
(AGENPARL) – gio 29 settembre 2022 Prot. n.______ Federico Marini
AUTORIPARAZIONE – Officine meccaniche e carrozzerie: la crisi
mette in difficoltà le imprese della Sardegna. Sulla categoria, dopo il Covid, si
abbattono costo dei ricambi, difficoltà reperimento pezzi e aumento energia.
Pireddu (Confartigianato Autoriparazione Sardegna): “Per il settore è
prognosi “riservata”. Unica soluzione è la defiscalizzazione degli interventi”.
Associazioni Per carrozzieri e meccanici l’aumento dei costi energetici non potrebbe avvenire in
Territoriali un momento peggiore. Dopo due anni di difficoltà dovute alla pandemia, i costi legati
Sud Sardegna
all’energia stanno crescendo a dismisura senza che vi sia la certezza che tali aumenti
Cagliari siano destinati a rallentare. Questi ultimi sviluppi potrebbero essere per diverse
Via Riva Villasanta 241
chiudere i battenti. In questa situazione, infatti, il settore registra una lunga frenata, che
Oristano
Via Campanelli, 41 dura ormai dall’inizio della pandemia, che coinvolge la filiera dell’autoriparazione in
Nuoro attività), che si occupano della riparazione delle carrozzerie e delle parti meccaniche
Via Brig.Sassari, 37 dei veicoli. Il comparto offre lavoro a 9.217 di cui ben 8.916 che trovano impiego nelle
micro, piccole e medie imprese.
Sassari Il paragone tra i dati del primo trimestre 2022 e l’analogo periodo del 2021, in
Via Alghero, 30
quelle artigiane. Se invece si confronta la dinamica annuale tra il 2019 e 2021, il calo è
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 del -3,6% sul totale aziende (peggior dato in tutta Italia) e del -5% tra quelle artigiane
E’ questa, in breve, la fotografia sulla filiera dell’automobile che emerge
dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha esaminato
i dati 2019-2022 delle Camere di Commercio su “Numeri chiave sulla filiera auto nel
2022” nell’Isola.
A livello provinciale, la maggior parte delle imprese di autoriparazione opera
nell’area Sassari-Gallura con 845, segue l’ex provincia di Cagliari con 686, seguita dal
Sud Sardegna con 522, da Nuoro con 442 e Oristano con 252.
Del milione e 89mila autoveicoli che sfrecciano sulle strade sarde, ben 369mila
sono classificate fino a Euro3 (il 33%), mentre quelle in classe Euro 5 e 6 sono 400mila.
Ben 750mila autoveicoli hanno più di 10 anni, di cui 428mila hanno più di 16 anni.
Importante, seppur lenta, la crescita delle auto ibride ed elettriche: sul totale delle
autovetture immatricolate nell’Isola, quelle a propulsione esclusivamente elettrica sono
passate da 730 a 1.653 in 2 anni, mentre quelle a formula mista ibrida/elettrica sono
passate da 6.945 a 14.590, per un totale di 16.243 (erano 7.675).
“Il mercato dell’autoriparazione nell’Isola è ancora in profonda crisi – commenta
Giuseppe Pireddu, delegato di Confartigianato Sardegna per l’autoriparazione – e
resta caratterizzato da una crisi sia della domanda, per gli effetti della pandemia e della
guerra, sia delle difficoltà di fornitura alle case automobilistiche di componenti
Confartigianato Imprese Sardegna
essenziali come microchip e cavi” “Insomma la prognosi per il settore resta “riservata”
– rimarca – la guarigione ancora non si intravede e una nuova minaccia incombe: una
stangata sui listini dei prezzi dovuta al caro energia per i costi di produzione. Basti
pensare che la bolletta è aumentata, in media, del 46,3% tra il primo e secondo trimestre
di quest’anno ed è triplicata rispetto allo scorso anno: come possiamo non usare i forni
per la verniciatura o i banchi per i test?”. “In queste condizioni, è ovvio che le imprese
calino e quel che è peggio, è chi resiste non vede aumentare il proprio giro d’affari –
aggiunge Pireddu – le imprese pur di non chiudere stanno limando all’osso i listini
erodendo la parte di guadagno. Con i prezzi assurdi dei pezzi di ricambio ad esempio,
sempre più si rischia di lavorare in perdita”. Nonostante tutto ciò, i prezzi delle
officine, nella stragrande maggioranza dei casi (87%) si sono mantenuti su livelli
normali, senza aumenti.
Ma la categoria deve fare i conti anche con le spese per il continuo aggiornamento
delle attrezzature e del personale, necessarie per garantire sia standard qualitativi adeguati
alle richieste dei clienti, sia per far fronte agli adempimenti burocratici sempre più
complessi e onerosi, erodono sempre più il margine di guadagno delle attività.
“Durante il lockdown noi autoriparatori siamo rimasti aperti per dare un servizio
agli operatori dei settori essenziali – ricorda Pireddu – di conseguenza non abbiamo
avuto ristori, sebbene i cali drastici di fatturato siano arrivati già in quel periodo. Oggi
affrontiamo una situazione ancora più complicata: le macchine sono rimaste nei garage,
anche a causa del lockdown e smart working, per molti mesi e così il numero degli
interventi è molto diminuito. Eppure, bisogna prestare comunque attenzione a mantenere
in sicurezza i mezzi, perché conservino inalterate le prestazioni e non rappresentino un
pericolo sulle nostre strade”.
Ma una soluzione per evitare la desertificazione del settore potrebbe esserci: “Come
ormai diciamo da anni – conclude il delegato di Confartigianato Sardegna per
l’autoriparazione – un modo per far ripartire la categoria e, nello stesso tempo,
agevolare gli utenti, consiste nella defiscalizzazione della riparazione. Questa è una
richiesta che più volte abbiamo avanzato a tutti i Governi e crediamo che questa volta sia
giunto il momento decisivo per attuarla”.
Al di la di queste problematiche, il settore cresce e si rinnova.
Il crescente utilizzo delle tecnologie digitali, infatti, profila una domanda di lavoro
sempre più caratterizzata da una maggiore diffusione di competenze digitali.
I dati che arrivano da Unioncamere mostrano come negli ultimi anni le imprese
ricercassero, a livello nazionale, oltre 25 mila meccanici artigianali, riparatori di
automobili. Al 66,8% di questi erano richieste competenze digitali, come l’uso di
tecnologie internet, e la capacità di gestire e produrre strumenti di comunicazione visiva e
multimediale; al 46,3% erano richieste capacità di utilizzare linguaggi matematici e
informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative; invece, al
42,9% era richiesta la capacità di gestire soluzioni innovative nell’ambito di ‘impresa
4.0’, applicando tecnologie robotiche, big data analytics e internet delle cose ai processi
aziendali. Nel tempo si osserva un incremento della quota di imprese alla ricerca di
meccanici e riparatori di automobili dotati di un alto livello di competenze digitali e di
Confartigianato Imprese Sardegna
competenze necessarie per l’utilizzo di tecnologie 4.0.
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