
(AGENPARL) – gio 14 aprile 2022 Confederazione Nazionale
dell’Artigianato
e della Piccola e Media Impresa
Sede di Bruxelles
Sede Nazionale 36-38 Rue Joseph II – B – 1000 Bruxelles
Ufficio Stampa
NOTA PER LA STAMPA
Delega appalti
CNA: “Al 96% delle imprese soltanto il 17%, potenziale, del mercato
dei contratti pubblici. Favorire la partecipazione di micro e piccole
imprese”
La delega per la riforma del codice degli appalti deve prevedere una formulazione precisa
dei principi fondamentali delle direttive comunitarie che riguardano la facilitazione
dell’accesso al mercato degli appalti di micro, piccole e medie imprese, la riduzione degli
oneri a carico delle imprese, semplificazione e trasparenza. E’ quanto ha evidenziato CNA
nel corso dell’audizione davanti alla Commissione Ambiente della Camera sulla delega in
materia di contratti pubblici, sottolineando l’esigenza di riscrivere il Codice del 2016
uscendo dalla logica della perenne manutenzione normativa che genera confusione e
disorientamento tanto nelle imprese quanto nella pubblica amministrazione.
CNA ha messo in risalto la costante concentrazione del mercato dei contratti pubblici
negli ultimi anni. Nel 2020 oltre i 2/3 del totale dei bandi presenta importi superiori a 5
milioni di euro e ben il 44% del totale è sopra i 25 milioni. Nel settore Lavori i bandi sopra
i 5 milioni rappresentano oltre il 70% del totale e la quota di bandi sopra i 25 milioni
arriva al 53% del totale. Il risultato è che alla stragrande maggioranza delle nostre
imprese (oltre il 96%) è riservato (ma solo potenzialmente) soltanto il 17% del mercato
degli appalti pubblici. L’83% di questo mercato è concentrato in meno del 4% delle
imprese.
Da alcuni anni si assiste a un costante aumento dell’importo a base di gara che ha
comportato l’effettiva emarginazione di micro e piccole imprese, in palese contraddizione
con uno dei principi fondamentali delle Direttive europee in materia.
Nella delega – ha evidenziato CNA – non trova riscontro la previsione di favorire la
partecipazione delle imprese attraverso diverse forme di aggregazione superando le
penalizzazioni nei confronti dei consorzi costituiti in forma cooperativa. Sulle stazioni
Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa
appaltanti, CNA auspica che la previsione del monitoraggio del processo di accorpamento
risponda anche all’esigenza di evitare ulteriori concentrazioni del mercato.
Per CNA inoltre rimangono le necessità di individuare strumenti che favoriscano la
partecipazione delle piccole imprese locali, quale tutela dei contesti economici
territoriali, e limitare l’utilizzo del subappalto almeno nell’ambito del sottosoglia, che
obbligherebbe l’impresa appaltatrice ad avere al proprio interno le risorse per eseguire la
maggioranza della propria attività caratteristica, consentendo di ricorrere a risorse
esterne solo per quelle attività che possono presentare caratteristiche di specialità.
La CNA, infine, sostiene da tempo la necessità di creare un quadro completo e strutturato
in materia di appalti pubblici, la cui disciplina, a causa di deroghe e rinvii dettati anche
dallo stato di emergenza sanitaria, al momento appare confusa e disorganica sia per gli
operatori che per i funzionari amministrativi.
Roma, 14 aprile 2022