
(AGENPARL) – mar 10 maggio 2022 MERAVIGLIA
MERCOLEDI’ 18 MAGGIO
spettacolo con attori e pupazzi
Anna Chiara Castellano Visaggi, Giacomo Dimase, Chiara Bitetti,
scene
Anna Chiara Castellano Visaggi
burattini, pupazzi e oggetti di scena
Lucrezia Tritone,
regia
Paolo Comentale
Un giovane mugnaio generoso e un gatto geniale: questa la coppia scenica che anima le vicende dello spettacolo. Uno spettacolo
ironico e divertente in cui personaggi strampalati, illuminati da luci di ribalta si muovono in scena con passi briosi e ritmi
scoppiettanti. In un’allegra sarabanda di pupazzi di varie dimensioni, con tecniche di animazione nuove e spesso sorprendenti,
si dipana il lo della storia conosciutissimo dal pubblico di ogni età. Ispirato alla aba di Charles Perrault la aba tradizionale è lo
stimolo per sottolineare l’azione del gatto come un “portatore di buone cose”, un personaggio-animale, perciò con caratteristiche
misteriose e magiche, che aiuta un umano in dicoltà. Tutti possiamo identicarci sia nel gatto che nel mugnaio, il gatto si
propone come solidale appoggio al giovane che sta arontando la vita, solo e timoroso: niente paura la vita porta con sé
incontri che diventano importanti per il crescere e per la scoperta dei suoi valori.
La novità del nostro allestimento consiste nel profondo amore tra il giovane mugnaio e il magico gatto con gli stivali che ci
riporta ad un rapporto autentico tra l’uomo e il mondo della natura e degli animali domestici fatto di amicizia, di rispetto e di
inedita complicità.
GIOVEDI’ 19 MAGGIO
ORE 9.30
liberamente ispirato al silent book
Migrantes
Issa Watanabe,
di e con
Manuela Capece
Davide Doro,
realizzazione scene
Silvia Baiocchi, Manuela Capece, Paolo Romanini,
Emiliano Curà,
Manuela Capece,
produzione
Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti residenza Les Accords
du Lion d’Or (Simandre, France)
DA 6 ANNI
In un bosco, di notte, un gruppo di animali si prepara per un lungo viaggio con qualche valigia e pochi oggetti personali, il
minimo indispensabile. La migrazione degli animali è la storia di chi è co- stretto ad abbandonare la propria casa e del percorso
che si deve arontare per trovarne una nuova, un cammino dicile, a volte pericoloso, fatto di sacrici ma anche di tanta
speranza. Raccontiamo questa storia attraverso il teatro di gura che ci permette di praticare poesia e magia nell’arontare il
tema così necessario e delicato delle migrazioni contemporanee.
Questo piccolo popolo di animali diventa per noi un simbolo uni- versale, come le rappresentazioni umane non potrebbero fare.
La migrazione degli animali è liberamente ispirata all’opera illustrata Migrantes dell’illustratrice peruviana Issa Watanabe, un
silent book dalle immagini straordinarie che racconta una storia che si ripete tutti i giorni, in ogni parte del mondo. I pericoli e le
incertezze di chi è costretto ad arontare le fatiche del viaggio, per in- seguire la speranza di una vita migliore. Una narrazione
senza eufemismi, che con estrema delicatezza vuole incoraggiare a provare empatia e mostrare solidarietà per chi arriva da
lontano.
ORE 11.00 E ORE 16.00
Fabio Tinella,
drammaturgia e regia
Tonio De Nitto,
dramaturg
Riccardo Spagnulo,
Paolo Coletta,
voiceover
Sara Bevilacqua,
sound designer
Graziano Giannuzzi,
scena
Iole Cilento,
burattini
Marrazzi,
Davide Arsenio,
costumi
Lapi Lou,
assistente scenografa
Cristina Zanoboni,
costruzione scenica
DA 5 ANNI
La storia del pieraio di Hamelin è ancora avvolta nel mistero. Hamelin è il nome di una cittadina al nord della Germania dove
leggenda e realtà si son fuse centinaia di anni fa, dove diverse ipotesi non hanno mai risolto il mistero della sparizione di 130
bambini, come riportato nella targa assa sulla cosiddetta casa dell’accalappia topi. Un fatto di cronaca traslato via via in
aba, nella tradizione orale prima e nella raccolta “Saghe germaniche” dei Fratelli Grimm poi. Ad Hamelin vige ancora il divieto
assoluto di suonare musica nella via Senzatamburi, dove anche i cortei in festa che vi arrivano cessano immediatamente ogni
suono.
Ma cosa è successo ai bambini di Hamelin? Dove nisce la realtà e dove inizia la nzione?
Le anità col tempo buio che stiamo vivendo trovano un’eco stupefacente nel buio che la cittadina di Hamelin stava attraversando
a causa del morbo portato dai topi. L’invito al rispetto delle nuove norme, delle regole e restrizioni presenti nel discorso
pronunciato dal Borgomastro non possono non farci tornare in mente le parole pronunciate dal premier con cui ci annunciava
l’inizio di un’unica grande zona rossa. Lo spettacolo proverà a raccontare e ripercorrere l’origine di questo mistero giocando su
diversi piani: quello temporale diviso tra l’oggi (un programma tv sul mistero di Hamelin con indagini, reperti, e testimonianze)
e quello della storia (la stessa entrata in scena del pieraio) e, inne, il piano della percezione perché adulti e bambini potranno
seguirlo attraverso un punto di vista diverso utilizzando un apposito dispositivo (le cue) che porta i corpi di chi guarda a
entrare nella scena in maniera interattiva e diversicata.
ORE 17
Il Digital Storytelling per le nuove generazioni
a cura di
Damiano Nirchio
Vito Palumbo
Il progetto coordinato da FLY – Laboratorio delle arti APS Monopoli è stato rivolto agli studenti del Polo Liceale di Monopoli.
Sono stati realizzati: un laboratorio sulle emozioni, auto-narrazione e scrittura autobiograca; un laboratorio di videomaking
e social media; un laboratorio di accompagnamento alla realizzazione di blog, videodiari, pagine social e proli dedicati al
racconto (letterario, video, foto,ecc.) attraverso piattaforme digitali. Nella presentazione nale del 19 maggio, saranno portati
davanti al pubblico i materiali prodotti e le testimonianze dal vivo.
REGIONALE
NAZIONALE
ORE 18.00
drammaturgia
Catia Caramia,
regia e scene
Andrea Bettaglio,
Nicolò Antioco Ximenes, Andrea Bettaglio, Catia Caramia,
Nicolò Toschi,
Nicolò Toschi,
costumi
Maria Martinese,
disegno luci
Michelangelo Campanale,
disegno del suono
Roberto
Cupertino,
aiuto regia
Catia Caramia,
responsabile di produzione
Sandra Novellino,
tecnico luci
Vito Marra
Esiste un paese, dove la prima grande regola è obbedire agli ordini del suo Capo, padrone anche della grande ocina delle
parole, che corregge a proprio piacimento. Questo è un grande giorno, il Capo ha deciso di fare un discorso ai suoi sudditi. Quali
nuove regole li attendono? Ma l’imprevisto, si sa, è in agguato anche quando gli ordini sembrano regolare a perfezione ogni
cosa. Infatti, un giorno arriva nel paese un giovane, che le regole non sa. La storia che mettiamo in scena è un apologo buo
pensato per i ragazzi e per i ragazzi che siamo stati. Arontiamo il tema delicato dell’esercizio della forza attraverso la parola,
osservandolo con gli occhi innocenti di un ragazzo che, grazie ai suoi “errori”, trasformerà l’intero paese. Perché, si sa, che gli
errori sono solo un tentativo di fare quello che non si sa.
Il lavoro d’attore si mescola al lavoro sul clown, alla manipolazione di oggetti e alla musica dal vivo, per accompagnare con
leggerezza questa sorta di viaggio dal buio alla luce, restituendo ai personaggi e al loro sogno di libertà la dolcezza scanzonata
del clown.
ORE 19.30
Storie di Trasformazioni
di e con
Otto Marco Mercante,
regia
Tonio De Nitto,
Leone Marco Bartolo,
scenograa
Dario Rizzello
DA 6 ANNI
Le abe sono sempre un mezzo per metterci in contatto con verità più profonde e quindi per cercare di comprendere il mondo
attorno a noi tramite una narrazione simbolica e di archetipi che insegni in modo non solo razionale ma che faccia apprendere
all’individuo considerato nella sua integrità: conscio e inconscio, pensiero razionale e pensiero emotivo.
“Farfalle” è uno spettacolo composto da tre abe che hanno come tema principale la trasformazione e che usano la farfalla
come metafora del mutamento. Le storie arontano ognuna un cambiamento che è presente nella vita di ogni persona. “Storia
del Primo…” aronta la crescita del bambino e della sua necessità di identicazione con il mondo circostante. “Il Gigante e la
Farfallina” parla invece della trasformazione adolescenziale e del rapporto con i genitori durante questa fase della vita. “La
Farfalla troppo bella” tratta del mutamento dall’età adulta a quella della vecchiaia e della caducità della bellezza.
VENERDI’ 20 MAGGIO
ORE 9.30
Dall’omonima opera edita da Einaudi Editore
Giancarlo Visitilli,
adattamento e regia
di Riccardo Spagnulo e Giancarlo Visitilli,
Riccardo Spagnulo/
Bob Cillo,
cartoonist
Alessia Tricarico,
produzione
Teatri di Bari
I bambini di Truaut
Bari. L’anno scolastico sta per iniziare e un professore di lettere si prepara ad arontare l’ennesimo primo giorno di scuola di un
anno che, però, si rivela diverso dagli altri. Cosa si è disposti a fare per essere felici, per essere se stessi? Ripercorrendo primo e
secondo quadrimestre, compaiono in carrellata tutte le storie dei ragazzi di una classe simbolica, adolescenti cresciuti troppo in
fretta, bu, ironici, che mostrano un senso di realtà sorprendente quando sono messi di fronte a problemi più grandi di loro. La
scuola può insegnare ad essere felici? Cosa può fare un solo professore di fronte ad una valanga di problemi? Si può scoprire
qualcosa di se stessi insegnando?
Trovare la risposta a questi interrogativi è una sda apparentemente impossibile, arontata dal prof. con l’incoscienza di chi
crede saldamente nelle relazioni umane. Il rapporto con gli adolescenti diviene un continuo interrogarsi su se stessi e sul ruolo
di adulti e, soprattutto, sulla nuda vita degli studenti, piccoli uomini e donne agita, da un intreccio di desideri, passioni, ansie,
aspettative sempre sottoposte al vaglio di un mondo che ha poca indulgenza, che non aspetta, che impone, classica e sanziona.
NAZIONALE
ORE 10.00 E ORE 16.00
Fabio Tinella,
drammaturgia e regia
Tonio De Nitto,
dramaturg
Riccardo Spagnulo,
Paolo Coletta,
voiceover
Sara Bevilacqua,
burattini
Michela Marrazzi
DA 5 ANNI
La storia del pieraio di Hamelin è ancora avvolta nel mistero. Hamelin è il nome di una cittadina al nord della Germania dove
leggenda e realtà si son fuse centinaia di anni fa, dove diverse ipotesi non hanno mai risolto il mistero della sparizione di 130
bambini, come riportato nella targa assa sulla cosiddetta casa dell’accalappia topi. Un fatto di cronaca traslato via via in
aba, nella tradizione orale prima e nella raccolta “Saghe germaniche” dei Fratelli Grimm poi. Ad Hamelin vige ancora il divieto
assoluto di suonare musica nella via Senzatamburi, dove anche i cortei in festa che vi arrivano cessano immediatamente ogni
suono.
Ma cosa è successo ai bambini di Hamelin? Dove nisce la realtà e dove inizia la nzione?
Le anità col tempo buio che stiamo vivendo trovano un’eco stupefacente nel buio che la cittadina di Hamelin stava attraversando
a causa del morbo portato dai topi. L’invito al rispetto delle nuove norme, delle regole e restrizioni presenti nel discorso
pronunciato dal Borgomastro non possono non farci tornare in mente le parole pronunciate dal premier con cui ci annunciava
l’inizio di un’unica grande zona rossa. Lo spettacolo proverà a raccontare e ripercorrere l’origine di questo mistero giocando su
diversi piani: quello temporale diviso tra l’oggi (un programma tv sul mistero di Hamelin con indagini, reperti, e testimonianze)
e quello della storia (la stessa entrata in scena del pieraio) e, inne, il piano della percezione perché adulti e bambini potranno
seguirlo attraverso un punto di vista diverso utilizzando un apposito dispositivo (le cue) che porta i corpi di chi guarda a
entrare nella scena in maniera interattiva e diversicata.
ORE 11.00
MERIDIANI PERDUTI
regia
Sara Bevilacqua,
Sara Bevilacqua,
drammaturgia
Osvaldo Capraro
DA 12 ANNI
Michele Fazio non ha ancora compiuto sedici anni quando viene colpito per errore durante un regolamento di conti tra clan rivali.
La vita di Lella, da quella sera, muta radicalmente direzione. Giorno dopo giorno, con la sola presenza di madre ferita, impone
le esigenze della giustizia ai clan, denunciando, testimoniando, puntando gli occhi negli occhi di chi vuole imporle il silenzio: io
non fuggo, e nemmeno chiudo la porta di casa: “Stoc ddò”. Da dove, Lella, ha tratto la forza per combattere una guerra che non
l’ha mai vista abbassare lo sguardo? Dall’esempio di sua mamma, cumma’ Nenette, donna determinata nell’educare i gli alla
sostanza delle cose. Dal sostegno del marito Pinuccio, della famiglia e della gente del quartiere. Ma, soprattutto, dal dialogo mai
interrotto con Michele, il garzone allegro, l’angelo di Bari Vecchia. Un dialogo, quello con suo glio, che nessun ostacolo riuscirà
mai a impedire, nemmeno la morte.
Tratto da
Massimo Bontempelli
drammaturgia e regia
sonorizzazioni e musiche dal vivo
Sabrina Di Mitri,
costumi
Micaela Colella
DA 9 ANNI
Un bambino, Mario, durante una passeggiata in un parco, nel giorno del suo settimo compleanno, si addormenta sotto un albero.
Fin qui nulla di grave se non fosse che al risveglio non solo non riconosce più né l’istitutrice né sua madre ma, tra la sorpresa e lo
sconforto, chiede con forza di essere accompagnato a casa sua dalla sua vera mamma. Un racconto che rappresenta l’incredibile
realismo magico di un autore sconosciuto ai più che riesce a disegnare meravigliosi ritratti umani di donne e bambini. Una
narrazione thriller impregnata di ironia e poesia che parla di morte e resurrezione.
ORE 20.00
NAZIONALE
REGIONALE
regia
Teresa Ludovico,
Diletta Acquaviva, Mario Cangiano, Michele Schiano Di Cola,
spazio scenico e luci
Vincent Longuemare
DA 16 ANNI
I dialoghi pungenti di Israel Horovitz, le grottesche e vibranti partiture siche degli attori e le livide scansioni luminose e sonore
dello spazio scenico accompagneranno lo spettatore in quel cono d’ombra che ci abita.
Teresa Ludovico
SABATO 21 MAGGIO
ORE 9.00
riessioni su una felicità imposta
regia di
Filippo Capparella,
Letizia Buchini
Filippo Capparella,
Davide Rossi,
con la collaborazione di
Paolo Fagiolo,
con il sostegno di
Ribalta Art Group Novara, TRAC Puglia, CREST Taranto
DAI 14 ANNI
In una grande scatola di plastica, Barbie e Ken sfoggiano il loro forzato sorriso da giocattoli. Tutto sembra perfetto nel loro
piccolo mondo: ogni cosa è prevedibile e volta alla conquista della felicità. Tuttavia basterà un primo “Perché?” di Barbie a
mettere in dubbio pian piano il loro sapere surrogato, no a convincerli a infrangere gli schemi e le regole e scoprire se esiste
altro oltre a ciò che è loro concesso. Ma cosa accadrà quando Barbie vorrà sapere di più in merito al sesso?
Tra go tentativi e crisi esistenziali, i due si scontrano con irrisolvibili contraddizioni fra il comico, il grottesco e il drammatico. In
un ritmo sempre più incalzante e con il coinvolgimento del pubblico, Ken e Barbie scivolano sempre più in basso in un sistema
che li sta inghiottendo: “Noi dobbiamo essere felici! A tutti i costi!”
ORE 10.30
FACTOR HILL
Performance di danza contemporanea
coreograa di
Alessandra Gaeta,
Alessandra Gaeta, Betti Rollo, Lucia Pennacchia
DA 10 ANNI
Api in geometriche direzioni, vibrazioni, passaggi di stadio, dalla costruzione alla perdizione, al desiderio mai esplorato no
in fondo. Api così vicine agli esseri umani, perché comune è il volo controvento. Sono loro le protagoniste di “Yellow Limbo”,
una produzione Factor Hill, rmata da Alessandra Gaeta. Una performance di danza contemporanea che ha debuttato nel
2018 nell’ambito del DAB Danza A Bari, stagione di danza al Teatro Kismet di Bari, per poi essere ospite al TEATRO KOREJA di
Lecce della rassegna Open Danc, al Laboratorio Urbano Rigenera di Palo del Colle (BA), nonché al Think Pink Festival di Milano.
Yellow Limbo è la seconda parte di una trilogia, almeno questa è l’idea, provare a dedicare il pensiero alle impollinatrici
numero uno, coloro che ci nutrono, le stesse che permettono il contatto tra ore e ore. Pur essendo un’idea “aleatoria”, la mia
visione rispetto a questo mondo vuole fai soermare sulla nostra presenza/assenza. Alla ne cosa facciamo quando incontriamo
un’ape? La vediamo realmente? Ecco che il lavoro almeno nel suo stadio attuale è il frutto di una domanda, riusciamo a darci
delle risposte concrete? Forse si o forse no, è anche questa la bellezza, restare sospesi in un limbo��!.
Con queste parole l’autrice di “Yellow Limbo” descrive il senso del suo lavoro, nel quale è aancata da altre due danzatrici, Betti
Rollo e Lucia Pennacchia. Un lavoro che l’ha portata a studiare il mondo delle api anche attraverso il supporto di “DON’T BEE
SCARED- stai senzAPEnsieri”, una realtà pugliese di apicoltori. La scena della performance presenta, dunque, sul pavimento,
il disegno di tipiche celle di un alveare lungo cui le tre danzatrici si muovono indossando impermeabili gialli. La scelta di tali
costumi è legata al materiale in cui essi sono realizzati: un materiale che al movimento delle danzatrici produce un rumore che
ricorda il battito d’ali di un’ape.
NAZIONALE
ORE 16.00
da un racconto di
Mamadou Diakité,
collaborazione alla riscrittura in forma di racconto
Stefania Marrone,
Mamadou Diakité
DA 12 ANNI
Un racconto personale, come quelli che capitano in treno, in la alle poste, in una sala d’attesa…ogni volta che qualcuno ha voglia
di ascoltare e si trova a scoprire quanto è diversa dalla nostra la vita degli altri, e quanto simili alle nostre sono le emozioni, i
bisogni e l’istinto che la guidano.
Abbiamo immaginato un evento simbolico, anche per pochi spettatori alla volta volendo perché per raccontare la propria vita
c’è bisogno dell’intimità che annulla le distanze.
Mamadou è un giovane cittadino della Costa d’Avorio che si è messo in viaggio “senza valido motivo”: non c’era una guerra nel
suo Paese, non era perseguitato, aveva addirittura da mangiare tutti i giorni, tre volte al giorno. Quella di Mamadou è una storia
sfrontata e arrogante, che ci racconta di un ragazzo che ha semplicemente pensato di avere diritto a un’occasione nella vita per
inseguire un sogno. Una storia lunga, che attraversa il deserto e che comincia con l’incontro con il tracante più in gamba di
tutta l’Africa: Sita la venditrice. Il progetto s’ispira a quello della Human Library nata in Danimarca, nella ferma convinzione che
raccontarsi sia il modo migliore per avvicinarsi, anche e soprattutto in questo tempo che ci ha necessariamente richiesto una
lontananza sica.
COMPAGNIA BUSTRIC
di e con
Sergio Bini
DA 5 ANNI
La pulce è un animale assai piccolo e per lo più invisibile: quale occasione migliore del Circo delle Pulci per creare un Circo
Magico. “Il Circo delle Pulci” nacque storicamente nell’ottocento è una forma di spettacolo popolare, che meraviglia e stupisce
ancora più di un normale circo in quanto ad esibirsi nei vari ruoli di acrobata, funambolo o fachiro sono proprio loro…. le pulci.
Certo è dicilissimo vederle, soprattutto da lontano, per questo serve la magia che per denizione mostra l’impossibile diventare
reale e alla domanda legittima: – “Ma le pulci esistono!?” ovvero “C’è il trucco?!”.
Si può rispondere, altrettanto legittimamente: – “Se non c’è trucco è incredibile, ma se il trucco c’è…. Lo è ancor di più!!”. Nel
circo delle pulci la magia non è solamente quella del Mago, ma anche del Teatro, che per sua natura è l’immagine che il pubblico
crea nella propria mente osservando ciò che accade in scena, in un certo senso non esiste, è per questo che l’attore può creare
ogni tipo d’illusione. Il Circo delle Pulci è gioco di prospettive tra l’innitamente piccolo e l’innitamente grande: può accadere
che se una pulce si tua in una tazzina di caè tanto piccola per noi, ma grande come un mare per lei… che la scena si trasformi
in abisso marino, svelandone segreti e misteri.
Magia di trucchi semplici eppure incomprensibili e sorprendenti, piccoli colpi di genio che suscitano nel pubblico la meraviglia.
Gioco comico di sorprese senza mai perdere la leggerezza e quel senso dell’assurdo tipici del teatro di Bustric, a cui, se il teatro
è volontaria sospensione dell’incredulità, il pubblico volontariamente si abbandona.
Buon divertimento!
ORE 19.00
REGIONALE
DOMENICA 22 MAGGIO
uno spettacolo di
Francesco Niccolini
interpretato e costruito da
regia di
Francesco Niccolini
Vincitore del PREMIO NAZIONALE EOLO AWARDS 2013 per il Teatro Ragazzi “Miglior Novità”
In un piccolo paese senza nome un bambino cresce tra scuola, casa e un grande bosco. Il bambino va a scuola a piedi, corre,
non vuole aspettare: vuole crescere e diventare un cacciatore, come suo nonno. Suo nonno invece gli impone la lentezza, la
scoperta del bosco e delle sue regole, di un mondo che si sta estinguendo, ma che – per chi lo sa guardare con pazienza – è
immensamente più bello di quello che stiamo costruendo.
Nel bosco vicino, misterioso e pieno di vita, si nasconde un lupo, antico come una leggenda. Ma un giorno in paese arriva la
paura, si perde l’innocenza e il bambino e il nonno devono mettersi sulle tracce del lupo. Qualcosa nel bosco, alla ne del tempo,
nell’odore del lupo, aspetta tutti e tre. Dopo Storia d’amore e alberi Francesco Niccolini e Luigi D’Elia provano a raccontare un
secondo angolo dimenticato di mondo: questa volta non è più un’arida montagna francese dove un uomo pianta alberi, ma un
villaggio in un qualunque sud d’Italia, dove gli alberi scompaiono e – con loro – anche chi li abita, uomini e lupi.
TRUCK THEATRE
“Un camion che si può aprire e diventa un palcoscenico, il Truck Theatre abbiamo deciso di chiamarlo, ora c’è e già camminano
le sue 4 ruote, un palcoscenico, un argano, delle illustrazioni con i nastri… il nostro teatro viaggiante nasce per realizzare in
modo agile e sostenibile ogni sorta di spettacolo, in qualsiasi posto si voglia. Il Truck Theatre è uno sharing Theatre a tutto
tondo, un luogo da condividere a 360° grazie alle sue versatili potenzialità: può orire e ospitare spettacoli teatrali, concerti,
proiezioni, eventi multidisciplinari, installazioni artistiche, mostre, conferenze culturali”.
ORE 20.30
L’ARTE DELLE MASCHERE
Piergiorgio Maria Savarese
Ivano Picciallo,
regia
Savino Italiano,
maschere
Andrea Cavarra
PER TUTTI
Un viaggio divertente e surreale, dove il pubblico viene portato in quel mondo colorato e travolgente della Commedia dell’Arte.
Come lenti d’ingrandimento, le maschere riescono ad ingigantire desideri, soerenze, passioni, fantasie e istinti, di uomini e di
donne, dando al pubblico la possibilità di specchiarsi, di riconoscersi e ridere delle proprie paure e delle proprie dicoltà, dei
propri vizi e moralità, dei drammi e delle scelte che ogni giorno la vita pone e a cui inevitabilmente non ci si può sottrarre.
ORE 20.30
MONOPOLI
ROOF GARDEN TEATRO RADAR
ORE 20.00
BOTTEGHINO
LA FORMAZIONE DEL PUBBLICO
PER IL MAGGIO ALL’INFANZIA
AFFIDO CULTURALE
è un progetto sostenuto dall’impresa sociale Con i Bambini. Il progetto vincitore del bando Un passo
avanti è stato selezionato dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il fondo è nato da un Protocollo di Intesa
tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.
19 maggio ore 18
– GigiLegge e il sindaco di Madonnella –
Letture Contagiose
7 maggio ore 10.30
CINEGIOCHIAMO CON MAMMA
11, 25 maggio ore 16.30
CINECLUB | 4 – 6 anni
11, 25 maggio ore 18
CINECLUB | 6 – 11 anni
21 maggio ore 10.30
CINEGIOCHIAMO CON LE EMOZIONI
THE LONE BRIDGE Spinazzola
CASTELLI ALL’ORIZZONTE Poggiorsini
SEA TREK Polignano
MONTICCHIO LAGHI Rionero in Vulture
COCOLICCHIO Fasano
MATER TERRAE Matera
CONVERSANO
5 maggio ore 17
NATURARTE
12 maggio ore 17
7 e 21 maggio ore 16.30
IL GIOCO DEL TEATRO | 5 – 7 anni
7 e 21 maggio ore 17.15
IL GIOCO DEL TEATRO | 8 – 10 anni
IRIS
7, 14, 21 maggio, ore 18.30
Laboratori ludici per l’infanzia (Castello Caracciolo,
Sammichele)
Dal venerdì alla domenica
Visite guidate Rete museale uomo di Altamura
TRACCEVERDI
7, 14, 22, 29 maggio ore 9.30
PASSEGGIATA
NATURALISTICA PARCO REGIONALE LAMA BALICE
(6 euro)
6, 14, 21, 28 MAGGIO ore 17
LUDOTECA STEM
(Science, Technology, Engineering and Mathematics)