
(AGENPARL) – mar 05 luglio 2022 UNITO VERSO IL CENTRO EUROPEO PER LA CONSERVAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ MICROBICA
L’innovazione tecnologica è considerata uno dei principali fattori di crescita economica, nonché la chiave per la competitività di un sistema industriale su scala globale. Questo è particolarmente vero nel campo delle Scienze della Vita, la cui complessità, multidisciplinarietà e valenza sociale comporta lo sviluppo di competenze scientifiche, tecnologiche e gestionali di assoluto rilievo.
In un recente report dell’Organisation for Economic Cooperation and Development (OECD), intitolato “The Bioeconomy to 2030: designing a policy agenda”, si prevede che, entro il 2030, i prodotti che derivano dalla biotecnologia bianca e dalla bioenergia rappresenteranno circa un terzo della produzione industriale totale. Il raggiungimento di tale obiettivo dipenderà, in ultima analisi, dalla capacità della comunità scientifica e industriale di sfruttare il potenziale biotecnologico dei microrganismi.
La biodiversità microbica è considerata una risorsa preziosa per la scienza e l’industria, con implicazioni per l’economia e la finanza. La crescente consapevolezza dell’importanza della biodiversità microbica comporta un riconoscimento sempre maggiore del valore delle collezioni ex-situ di ceppi microbici. I Centri di Risorse Biologiche (CRB) rappresentano, infatti, i pilastri della ricerca biotecnologica poiché forniscono competenze e strutture specializzate per l’acquisizione, la conservazione, l’identificazione, la caratterizzazione e la distribuzione sicura di organismi e dei relativi metadati. Alla luce del rapido sviluppo della ricerca biomedica e biotecnologia, le collezioni devono garantire la perfetta conservazione degli organismi da un punto di vista genetico, fisiologico e morfologico, ma anche espandere le loro attività utilizzando nuove tecnologie per caratterizzare sempre meglio gli organismi a livello genomico e fenotipico. Negli ultimi anni, il numero di nuovi microrganismi all’interno dei CRB è notevolmente aumentato grazie allo sviluppo di iniziative volte all’isolamento di ceppi (spesso appartenenti a specie mai descritte prima) da ambienti estremi e inesplorati. Ciò ha comportato un incremento del valore biotecnologico dei CRB per lo sviluppo di una bio-economia sostenibile.
I microrganismi sono ovunque e sono fondamentali per la vita sul nostro pianeta. Hanno ruoli determinanti nel buon funzionamento degli ecosistemi naturali, nella salute delle piante, degli animali e dell’uomo, nonché nei processi a base biologica. La tutela e la conservazione della biodiversità microbica è uno degli elementi chiave per la gestione sostenibile ambiente e l’ottimizzazione dei processi produttivi.
Settori di applicazione dei microbiomi (@https://www.microbiomesupport.eu/infographics/)
Proprio in virtù dell’importanza dei microrganismi e per affrontare le grandi sfide della nostra società (cambiamenti climatici, fornire cibo sano e sicuro per una popolazione crescente rispettando l’ambiente, combattere le nuove emergenze sanitarie e l’inquinamento) nel 2012 è stata lanciata l’infrastruttura paneuropea di ricerca sulle risorse microbiche MIRRI (Microbial Resources Research Infrastructure – http://www.mirri.org/) che, attualmente, coinvolge più di 50 istituti di ricerca pubblici di 10 paesi europei.
Paesi coinvolti nell’Infrastruttura di Ricerca europea MIRRI
L’Università degli Studi di Torino (UniTo), attraverso l’attività della Mycotheca Universitatis Taurinensis (MUT – http://www.mut.unito.it) e, successivamente, della Turin University Culture Collection (TUCC – http://www.tucc.unito.it/) ha partecipato al progetto MIRRI fin dagli albori. Presso UniTo sono presenti numerose collezioni di microrganismi che sono fondamentali per il supporto alle aziende, alla ricerca e alla didattica.
La TUCC è nata nel 2016 dall’unione delle collezioni di microrganismi presenti presso quattro dipartimenti dell’Ateneo di Torino: Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBIOS), Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA), Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche (DSSPP), Dipartimento di Scienze Veterinarie (DSV). Attualmente la TUCC conserva più di 25.000 ceppi di microrganismi e sta implementando una piattaforma on-line, che permette di consultare il database contenente tutti le informazioni relative ai diversi microrganismi. La piattaforma permette anche di accedere a importanti servizi al mondo accademico, industriale e agli Enti territoriali.
Lo scopo della TUCC è riunire tutte le risorse microbiche presenti nell’Ateneo, ottimizzandone la gestione (identificazione, conservazione, caratterizzazione e distribuzione) e assicurando una maggiore accessibilità alle risorse e ai servizi, che si possono erogare alla comunità scientifica e industriale, seguendo criteri di qualità e certificazione riconosciuti a livello internazionale. La TUCC permette, dunque, di valorizzare al meglio il potenziale biotecnologico dei microrganismi conservati e l’expertise del personale che lavora presso le differenti strutture e, inoltre, garantisce una corretta gestione di procedure complesse dal punto di vista legale, per ottemperare a tutte le normative nazionali e internazionali circa l’accesso, la distribuzione e lo sfruttamento delle risorse genetiche.
Al momento la TUCC agisce come un network di laboratori diffusi, localizzati presso i singoli Dipartimenti, in attesa di creare un polo di aggregazione nella nascente Città della Scienze e dell’Ambiente di Grugliasco con nuovi spazi dedicati. La vicina presenza della “Butterfly Area” (https://www.unito.it/universita-e-lavoro/enti-e-imprese/industrial-liaison-office-supporto-alle-imprese/call-di-interesse) favorirà l’interazione con il mondo industriale. La TUCC ambisce a diventare lo snodo italiano di MIRRI, inserendosi all’interno di una piattaforma paneuropea ad alte prestazioni, in grado di aggiungere valore alla biodiversità microbica conosciuta e ancora sconosciuta e di garantire la distribuzione di microrganismi o loro derivati (opportunamente controllati e conservati), con lo scopo per favorire la conoscenza e l’innovazione sia del settore accademico, sia del settore industriale, con importanti ricadute nello sviluppo biotecnologico a livello regionale, nazionale ed europeo.
Coordinamento dell’offerta della Piattaforma TUCC con l’infrastruttura europea MIRRI
La TUCC mira a promuovere la costruzione di partnership sul territorio, con l’obiettivo di valorizzare le sinergie e favorire l’aggregazione di competenze, strutture, risorse, anche umane, mediante la costituzione di un’effettiva polarità scientifica, superando così il deprecabile fenomeno della parcellizzazione ed evidenziando le potenzialità specifiche di eccellenza di ricerca dell’Ateneo nel settore delle biotecnologie microbiche.
È un esempio virtuoso di piattaforma di collezioni di microrganismi differenti a livello nazionale. Dal 2017, grazie alla sua esperienza nella gestione e valorizzazione di microrganismi, l’Università di Torino coordina la Joint Research Unit (JRU) MIRRI-IT (http://www.mirri-it.it) con lo scopo principale di organizzare il network delle collezioni microbiche a livello nazionale a supporto dell’Infrastruttura europea MIRRI. Attualmente, la JRU, coordinata dall’Università di Torino, annovera 23 istituzioni a livello nazionale.
Potenziali interazioni della Piattaforma TUCC-MIRRI a livello locale, nazionale e internazionale
Dal marzo 2020 la TUCC partecipa al progetto europeo IS_MIRRI21 (https://ismirri21.mirri.org/). Questo progetto rappresenta una rampa di lancio per accreditare l’Università di Torino come centro di riferimento per la conservazione e la valorizzazione della biodiversità microbica a livello nazionale ed europeo, sviluppando importanti competenze e creando numerose possibilità di collaborazione con enti pubblici e privati a livello nazionale e internazionale.
Principali settori di applicazione dei microrganismi ed esempi di applicazioni (@https://www.mdpi.com/2076-2607/7/12/685/htm)
La TUCC integra le capacità generate internamente all’Università con quelle di partner esterni (altre infrastrutture di ricerca attive sul territorio nazionale ed europeo, il comparto industriale) per stabilire pipeline di servizi interconnessi e set di dati per accelerare il passaggio dalle risorse microbiologiche a nuovi processi e prodotti sul mercato. Operando all’interfaccia tra ricerca pubblica e industriale e mettendo a disposizione risorse microbiche e capitale umano, la TUCC svolge un ruolo traslazionale, aggregando risultati di base e conoscenza per sviluppare nuovi know-how e favorire il trasferimento tecnologico e la bioeconomia in linea con le nuove strategie europee e nazionali come il Green Deal e la Circular Biobased Economy.
In conclusione, i microrganismi sono un gruppo sorprendente e diversificato di organismi. Alcuni possono essere patogeni per l’uomo, gli animali e le piante, ma nel complesso offrono all’umanità diversi servizi, prodotti e soluzioni, sostenendo la vita sul nostro pianeta. Come già sostenuto da Pasteur, la vita non sarebbe possibile sul nostro pianeta senza i microorganismi.

