghi percorsi verso altri scali, ad esempio Verona, Hall in Tirolo e Roncafort. Le possibilità e le infrastrutture esistenti andrebbero sfruttate per avviare quanto prima la realizzazione di due scali intermodali allo scopo di non trovarsi completamente impreparati di fronte ai futuri sviluppi della politica dei trasporti: a questo proposito, egli ricordava l’areale di Le Cave, che si presterebbe a tale scopo e non comporterebbe grandi spese. Invitando a chiedersi cosa era stato fatto negli ultimi 20 anni per il trasporto dalla strada alla rotaia, il consigliere ha chiesto di impegnare la Giunta (1) a verificare quanto prima le condizioni e i costi per la realizzazione di uno scalo intermodale a Le Cave e a presentare al Consiglio provinciale ancora entro questa legislatura una relazione esaustiva, basata su dati verificabili, riguardo alla fattibilità del progetto in questione; (2) a verificare quanto prima le condizioni e i costi per la realizzazione di uno scalo intermodale a Bronzolo e presentare al Consiglio provinciale ancora entro questa legislatura una relazione esaustiva, basata su dati verificabili, riguardo alla fattibilità del progetto in questione; (3) a cercare fin da subito ulteriori ubicazioni alternative lungo l’asse del Brennero; (4) ad adottare tutte le misure necessarie per realizzare e attivare entro il 2024 sul territorio provinciale almeno uno scalo intermodale lungo l’asse del Brennero.
È incomprensibile che non ci sia ancora uno scalo intermodale in Alto Adige, ha detto Hanspeter Staffler (Gruppo verde), ricordando l’esempio di quella di Hall in Tirolo, che non costa tantissimo, e rilevando la necessaria collaborazione di RFI. La struttura di Trento è molto grande, le proposte locali sarebbero di misure più ridotte.Chi costruisce strade, raccoglie traffico, e questo vale anche per la ferrovia: bisogna provvedere alle infrastrutture necessarie.
Secondo Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) non ha senso trasferire i TIR su rotaia per poi rimetterli sulle strade per raggiungere gli scali. L’area Le cave pare avere misure adeguate, tuttavia poi i mezzi dovrebbero raggiungere Fortezza, e questo è problematico; sulla soluzione Bronzolo bisogna confrontarsi con la popolazione locale.
Evidenziando gli sforzi della Provincia per trovare nuove soluzioni alla mobilità, Helmut Tauber (SVP) ha rilevato che studi della Camera di Commercio del 2018 dimostrano che al momento questi scali intermodali non sono del tutto sensati, in Alto Adige; anche il trasporto del legname di Vaia su rotaia è risultato poco valido. Si valuta costantemente se scali in Alto Adige sono possibili: la sfida è trovare località idonee valutando tutti gli elementi, per poi agire in tempi rapidi.
Magdalena Amhof (SVP) ha ricordato che la progettazione del BBT con le tratte d’accesso giá prevedeva uno scalo intermodale a Bronzolo, dove esisteva spazio sufficiente; tuttavia, come detto da Tauber, uno scalo non è redditizio a livello economico, come risulta anche da studi dell’EURAC, perché la domanda non è sufficiente. La SVP non poteva quindi sostenere la mozione.
L’ass. Daniel Alfreider ha confermato l’intenzione di trasferire il trasporto da gomma a rotaia, obiettivo che la Giunta persegue già dagli ultimi decenni. Il trasferimento delle merci riguarda le tratte più lunghe, non è possibile intervenire ogni tot km: per questo gli scali intermodali hanno valenza se servono tutto il corridoio, e per questo ci vuole anche un confronto con le regioni vicine, compresi Baviera e Veneto. Per una stazione a Le Cave non c’è bacino d’utenza sufficiente; attualmente inoltre si punta sullo snodo della val di Riga; in futuro, però, la sede di Bronzolo ha potenziale per un piccolo scalo intermodale altoatesino, perché con il BBT si esce in questo punto. Inoltre si sta già lavorando a un secondo scalo intermodale a Verona. In un recente incontro a Bruxelles, la situazione riguardo a un eventuale incentivo era apparsa buona. La mozione non poteva essere accolta. Josef Unterholzner ha evidenziato che, in quanto ai costi, la stazione di Hall con 7 collaboratori dimostrava che si poteva operare senza spendere troppo:se lo si riteneva una spesa eccessiva, allora anche quella per il Consiglio provinciale lo era. evidentemente mancava la volontà politica di andare incontro ai cittadini. Messa in votazione per parti separate, la mozione è stata respinta: le premesse con 16 sí e 17 no, così come il punto, il punto (2), il punto (3) e il punto (4).
(continua)
(Autore: MC)
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