
CATANZARO “Tali ritardi sono di particolarmente gravità nel pieno della crisi da pandemia che ha portato il 44,4% delle imprese calabresi in crisi di liquidità – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Calabria, Roberto Matragrano -. Nonostante un dimezzamento delle tempistiche negli ultimi anni, i ritardi sono ancora evidenti e i tempi vanno necessariamente accorciati. L’effetto delle misure sarebbe sicuramente un incremento di liquidità e lo smobilizzo dei crediti, elementi fondamentali per favorire l’operatività delle imprese, soprattutto le più piccole, messe in ginocchio dal ping pong delle aperture e delle chiusure determinate dalle misure di contenimento alla diffusione della pandemia. Le procedure necessarie per giungere al pagamento dei debiti devono essere tali consentire il rispetto dei termini imposti dalla normativa”. Nel complesso sono al di fuori dei limiti di legge, pagando sopra ai 30 giorni, l’89,4% dei Comuni della Calabria (353 Comuni). In media, nei primi tre trimestri del 2020, a fronte di un importo totale di 831 milioni di euro di fatture ricevute, i Comuni della nostra regione hanno pagato 500 milioni di euro (59,3% del totale fatture ricevute), mediamente in 60 giorni (1^ regione della classifica nazionale per tempi medi di pagamento dei comuni più elevati): il dato è superiore a quello medio nazionale (36 giorni) e supera di 30 giorni il limite fissato nel 2013 dalla direttiva comunitaria sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali (30 giorni). (News&Com)