
[lid] 04 novembre 2022 – Intervista dell’europarlamentare Dino Giarrusso (PE) all’Agenparl.
Agenparl. Cosa intende fare il governo in merito alla speculazione in atto e sulla
deindustrializzazione in atto in Europa dove le aziende chiudono, si
ridimensionano o traslocano?
Giarrusso. È chiaro che l’Europa non è stata coraggiosa e ha favorito alcune dinamiche
speculative attraverso la liberalizzazione del mercato energetico di
Amsterdam, innescando dinamiche finanziarie contro i bisogni reali delle
famiglie e delle imprese. C’è bisogno invece di un’Europa che protegge.
Questo significa anche meno mercato, lì dove non ha funzionato, e più
regolamentazione. Quello che abbiamo letto non è accettabile.
Poi, serve investire con coraggio nelle rinnovabili.
Agenparl. Non è stato fatto abbastanza?
Giarrusso. No. Bisogna investire senza alcuna remora su energie rinnovabili, che sono
efficienti e sono anche un valido business. Sul caro bollette il problema
del parlamento europeo è che – al solito -, parla molto e decide poco.
Purtroppo si ha paura di andare contro alcuni determinati poteri
consolidati, e i loro affari. Ma anche solare ed eolico possono essere un
grande affare, e in più preservano il nostro futuro e le nostre tasche.
Agenparl. Sul gas come ci si sta muovendo?
Giarrusso. Bisognava mettere subito un prezzo al tetto del gas, ma ancora non è stato
fatto, e non è un caso. Purtroppo in questo l’Europa è un po’ timida,
perché gli interessi di chi gestisce gas e petrolio sono ancora forti e
molto radicati nel Parlamento e nelle istituzioni europee.
Agenparl. Veniamo al governo italiano. Come si sta muovendo Meloni secondo lei?
Giarrusso. Dobbiamo aspettare per giudicare.
Da cittadino italiano e da rappresentante delle istituzioni, mi auguro che
Giorgia Meloni sia la leader di una destra moderna e faccia bene. La Meloni
ha avuto ampia fiducia dagli italiani, ed ha quindi l’opportunità di
dimostrare coi fatti di saper governare, dopo le esperienze negative dei
passati governi di centrodestra.
Auspico che alle parole seguano i fatti: questioni importanti come il 25
aprile, ricordando che la Repubblica italiana nasce grazie alla Resistenza
al fascismo, e dal punto di vista politico, spazzando via ogni ambiguità e
le inefficienze dimostrate dal centrodestra in passato.
Agenparl. Come vede il M5S dopo il suo abbandono?
Giarrusso. Conte fino a pochi mesi fa era il capo di un Movimento a pezzi. Con grande
sofferenza ho scelto di allontanarmi anche per dare un segnale: basta
subalternità al PD, via dal governo Draghi, manteniamo il limite dei due
mandati e stop al correntismo che ci aveva snaturato. Oggi il M5S ha
voltato pagina e infatti è risalito subito.
Conte ha fatto un’ottima campagna elettorale, ha sfruttato gli errori
altrui, ed è il vincitore insieme a Meloni. Questo risultato indica al M5S
che, se un domani ci si vuole alleare, non lo deve fare mai in posizione di
subalternità ma imponendosi da leader al resto della coalizione. Ora il M5S
lo ha capito. Sono segnali che indicano la strada futura: alleanze solo
alla pari e senza rinunciare ai propri valori.