
[lid] Si è concluso ieri a Cesenatico *Il XXX Congresso
dei medici del Territorio SIMET*. Un Congresso importante, a porte chiuse,
per decidere il futuro della storica organizzazione sindacale alla scadenza
del mandato del Segretario Mauro Mazzoni e in vista del delicato momento
storico e politico del nostro Paese. L’Assemblea *ha confermato per
acclamazione alla guida del sindacato il Segretario uscente, rinnovandogli
la fiducia per il quinto mandato consecutivo. *
Rinnovata la Segreteria Nazionale, che vede l’avvicendamento come Vice
Segretario di Davide Piredda al posto di Enrico Di Rosa chiamato ad altro
prestigioso incarico, che rimane comunque nel Sindacato come responsabile
della Formazione ECM, punto centrale nella preparazione dei quadri SIMET.
Entra nella Segreteria Vincenzo Immordino, come Vice Segretario
responsabile dell’Area della Medicina Convenzionata. Confermato anche il
mandato del Presidente on. Gianni Piccirillo, testimone ragguardevole del
lungo percorso del SIMET, prima organizzazione sindacale dei medici, nata
dall’associazione dei medici condotti.
La composizione della nuova Segreteria vede, accanto alla presenza di
componenti storici del Sindacato, l’entrata di giovani esponenti che hanno
saputo ravvivare le attività nel territorio in controtendenza rispetto alla
flessione del dibattito sindacale e alla fuga dei medici dal servizio
pubblico.
La relazione introduttiva di Mazzoni, si sofferma sull’analisi del PNRR e
del DM77, considerati insufficienti a dare risposte concrete ai bisogni
degli iscritti e alla sostenibilità del nostro SSN; “*Occorre piuttosto
assicurare le tutele ai medici di medicina generale dando risposte
immediate. Occorre il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro, il diritto
alle ferie, alla maternità assistita, i permessi per malattia, misure
certe per poter fruire del riposo, nonché politiche continuative per le
pari opportunità. Non sappiamo più come dirlo. Il DM77 e la riforma
territoriale come è concepita, non migliorerà né il lavoro dei medici né i
servizi ai cittadini.**.”. *
Ma le parole di Mauro Mazzoni evidenziano anche “*l’allarme per il ricorso
alla sempre più diffusa esternalizzazione** portata avanti da tutte le
aziende sanitarie, in tutta Italia. Dalla Calabria punta dell’iceberg, dove
interi reparti ospedalieri sono affidati a società private che reclutano
medici pagati anche 1300 al giorno alla Liguria, al Piemonte, alla
Lombardia: i medici a gettone sono arruolati in chat senza controlli:
guadagnano 3.600 euro in 48 ore. Secondo un’indagine svolta dalla Società
italiana di medicina di emergenza e urgenza, su un campione di 31 ospedali,
oggi un paziente ha una possibilità su 4 di essere assistito in Pronto
soccorso da un medico di una cooperativa. Ma nelle notti o nei weekend la
proporzione può arrivare a una su due. Così gli affari per le cooperative,
che di solito su ogni turno trattengono una percentuale che va dal 7 al
15%, vanno a gonfie vele. Continuando su questa strada, ricorrendo alla
esternalizzazione delle attività sanitarie attraverso cooperative che, in
cambio di elevati compensi, non garantiscono, però, alcun controllo sulla
qualità e sulla sicurezza delle prestazioni fornite, non potremo che
recitare il de profundis al nostro SSN e anche a molti italiani”*. La
missione del SIMET secondo il Segretario Mazzoni, sarà* “**ottenere il
riconoscimento di un ruolo decisionale nella governance del sistema
sanitario. La complessità del mondo sanitario non può essere governata con
i soli strumenti della cultura aziendalista escludendo dai processi
decisionali le categorie professionali, nell’illusione di costruire maxi
aziende con mini medici. Dobbiamo trovare rimedi all’impoverimento della
categoria, causa principale della fuga dal SSN, attraverso l’aumento dei
livelli retributivi, la detassazione del salario accessorio, già
riconosciuto ai medici della sanità privata, per favorire il
riassorbimento delle liste di attesa accumulate durante la pandemia, il
riconoscimento economico del rischio contagio, elemento contrattuale già
goduto dagli infermieri, la valorizzazione del lavoro notturno e festivo
per premiare chi affronta con generosità e abnegazione il lavoro
disagiato. Dobbiamo contrastare la carenza di personale aggravata
dall’emorragia in atto di medici e dirigenti del servizio sanitario
nazionale. Ci aspetta quindi non solo una battaglia retributiva, ma la
rifondazione del SSN, anche attraverso lo spostamento del tavolo
contrattuale al Ministero della Salute. Senza questi passaggi, i fondi
europei serviranno se va bene per gli arredi nuovi di ospedali vuoti”. *Non
sarà facile, ma dagli applausi convinti deI delegati SIMET sembra che la
strada tracciata da Mazzoni possa rilevarsi giusta.