(AGENPARL) – ven 25 novembre 2022 Al Presidente della Giunta Regionale
On. Vincenzo De Luca
All’Assessore all’Agricoltura
dr. Nicola Caputo
Oggetto: Interrogazione ai sensi dell’art 129 del regolamento interno del Consiglio Regionale (Question Time) concernente “Commissario straordinario Consorzio di Bonifica delle Paludi di Napoli e Volla – Determinazioni”.
Premesso che
Il Consorzio di Bonifica delle Paludi di Napoli e Volla (di seguito Consorzio) riveste significativa importanza sia in ragione delle sue dimensioni organizzative (circa 50 dipendenti), sia per il patrimonio gestito (svariati milioni di euro), sia per l’entità della popolazione interessata dalla sua gestione (molte centinaia di migliaia di cittadini);
l’amministrazione del suddetto Consorzio è da tempo affidata alla gestione commissariale, contro ogni principio normativo e giurisprudenziale che sancisce il carattere eccezionale e temporaneo di siffatta gestione, il cui Commissario straordinario è nominato dal Presidente della Giunta Regionale;
dal citato provvedimento di nomina si rileva che al Commissario straordinario era affidato il compito di provvedere entro 180 giorni alla convocazione dell’Assemblea dei consorziati per l’elezione del nuovo Consiglio dei Delegati e a tale scopo, gli veniva chiesto di inviare alla Direzione Generale competente, una relazione con cadenza mensile per monitorare le attività svolte e gli atti adottati in conformità al mandato ricevuto;
Considerato che
durante questa gestione commissariale, protrattasi già per 16 mesi senza alcun risultato rispetto al mandato ricevuto, si succedono pressoché ininterrottamente una serie, assai rilevante, di fatti anomali in spregio alla legge;
in particolare, il Commissario risulta essersi attribuito, sulla scorta di una sua personalissima interpretazione della vigente normativa, un significativo incremento dell’indennità reputando altresì di aumentarla commisurandola alle integrazioni introdotte per sindaci e amministratori locali dalla legge n. 234 del 30 dicembre 2021 – Legge Finanziaria 2022 -;
inoltre, ha altresì stabilito, sempre con atto monocratico, di assegnarsi un cospicuo rimborso spese chilometrico mensile in applicazione alla normativa vigente per gli enti locali che secondo la sua personale interpretazione andrebbe applicata anche alla sua posizione di Commissario straordinario di Ente pubblico economico;
tali atti, assunti dal Commissario senza una previa autorizzazione della Regione Campania, hanno già comportato una maggiore spesa per l’ente di diverse decine di migliaia di euro;
Rilevato che
in assenza di qualsivoglia forma di selezione, il commissario ha provveduto alla nomina di svariati professionisti per assegnargli diverse attività consulenziali in favore dell’Ente con ulteriore significativa spesa di molte decine di migliaia di euro;
risulta altresì che il Commissario ha disposto, con le medesime modalità a dir poco anomale, l’acquisto di beni e attrezzature per molte decine di migliaia di euro;
Evidenziato che
Il commissario risulta altresì aver fatto reiterato ricorso a procedure di somma urgenza per l’affidamento diretto di lavori, in totale dispregio della vigente normativa;
in specie, risulta che quasi sempre sono stati disposti affidamenti di appalti in forma diretta, senza alcuna evidenza pubblica, addirittura senza far neppure ricorso a forme di comparazione di offerte tra imprese del ramo;
diversi lavori affidati con il reiterato meccanismo della somma urgenza risultano assegnati alla medesima ditta D&D Costruzioni Generali con sede a Salerno, il cui titolare è oggetto di ben 13 provvedimenti di condanne penali per svariati reati che vanno dall’appropriazione indebita, all’omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali, alla violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni, violazione delle norme sull’ispettorato del lavoro, violazione delle norme in materia della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, alla violazione di sigilli con condanna alla reclusione per 2 anni e mesi 1 e disposizione di affidamento in prova al servizio sociale, lesioni personale colpose e di recente ulteriore condanna per il reato di falsità materiale commessa dal privato in certificati;
dal citato DDR 491/2022, si rileva che la Direzione Generale competente ha disposto che la concessione del finanziamento e l’attuazione dell’intervento fosse oggetto di convenzione tra le parti e dalla quale spicca l’art. 3 della convenzione – obblighi delle parti – che impegna il beneficiario al rispetto della normativa comunitaria e nazionale in materia ambientale, sociale, sicurezza del lavoro, di pari opportunità, gare di appalto e regola della concorrenza nonché il rispetto degli obblighi derivanti dal “protocollo di intesa per il rafforzamento delle azioni di prevenzione della corruzione e dell’infiltrazione da parte della criminalità organizzata nelle opere di bonifica”;
invece il Commissario, dopo aver stipulato in data 12 agosto 2022 tale convenzione, ha affidato la realizzazione dell’intervento, nella stessa giornata del 12 agosto e con affidamento in forma diretta, alla medesima ditta D&D Costruzioni Generali di Salerno;
nella fase del procedimento di liquidazione, ha addirittura sostituito il RUP interno con un tecnico di “propria fiducia”, è questo sul presupposto che il RUP, avendo richiesto chiarimenti in ordine ai lavori effettuati e ai relativi costi, ritenuti da questi non giustificabili, avesse rallentato la liquidazione in favore dell’impresa;
Considerato ancora che
Il Commissario, in aperto contrasto con le statuizioni contenute in molteplici sentenze rese dai Tribunali di Napoli e di Santa Maria Capua Vetere di rigetto delle relative pretese, ha sottoscritto transazioni per un importo complessivo di oltre 50.000,00 euro, attingendo dal fondo regionale assegnato al Consorzio, con il personale dell’ex Consorzio Aurunco di Bonifica, avuto in gestione nell’anno 2019, che rivendicava il pagamento della 15 mensilità;
Osservato che
l’attività del Commissario, in particolare, in ragione della natura eccezionale dell’incarico, si svolge sotto il controllo costante e diretto dell’Amministrazione regionale e che tutti i fatti innanzi indicati risultano dalla documentazione ufficiale dell’Ente e quindi si devono intendere necessariamente conosciuti dalla Regione;
Evidenziato infine che
Il Commissario risulta aver già in precedenza svolto analogo incarico commissariale presso altro Ente similare e che detto rapporto parrebbe essere stato risolto dalla Regione per effetto di ulteriori criticità gestionali ivi insorte;
Considerato che
questi non risulta possedere specifiche competenze e quantomeno di tale rilevanza da giustificare la reiterazione nell’attribuzione di incarichi di siffatta importanza a fronte delle decine di migliaia di professionisti che svolgono nel territorio regionale la medesima attività professionale, e che una sua certa notorietà si deve unicamente alla sua attività politica, avendo costui svolto, come riportato dalla stampa, l’incarico di Presidente del Comitato di garanzia provinciale del Partito Democratico nella città di Salerno anche in occasione della relativa assemblea congressuale;
Dato Atto che
allo stato, l’abnorme e anomala attività del Commissario risulta essersi dispiegata senza alcun controllo e che allo stato risulta unicamente una generica richiesta di “chiarimenti” da parte dell’Amministrazione regionale in esito alla recente richiesta di intervento avanzata dall’intero Collegio dei Revisori dei Conti al Presidente della Giunta regionale e trasmessa anche alla Procura presso la Corte dei Conti e all’Anac.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere Regionale interroga il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore all’Agricoltura per conoscere i criteri che hanno portato alla doppia individuazione del sig. Antonio Pagano per l’espletamento dell’incarico commissariale in questione presso gli enti regionali e le ragioni per le quali l’Amministrazione regionale – se a conoscenza dei fatti in premessa indicati – abbia omesso di adottare gli opportuni provvedimenti, ovvero, in caso si dovese sostenere che l’Amministrazione regionale ignorasse tali gravissimi fatti, le ragioni per le quali si sia potuta verificare una così rilevante omissione delle attività di vigilanza e controllo e le misure, anche sanzionatorie che l’Amministrazione regionale, sia pure cosi tardivamente, intende adottare.
Prof. Avv. Severino Nappi
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