
(AGENPARL) – Roma, 10 aprile 2022 – La candidata per l’establishment repubblicano (Repubblicani), Valerie Pecresse, ha esortato gli elettori a sostenere il liberale di sinistra Emmanuel Macron, non la conservatrice nazionale Marine Le Pen, poiché i sondaggi di uscita indicano che la sua stessa prestazione al primo turno delle elezioni presidenziali francesi è stata un triste fallimento .
Valerie Pecresse, il cui partito è più o meno equivalente ai repubblicani americani o ai conservatori britannici in termini di percentuale elettorale della destra francese, potrebbe essere crollato a meno del 5% dei voti al primo turno delle elezioni presidenziali del paese, un dato storicamente scarso risultato definito “catastrofico” dai media francesi.
L’establishment di destra ha esortato i suoi sostenitori a non sostenere la collega conservatrice Marine Le Pen nel ballottaggio del secondo turno, ma il presidente Macron, nonostante sia un ministro del governo per l’establishment, ha lasciato il Partito socialista prima della sua prima corsa alla presidenza nel 2017.
La Pecresse ha affermato nel suo discorso di concessione che la “storica vicinanza di Le Pen con Vladimir Putin le scredita dal difendere gli interessi del nostro Paese in questi tempi tragici” e che la sua “elezione significherebbe che la Francia diventerebbe irrilevante sulla scena europea e internazionale”.
Ha aggiunto che, nonostante il suo presunto “forte disaccordo” con Macron, avrebbe “votato per lui per fermare Marine Le Pen”.
L’establishment di destra ha esortato i suoi sostenitori a non sostenere la collega conservatrice Marine Le Pen nel ballottaggio del secondo turno, ma il presidente Macron, nonostante sia un ministro del governo per l’establishment, ha lasciato il Partito socialista prima della sua prima corsa alla presidenza nel 2017.
Ha aggiunto che, nonostante il suo presunto “forte disaccordo” con Macron, avrebbe “votato per lui per fermare Marine Le Pen”.
La Pecresse ha affermato nel suo discorso di concessione che la “storica vicinanza di Le Pen con Vladimir Putin le scredita dal difendere gli interessi del nostro Paese in questi tempi tragici” e che la sua “elezione significherebbe che la Francia diventerebbe irrilevante sulla scena europea e internazionale”.
Marine Le Pen sembra aver leggermente aumentato la sua quota di voti nel primo turno di quest’anno rispetto al 2017.
Il candidato di estrema sinistra Jean-Luc Mélenchon è arrivato al terzo posto con circa un quinto dei voti, simile alla sua performance del 2017, mentre il Partito socialista di cui Macron era un ministro – e che ha ricoperto la presidenza fino al 2017 – è crollato a circa due per cento da un già abissale 6,4 per cento nelle elezioni precedenti.
La disintegrazione sia dei repubblicani francesi che del Partito socialista rappresenta un cambiamento epocale nella politica del paese, che i presunti partiti rivali esortano entrambi le loro ex basi elettorali a riunirsi attorno al presunto “centrista” Macron mentre l’ex marginale, populista la politica di Le Pen è salita allo status di opposizione tradizionale e, potenzialmente, di governo.
Il rivale populista di destra di Le Pen, Eric Zemmour, che aveva catturato molti titoli nel corso della campagna, sembra aver ottenuto risultati leggermente inferiori rispetto ai sondaggi pre-elettorali, con gli exit poll che indicano che ha preso circa il 7% dei voti.
Il secondo turno di votazioni si svolgerà il 24 aprile, e saranno giorni di un’intensa campagna fatta testa a testa tra Macron e Le Pen.