
REGGIO CALABRIA Le indagini, concluse nel 2018, in epoca antecedente alla pandemia, si sono concentrate sull’Asp di Reggio Calabria la cui competenza si estende sull’intera provincia amministrativa suddivisa nei distretti sanitari di Reggio Calabria, Tirrenico e Ionico ed il cui funzionamento è stato alterato dai condizionamenti mafiosi. I condizionamenti mafiosi hanno alterato il funzionamento della Azienda sanitaria di Reggio Calabria, la cui competenza si estende sull’intera provincia amministrativa suddivisa nei distretti sanitari di Reggio Calabria, tirrenico e ionico: è l’accusa che ha portato all’emissione di 14 misure cautelari nell’ambito dell’operazione “Chirone“. Le indagini – concluse nel 2018, in epoca antecedente alla pandemia – si sono concentrate sull’Asp e hanno consentito di documentare gli assetti organizzativi della cosca Piromalli (il ramo facente capo a Giuseppe Piromalli, 75 anni) nel cui contesto – secondo gli investigatori – hanno assunto posizione di particolare rilievo i medici Giuseppantonio e Francesco Michele Tripodi, fratelli recentemente deceduti (nel 2018) e il figlio di quest’ultimo, Fabiano, anche lui medico. I primi due, nel tempo, hanno ricoperto vari incarichi nelle Aziende sanitarie di Reggio Calabria, Gioia Tauro, Palmi (Reggio Calabria) e Tropea (Vibo Valentia), mentre Fabiano Tripodi è risultato figura di riferimento di vari assetti societari operanti nel settore sanitario. (News&Com)