
(AGENPARL) – gio 01 settembre 2022 Cari Colleghi,
“Così piccola e fragile. Prendersi cura della democrazia” è il titolo di un inserto speciale del periodico dell’Università Cattolica “Presenza”, con gli interventi di quattordici professori ed esperti dell’Ateneo.
La democrazia è in sofferenza. La caduta del governo Draghi in Italia, la faticosa conferma di Macron in Francia, le contorsioni della leadership nel Regno Unito e le ombre sulla madre di tutte le democrazie in America ne sono i sintomi più immediati. Ma la crisi è dovuta più alla stanchezza che attraversa l’opinione pubblica occidentale che a sfide meramente esogene. Nelle nostre società si è insinuato il dubbio che il modello democratico non sia più quello del futuro, quello vincente, né tantomeno quello da “esportare”.
L’emergere di populismi e sovranismi ha accreditato l’idea che alcuni modelli autarchici, come quello cinese o russo (almeno prima della guerra in Ucraina), fossero preferibili a democrazie ritenute inconcludenti, impoverite dalla crisi economica e da un sistema di welfare non più sostenibile. Perché la democrazia liberale “costa”, come spiega il professor Vittorio Emanuele Parsi. Se non si accompagna, come è stato in passato, a un sistema di benessere e di protezioni sociali, se è solo un insieme di diritti rischia di essere percepita come troppo “faticosa” da gestire.
Proteggere la democrazia (nel mondo le persone che vivono in Stati democratici sono una piccola minoranza!) è un impegno che vale sempre e, a maggior ragione, in tempi difficili come quello che stiamo vivendo. A pochi mesi dalla nascita del [Centro per lo studio della democrazia e dei mutamenti politici (Polidemos)](https://www.polidemos.it/), diretto dal professor Damiano Palano, il periodico “Presenza” propone un inserto speciale dal titolo “[Così piccola e fragile. Prendersi cura della democrazia](https://www.unicatt.it/presenza)”, con gli interventi di 14 docenti: Damiano Palano, Vittorio Emanuele Parsi, Filippo Fasulo, Ivana Pais, Barbara Boschetti, Matteo Corti, Aldo Carera, Monica Amadini, Milena Santerini, Elena Marta, Ingrid Basso, Renato Balduzzi, Massimo Scaglioni e Agostino Giovagnoli. Quattordici contributi che, da angolature diverse, spiegano come coltivare un bene così prezioso per il nostro futuro.
Il tempo della recessione. Un’introduzione allo speciale
La riflessione degli esperti dell’Università Cattolica per arginare l’arretramento dei sistemi democratici. Una sfida per cui l’Ateneo ha messo in campo il nuovo centro studi sulla democrazia Polidemos di Damiano Palano
La democrazia non è un pasto gratis
Non c’è dubbio che, rispetto all’incertezza, esiste una spinta verso società più semplici dove affidare ad altri il peso di decidere. È faticosa la libertà ma è proprio ciò che ci rende umani di Vittorio Emanuele Parsi
Il fascino dell’uomo solo al comando
Quello cinese è un sistema personalistico, che, alla faccia della leggenda della maggiore efficienza delle autocrazie diffusa in Occidente, sarà messo alla prova sulla capacità di gestire le crisi sociali e le transizioni di Filippo Fasulo
Fondata sul lavoro
La democrazia nelle organizzazioni è fondamentale per la promozione di società democratiche. Mentre diventa dominante il ruolo del platform cooperativism e della democrazia interna alle aziende di Ivana Pais
La cura delle norme sviluppa la capacità di essere a prova di futuro
Prendersi cura delle regole rende la democrazia efficiente ma anche resiliente, resistente agli shock, in grado di governare grandi cambiamenti strutturali e aperta al futuro individuale e comunitario di Barbara Boschetti
Il falso trade-off tra libertà e giustizia sociale
Il nostro Stato sociale è nettamente superiore ai sistemi autoritari, che, oltre a negare le libertà politiche dei propri cittadini, nemmeno riescono a garantire risultati migliori in termini di redistribuzione di Matteo Corti
Il buon Samaritano e gli attori sociali
Gli ordinamenti sociali pluralisti sono un correttivo alla precarietà di una democrazia che ha reso evanescente la partecipazione del cittadino alla discussione e l’ha di fatto esautorato dalle decisioni di Aldo Carera
La forza di una pedagogia civile e popolare
A fronte di democrazie stanche e della guerra, torna attuale l’impegno del maestro Mario Lodi per la pace. Promuovere gesti piccoli ma potenti, altamente democratici e civili, che insegnano all’io a diventare noi di Monica Amadini
“Living together” ha bisogno di passione civile
Davanti a populismi, sovranismi, sfiducia nell’Europa, post-verità, educare alla cittadinanza significa formare non solo i cittadini dello Stato-nazione ma quelli capaci di vivere nel mondo globalizzato di Milena Santerini
Il servizio, una buona pratica per educare alla cittadinanza
Nel nostro Paese hanno preso piede due buone pratiche: il servizio civile, con una storia già lunga e consolidata, anche se poco nota, e il Service learning, con grandi potenzialità ancora da rivelare
di Elena Marta
È tutta questione di metodo. Scientifico e democratico
C’è un parallelo tra la controllabilità delle ipotesi nella scienza e la controllabilità dei poteri istituzionali nella democrazia. I processi decisionali devono fondarsi su discussioni di carattere pubblico di Ingrid Basso
Ripartire da Montesquieu
Lo squilibrio dei poteri, oggi auspicato, anche in alcune democrazie costituzionali, al fine di circoscrivere un vero o supposto “governo dei giudici”, arrecherebbe un colpo mortale alla vita democratica di Renato Balduzzi
La guerra è un’opinione
Giocare con troppa leggerezza sulla confusione tra vero e finzionale, tra fattuale e propagandistico, oltre a generare una parodia del dibattito democratico, può avere effetti imprevedibili di Massimo Scaglioni
We the People
Il populismo si batte evitando le polarizzazioni tra campi antagonisti e costruendo un nuovo sistema politico-istituzionale che integri in una comunità solidale i nuovi individui del Ventunesimo secolo di Agostino Giovagnoli
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