
(AGENPARL) – ven 22 luglio 2022 Magliozzi, CISL Medici: “Occorre ritagliare un ruolo strategico per i professionisti della Sanità dal punto di vista economico, contrattuale e del valore della persona”
Essere medico oggi. Significa fornire un’assistenza sanitaria sempre più presente e consapevole che, avvalendosi di nuove tecnologie, possa garantire una presa in carico del paziente celere e diretta. Ma significa anche essere gravati da turni pressanti, responsabilità, discriminazioni e compiti impropri che vanno ad incidere sul mantenimento dello stato di salute, provocando rassegnazione e abbandono e situazioni di stress che possono sfociare nel burnout. Il fatto che il malcontento stia crescendo a dismisura anche tra le fila dei giovani medici è un campanello d’allarme che non può più essere ignorato, è un disagio nutrito dalla sensazione che non si stia facendo abbastanza per valorizzare le risorse umane e che porta sempre più frequentemente alla fuga dei cervelli. Aumenta così il numero di professionisti sanitari e ricercatori che, in balia del precariato, dei turni massacranti e della conseguente mancanza di rispetto della professione sanitaria scelgono di esercitare all’estero, dove risulta essere più gratificante. Stiamo parlando di una gratificazione che non si riferisce all’aspetto esclusivamente economico, ma anche, e soprattutto, a quello del valore del professionista: un atteggiamento fondato sulla consapevolezza dei meriti, dei diritti e del decoro altrui.
Una gratificazione che si concretizza nel rispetto del lavoratore significa prevedere che i capisaldi dei diritti di chi mette la propria professionalità al servizio della comunità divengano effettivi, come la necessità di giorni liberi nella turnazione o di turni di guardia che non arrivino a toccare le 30 ore prima che arrivi il cambio.
“Si tratta di dissuadere le risorse umane interessate all’alternativa estera. Lo si può fare con delle proposte serie che evidenzino l’esistenza dell’apprezzamento nei confronti dei nostri sanitari e che quindi tocchino ulteriori corde rispetto a quelle economiche” dichiara Benedetto Magliozzi, segretario generale nazionale della Cisl Medici “Altrimenti queste eccellenze continueranno a scegliere di esercitare fuori dall’Italia. E che i nostri medici e ricercatori vadano a ruba all’estero è una realtà: parlano tranquillamente più lingue, sono propensi a trasferirsi, mettono a servizio degli enti stranieri formazioni di rilievo ed esperienze di spicco”.
“Occorre ritagliare un ruolo strategico per questi professionisti, occorre livellare l’offerta non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello contrattuale” continua Magliozzi “Occorre che la classe politica di fatto prenda decisioni concrete per far sì che l’articolo 32 della Costituzione diventi una realtà, in vista di un sistema sanitario che sia effettivamente a fianco di chi abbia bisogno.
Il sistema sanitario pubblico ha, infatti, una finalità da perseguire con forza: l’accesso egalitario. Il cittadino deve poter contare sulla presenza di un sistema che riesca a proporre un’assistenza non solo efficiente, ma anche efficace”.
E, affinché il primo approccio dell’utenza con il contesto della sanità tocchi entrambi gli aspetti e sia realmente efficiente ed efficace, è necessario colmare quei buchi nelle maglie della fitta rete dell’assistenza sanitaria, stabilizzando i precari e assicurando le assunzioni necessarie, avvalendosi anche di preziosi supporti quali la telemedicina e il monitoraggio a distanza, lo sviluppo della digitalizzazione nella diagnosi e nell’intervento delle patologie, le più snelle procedure di prenotazione delle prestazioni. Sono molte, infatti, le branche tecnologiche e organizzative che possono essere messe a disposizione di chi è a servizio dei pazienti. Ma il primo passo, quello essenziale, è porre i lavoratori nella condizione di lavorare al meglio.
“La CISL Medici evidenzia la massima disponibilità per la soluzione del problema” conclude Magliozzi “Rileviamo però come ci si trovi in un momento storico in cui mobilitarsi non porterebbe al raggiungimento dell’obiettivo che intendiamo perseguire, ma attenzione che la misura è colma e non tutti sono disposti a tollerare il disinteresse della politica verso chi da eroe è diventato un costo”.