
(AGENPARL) – STRASBURGO ven 01 luglio 2022

B9?0340/2022
Risoluzione del Parlamento europeo sui veti nazionali intesi a minare l’accordo fiscale globale
Il Parlamento europeo,
– vista la proposta di direttiva del Consiglio intesa a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali nell’Unione (COM(2021)0823),
– vista la sua posizione del 19 maggio 2022 sulla proposta di direttiva del Consiglio intesa a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali nell’Unione[1],
– visto l’accordo fiscale globale dell’OCSE adottato l’8 ottobre 2021,
– viste le conclusioni del Consiglio “Economia e finanza” del 5 aprile 2022,
– viste la relazione finale della Conferenza sul futuro dell’Europa e la sua risoluzione del 4 maggio 2022 sul seguito da dare alle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa,
– visto l’articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che nell’ottobre 2021, a seguito di intensi negoziati, 137 paesi, tra cui tutti i paesi dell’UE, hanno approvato all’unanimità l’accordo fiscale globale dell’OCSE;
B. considerando che, nella sessione del Consiglio del 17 giugno, l’Ungheria ha bloccato i progressi verso l’adozione della direttiva che attua l’imposta minima globale sulle società;
1. deplora profondamente il veto posto dall’Ungheria e ribadisce che le sue richieste sono state ampiamente tenute in considerazione nell’accordo internazionale;
2. sottolinea che gli argomenti addotti dall’Ungheria, come la guerra russa in Ucraina e l’aumento dell’inflazione nell’Unione, non sono convincenti e che in ogni caso non sono coerenti con le precedenti posizioni adottate in sede di Consiglio sullo stesso argomento; evidenzia, a tal proposito, che l’Ungheria aveva sostenuto la direttiva nelle precedenti sessioni del Consiglio “Economia e finanza”, quando la guerra in Ucraina era già iniziata;
3. sottolinea quanto sia importante che le grandi multinazionali paghino la loro giusta quota di imposte; pone l’accento sul fatto che l’importante accordo fiscale in questione, in linea con l’accordo internazionale dell’OCSE/G20 dell’ottobre 2021, deve essere finalizzato e attuato immediatamente, al fine di soddisfare le richieste di una maggiore giustizia fiscale avanzate dai cittadini;
4. sottolinea che è importante che l’UE assuma un ruolo guida a livello mondiale nella lotta ai paradisi fiscali, essendo la prima regione ad attuare l’accordo dell’OCSE; evidenzia che ciò costituirebbe un enorme incentivo per gli Stati Uniti ad attuare anch’essi l’accordo dell’OCSE;
5. sottolinea, nell’attuale contesto di inflazione e ripresa economica, la necessità di risorse di bilancio supplementari che potrebbero provenire dall’imposizione minima; evidenzia che l’imposta minima globale sulle società dovrebbe generare ogni anno circa 150 miliardi di USD di gettito fiscale globale aggiuntivo;
6. ricorda che l’UE lotta da molti anni contro l’ottimizzazione, l’evasione e l’elusione fiscali e che tali elementi sono ormai parte dell’identità europea;
7. esprime rammarico per il vergognoso ricorso indebito al veto in seno al Consiglio europeo da parte di governi illiberali e per come tale comportamento stia rapidamente diventando una minaccia esistenziale per la democrazia nell’UE;
8. sottolinea l’importanza di trovare una soluzione immediata a tale blocco e sostiene che tutte le opzioni, compreso il ricorso al voto a maggioranza qualificata, dovrebbero essere prese in considerazione, come raccomandato dalla Conferenza sul futuro dell’Europa;
9. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
Fonte/Source: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/B-9-2022-0340_IT.html