CATANZARO “Se si volesse valorizzare la qualità degli oli evo – rimarca inoltre Gallo – bisognerebbe vagliare altri principi, come, ad esempio, l’acido oleico, che distingue concretamente gli oli di oliva dalla maggior parte degli oli di semi e valorizzare la pratica del panel test, vero elemento identificativo di un olio evo di alta qualità”. Al contrario, perseguire l’ipotesi di riduzione dei parametri, sia fisici sia chimici, “significherebbe – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura – punire e penalizzare gli oli evo italiani ed escluderli dalla gamma degli extra vergini oli con caratteristiche organolettiche ottime per privilegiare quelli invece sensorialmente discutibili, così vanificando il lavoro degli ultimi anni, nei quali l’olio evo italiano ha assunto valori economici ben superiori alle medie internazionali, seguendo un percorso che andrebbe sostenuto privilegiando il made in Italy”. “L’ormai accertata minor qualità degli oli stranieri, che peraltro hanno invaso il nostro mercato, e l’aumento esponenziale di frodi nel settore, dovrebbero indurre – conclude Gallo – a più incisive azioni di tutela non solo della fiducia dei consumatori, ma anche dell’economia e dei livelli occupazionali italiani”. (News&Com)
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