
CATANZARO Secondo Statti, Taccone e Placida, “l’introduzione di nuovi requisiti che prevedano la diminuzione di parametri di acidità come anche di altre caratteristiche chimiche finirebbero per svilire quelli che sono, semmai, i nostri punti di forza e che rendono unico l’olio extravergine d’oliva calabrese e italiano”. “Le caratteristiche degli oli Evo italiani – sostengono a questo proposito – estremamente eterogenei ed incomparabili nei loro gusti e profumi provengono da un patrimonio olivicolo unico per biodiversità e formato da decine e decine di varietà diverse, come è diverso il nostro territorio. Essi subiscono nel corso degli anni, pur conservando le ottime qualità sensoriali, differenze di acidità dovute ad andamenti climatici non stabili”. Secondo i tre esponenti di Confagricoltura, “il rischio di disperdere questo patrimonio di biodiversità è un dato ineluttabile se parte di queste produzioni verranno svalutate”. “Le caratteristiche organolettiche di un olio extravergine di oliva fino alle acidità di 0,8, ma anche di 1 grado – spiegano in particolare Statti, Taccone e Placida – non cambiano in funzione dell’acidità. Circa vent’anni fa si è applicata una riduzione da 1 grado a 0,8, ma gli extravergine non ne hanno tratto alcun vantaggio”. (News&Com)