
(AGENPARL) – mar 04 ottobre 2022 [Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui](https://confagritorino.musvc2.net/e/r?q=Ju%3d9tJvJ_rqYq_31_xrSp_87_rqYq_26gSxQoZ.eCg0lIv.4oC_xrSp_87f_HWtP_RlInB.gJpN_xrSp_87_rqYq_36l6l_HWtP_SjG_rqYq_26_xrSp_87tOlZlC_xrSp_95nOm5._rqYq_344HvQ4-71Zl_IQsV_Td3-_xrSp_921Bi.8-_rqYq_2V4_IQsV_TdFv_IQsV_S6G4a7-7gSl_HW1g2atP_SgY-fOiUl_HWtP_SjQuE0oClS%264%3d1RFR9Y%26j%3dDuI242.DkK%26iI%3dAY1Z%26r%3dR%26n%3dS0Y7%26E%3d9X7W%26z%3dS7S0a7Q9X&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)
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Martedì 4 Ottobre 2022 – S. Francesco d’Assisi
“Ricordati chi sei, ricordati da dove vieni,
ricorda il tuo passato senza subirlo mai”
Max Pezzali – Fai come vuoi
Le Regioni padane chiedono di rivedere le misure per la qualità dell’aria
Le Regioni del bacino padano hanno chiesto al Governo di elaborare misure straordinarie per la qualità dell’aria che consentano di alleggerire la pressione sui cittadini anche alla luce della grave crisi energetica e della conseguente crisi socio-economica, che avrà riflessi duraturi nel tempo.
Hanno chiesto inoltre un impegno nell’evidenziare alla Commissione Europea la specificità della situazione italiana ed in particolare quella del bacino padano, anche in vista dell’emanazione della nuova Direttiva sulla qualità dell’aria.
Le quattro Regioni del bacino padano (Piemonte, Lombardia, Emilia e Veneto) svolgono, ormai dal 2005, un’azione coordinata di contrasto all’inquinamento, attraverso la sottoscrizione dell’Accordo di bacino e i provvedimenti conseguenti sul traffico, sugli impianti di riscaldamento e le emissioni in agricoltura, che ha portato ad un miglioramento progressivo della qualità dell’aria.
Ora si tratta però di riequilibrare le esigenze di natura ambientale e di miglioramento della qualità dell’aria con quelle di natura economico-sociale, in un momento di difficoltà grave per famiglie, enti e imprese.
Finanziati dal PNRR 42 progetti per investimenti nelle infrastrutture irrigue
Il Ministero delle politiche agricole ha ammesso a finanziamento 42 progetti riguardanti investimenti strategici nel settore delle infrastrutture irrigue per un totale di circa 517 milioni di euro. Al Piemonte sono stati approvati 3 progetti, presentati da Consorzi irrigui, per un ammontare di oltre 70 milioni di euro.
I 42 progetti finanziati in tutta Italia si aggiungono ai 55 progetti già in esecuzione inclusi nella stessa misura del PNRR, che valgono 360 milioni di euro.
Il programma di investimenti sarà completato con ulteriori 440 milioni di euro, messi a disposizione attraverso risorse nazionali, che contribuiranno a rendere il sistema irriguo sempre più efficiente e capace di affrontare le sfide climatiche. I Soggetti attuatori potranno contare, nelle diverse fasi dell’investimento, sul supporto dello Sportello tecnico messo a disposizione dal Ministero grazie alle funzionalità del portale nazionale Capacity Italy, specificamente ideato per facilitare la realizzazione dei progetti del PNRR.
Aumentano le eccellenze alimentari riconosciute del Piemonte
Il Gianduiotto di Torino e la Birra del Piemonte andranno ad aumentare i prodotti IGP e PAT della nostra Regione.
La Giunta regionale ha dato infatti parere favorevole alla richiesta di riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta (Igp) “Giandujotto di Torino”. La delibera sarà ora trasmessa al Ministero delle politiche agricole per proseguire il percorso.
La proposta del disciplinare di produzione prevede che la produzione possa avvenire in tutto il territorio piemontese, con l’utilizzo esclusivo della Nocciola del Piemonte Igp tostata.
La richiesta di riconoscimento è stata condivisa nei mesi scorsi con il Tavolo regionale per la qualità agroalimentare, al quale partecipano le organizzazioni degli agricoltori, tra cui Confagricoltura, i consorzi di tutela, le organizzazioni degli artigiani e i rappresentanti dell’agroindustria. Alla stesura della documentazione necessaria hanno collaborato anche l’Università di Torino e il Laboratorio chimico della Camera di commercio di Torino.
La “Birra del Piemonte” è stata invece già riconosciuta dalla Regione come prodotto agroalimentare tradizionale (PAT) in seguito alla richiesta presentata dal consorzio Birra Origine Piemonte, che era stata sottoposta a valutazione preventiva da parte dell’Assessorato agricoltura con la collaborazione del Dipartimento di Management dell’Università di Torino.
Si tratta di un primo significativo riconoscimento per questo prodotto, la cui produzione è tornata a svilupparsi nei primi anni ‘90 del XX secolo, con la rinascita della “scuola artigianale” della birra ad opera di numerosi birrifici diffusi sull’intero territorio regionale i quali, nelle loro produzioni artigianali, oltre a riproporre le metodiche di lavorazione peculiari della produzione brassicola “storica”, hanno progressivamente ripreso l’utilizzo (in alcuni casi esclusivo) di materie prime di origine locale.
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