
(AGENPARL) – lun 31 ottobre 2022

Un’immagine dal feed Twitter di Carla Hayden del 29 ottobre.
Lo scorso sabato, in risposta alla notizia dell’attacco a Paul Pelosi, marito della presidente della Camera Nancy Pelosi, il Bibliotecario del Congresso ha twittato quanto segue:
I nostri cuori sono con @SpeakerPelosi e la sua famiglia. Augurando a Paul Pelosi una piena e rapida guarigione. Speriamo che questo verso tratto da una poesia del poeta laureato statunitense @adalimon porti conforto:
Il dottor Hayden ha seguito con una grafica che cita la conclusione della poesia di Ada Limón “We Are Surprised”—ecco la poesia nella sua interezza:
Ora, portiamo la luna
nel mezzo del nostro cervello
quindi sembriamo gatti randagi lungo la strada
con occhi luminosi come una torcia
nei nostri volti, ma nessuna idea reale
di quando o dove correre.
Ci soffermiamo sul bordo verde del campo
e diciamo: Un giorno, figliolo, niente di tutto questo
sarà tuo . I miracoli sono ovunque.
Non siamo tanto senzatetto
dato che siamo senza casa, poveri di un soldo,
ma molto fortunati per l’amore e le foglie
che continuano a spezzare la caduta. Eccolo:
il nuovo modo di vivere con il mondo
dentro di noi così non possiamo perderlo,
e non possiamo perderci. Me e te,
siamo noi e loro, e lui e il cielo.
È difficile credere che non l’abbiamo fatto
sappilo prima; è difficile credere
che fossimo così svuotati, così prosciugati,
solo così avremmo potuto brillare un po’ di più
quando finalmente sarebbe arrivata la luce.
(Da Bright Dead Things di Ada Limón (Minneapolis: Milkweed Editions, 2015). Copyright © 2015 di Ada Limón. Ristampato con il permesso di Milkweed Editions .)
Per aggiungere contesto, vorrei citare dall’intervista del nostro vincitore alla National Public Radio il 12 luglio di quest’anno:
Penso che sia davvero importante ricordare che anche in questo momento particolarmente duro, momento di divisione, la poesia può davvero aiutarci a rivendicare la nostra umanità. E penso che sia importante proprio ora in un momento in cui così tanti di noi sono stati insensibili al trauma, al dolore, al caos. E così tanti di noi hanno dovuto compartimentalizzare per vivere le nostre vite. E abbiamo dovuto in qualche modo dimenticare, opportunamente, che stiamo pensando, sentendo, soffrendo, esseri emotivi. E penso che attraverso la poesia, penso che possiamo effettivamente ricordare che dall’altra parte c’è anche appagamento, gioia, un po’ di pace ogni tanto, e che fanno tutti parte dello stesso spettro. E senza uno, non abbiamo l’altro. E penso che la poesia sia il posto dove possiamo andare per aprirci. Ma vivere quell’esperienza, credo davvero, ci aiuti davvero a ricordare che siamo umani.