
(AGENPARL) – Roma, 02 agosto 2022 – A meno di 100 giorni dalle elezioni di medio termine negli Stati Uniti, molti media, sondaggisti e osservatori statunitensi vedono le prospettive vittoriose dei Democratici affievolirsi.
Uno studio di Bloomberg Economics, pubblicato sabato, ha mostrato che «il partito del presidente Joe Biden può aspettarsi di perdere da 30 a 40 seggi alla Camera e alcuni anche al Senato».
Il dato di fatto inequivocabile è che il Partito Democratico è in calo e questo a causa dell’incompetenza dell’amministrazione Biden nella gestione degli affari interni ed esteri.
L’inflazione ha raggiunto i massimi livelli da 40 anni ed ha avuto un grave impatto sulla vita della gente comune negli Stati Uniti per non parlare del conflitto sociale interno e delle pessime scelte politiche per contrastare la recessione in atto.
Le promesse di Biden nella campagna elettorale del 2020 sull’unità e il ripristino della prosperità economica non sono state all’altezza e non si sono realizzate.
Per il momento i Democratici, vista le difficoltà interne ed esterne stanno cercando di nascondere i risultati economici disastrosi (leggasi recessione), provando a salvare il salvabile e cioè la sicura sconfitta elettorale delle middle term.
La domanda è solo in che modo lo faranno.
All’amministrazione Biden occorrono azioni in grado di ripristinare la fiducia degli americani ed ecco quindi il retroscena dell’azione (forse disperata) della presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi che intraprende la visita «a sorpresa» sull’isola di Taiwan.
Una visita ‘a sorpresa’ pubblicizzata quotidianamente sui media con la Pelosi che tenta di giocare la «carta di Taiwan» amplificando la «teoria della minaccia cinese» per aumentare la sua popolarità negli Stati Uniti.
Il calo dei gradi di approvazione porterà probabilmente i Democratici a fare provocazioni più aggressive contro altri Paesi in vista delle imminenti elezioni di medio termine, che meriterebbero la vigilanza della comunità internazionale.
L’amministrazione Biden potrebbe aumentare il sostegno all’Ucraina nel conflitto Russia-Ucraina in corso.
Non dovremmo inoltre escludere la possibilità che gli Stati Uniti forniscano all’Ucraina armi e attrezzature più avanzate, comprese armi ad alta letalità, per arginare il calo di popolarità dell’amministrazione Biden.
Di conseguenza, in vista delle elezioni di medio termine, il conflitto militare Russia-Ucraina potrebbe diventare più critico e gli scontri di Washington con Pechino e Mosca potrebbero intensificarsi.
Inoltre, al fine di corteggiare i produttori di armi e ottenere il loro sostegno, i Democratici giocheranno anche la carta a favore della vendita di armi, aumentando la corsa agli armamenti su scala globale, il che aumenterà l’instabilità globale.
In una parola, non si può escludere la possibilità che gli Stati Uniti si possano mettere nei guai proprio per questioni ‘interne ed elettorali’.
Nella situazione attuale, qualunque cosa facciano i democratici, i repubblicani lo sfrutteranno come argomento di critica per ottenere più voti.
I Repubblicani criticheranno i Democratici sia nel caso siano stati troppo deboli che duri con Pechino, in tal caso saranno criticati per aver causato problemi al popolo americano.
Questo è il panorama attuale politico degli Stati Uniti.
Dal punto di vista della gente comune americana, tuttavia, la questione è se l’Amministrazione Biden sarà in grado di rilanciare l’economia degli Stati Uniti e promuovere il loro benessere. Quando tale preoccupazione non potrà essere soddisfatta, anche se il partito al governo fa mosse insensate, non può migliorare le probabilità di vittoria dei Democratici.
Il mondo oggi è cambiato rispetto a quello di ieri. Quello di oggi è ancora più inestricabilmente legato di quanto non lo fosse allora.
Il mondo ora è unito tanto dai mercati finanziari quanto dalla diffusione di malattie, per non parlare di come una guerra in Ucraina stia influenzando le forniture alimentari nell’Africa sub sahariana.
È un mondo in cui il realismo richiede un intenso impegno internazionale a molti livelli per operare efficacemente ed essere pragmatico.
In effetti, il mondo può essere diviso come non mai, ma il potere implacabile della tecnologia sta rendendo il mondo sempre più un unico sistema, in cui le crisi possono migrare da una parte all’altra della terra come non era mai successo e influenzarsi a vicenda come mai prima d’ora.
Il matematico ungherese-americano John von Neumann ha spiegato che mentre in passato una geografia scarsamente popolata aveva agito come un meccanismo di sicurezza contro i progressi militari e tecnologici, con l’avanzare dei decenni la geografia stessa ha perso la battaglia contro la crescita demografica, l’urbanizzazione e lo sviluppo delle armi.
In questo sistema mondiale singolare e altamente instabile, che diventa ogni giorno più instabile, è emersa una scuola di Politica che è basata sulla moderazione e sull’equilibrio off-shore, come attributi di un nuovo realismo post-Guerra Fredda.
Non c’è niente di sbagliato in questa convinzione: la moderazione è un bene in sé e per sé, ed è sinonimo di prudenza.
Nel suo primo libro, A World Restored: Metternich, Castlereagh and the Problems of Peace 1812-1822 , Henry Kissinger scrisse che «Ogni uomo di Stato deve tentare di conciliare ciò che è considerato giusto con ciò che è considerato possibile».
Ciò che viene considerato dipende solo dai propri valori interni, ma ciò che viene considerato possibile dipende non solo dalle risorse a disposizione ma dalle risorse e dai valori degli Stati contrapposti.
In altre parole, non sempre riusciamo a trovare la nostra strada in un mondo complesso ed articolato.
Questa potrebbe essere una delle definizioni di realismo più utili e palesi finora dette.
Oggi tutti puntano il dito contro gli Stati Uniti in quanto si prendono cura di se stessi e relativamente poco di più.
Questo non è un modo per esercitare la leadership per la più grande potenza diplomatica, militare ed economica del mondo.
E la leadership è importante perché le alleanze, così utili in un mondo nervoso e caotico, non si auto-organizzano.
Come tutti i grandi gruppi, le alleanze dipendono dal loro membro più forte per la coerenza e capacità.
Il realismo nella pratica reale è sempre stato sinonimo di qualcosa di molto più grande della moderazione e dell’equilibrio offshore: quel qualcosa si chiama essere Statista, proprio come alludeva Kissinger in A World Restored .