(AGENPARL) – gio 17 novembre 2022 La vicenda
EMILIO JONA
Le vicende di questo dramma sono antiche e insieme della contemporaneità, perché sempre un uomo parte per una guerra o abbandona gli affetti famigliari per altre avventure, lasciando sole delle donne con i loro conflitti e desideri, e sempre degli estranei entrano in quelle solitudini e portano allo scoperto sentimenti oscuri e contrasti e provocano esiti infelici o letali.
Proprio questi sono i temi messi in gioco dal dramma di Betti. Ci sono tre donne che da una città conformista erano passate a vivere una vita alternativa in un’isola, in una natura inaridita dal vento e dalla presenza delle capre, ma si tratta di un’esperienza fallita: sono Agata una donna vedova, bella, dura e un po’sfiorita, sua figlia Silvia, una giovinetta aggraziata e la cognata Pia una quarantenne piacente. Sono sole e non felici, perché Enrico, il marito di Agata, prima le ha abbandonate, e poi è finito in guerra ed è morto prigioniero in un paese africano. Le tre donne stanno in una casa in rovina, con un pozzo al centro e una persiana irraggiungibile al primo piano che sbatte al vento, vivono gestendo, senza più un pastore, un gregge di capre.
In questo gineceo, irrompe dopo alcuni anni, un uomo dal nome angelico, uno straniero, un emigrante, giovane e bello che dichiara di aver vissuto a lungo in prigionia con Enrico, di aver assistito alla sua morte, di essere depositario delle sue confidenze e della sua volontà che Angelo raggiunga l’isola delle capre e si occupi delle tre donne che lui ha abbandonato. Angelo entrerà così con astuta prepotenza nel loro mondo, mettendo in mostra e utilizzando tutte le armi del suo carattere vivace, affettivo, sbruffone, profittatore, possessivo, sensuale e infine dominatore. Egli scatenerà quindi tutti i desideri, i pensieri segreti e i conflitti, e soprattutto la sessualità e la sensualità sino ad ora tenute a bada e represse, delle tre donne mettendoli a nudo e portando il tutto sino al punto di rottura e al suo esito più estremo.
In questa vicenda ha una presenza singolare il pozzo che sta al centro della casa, deposito fresco di pelli di capra e di vino, perché è attorno ad esso, luogo reale e fortemente simbolico, che si agitano i sentimenti e le storie dei quattro protagonisti. Si tratta, come dichiara il titolo, di un giallo; perciò, è giusto non raccontare la fine e chi tra loro e come sarà ucciso. Ma è solo l’apparenza perché il tema vero del dramma è tutt’altro: è il percorso e l’intreccio delle passioni eterne degli umani.
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