
(AGENPARL) – Roma, 20 nov 2020 – Oggi 20 Novembre si festeggia la Giornata mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Una data che nel 2020 ha ancora più significato in quanto all’aggravarsi della situazione economica delle famiglie, si è aggiunta la chiusura delle scuole e le difficoltà della didattica a distanza. Abbiamo chiesto all’Avvocato/Criminologa Luana Campa – da sempre impegnata nella tutela dei diritti dei più deboli e appena nominata Presidente Onorario del Movimento per la Vita di Corigliano-Rossano a riconoscimento delle sue qualità umane e professionali dimostrate – quanto l’emergenza Covid ha aggravato le situazioni di disagio sociale tra i minori e come tutelare in questo delicato momento storico i loro diritti fondamentali.
“Alla luce delle nuove restrizioni, il 20 Novembre assume una valenza particolare perché mai come ora i bambini e gli adolescenti stanno vivendo una condizione di grande fatica e fragilità. Obiettivo di questa ricorrenza è quello di sensibilizzare e prendere atto del dolore che affligge i bambini e gli adolescenti vittime di ogni forma di violenza (fisica, verbale, psicologica). La pandemia sta avendo un impatto enorme sui diritti dei bambini di tutto il mondo. Con il lockdown abbiamo assistito ad un surplus di violenza in ogni parte del mondo, ad un incremento delle violazioni perpetrate nei confronti dei bambini, ad un aggravamento delle situazioni di disagio esistenti all’interno delle mura domestiche. Pensiamo ai minori che vivono in famiglie conflittuali e violente e che di colpo si sono trovati chiusi in casa 24 ore su 24 con il genitore maltrattante. Inoltre, non tutti i bambini hanno accesso alla tecnologia o ad una rete Internet e non tutti i genitori sono in grado di fornire un sostegno educativo adeguato, di cui necessitano soprattutto i bambini affetti da disabilità. Da un momento all’altro sono piombati nell’isolamento, sono venuti a mancare tutti i luoghi di incontro e di confronto frequentati abitualmente (scuole, associazioni sportive, parrocchie) che assumono un ruolo centrale nella vita dei nostri ragazzi. Oggi ancor di più dato che la famiglia è entrata in crisi e che le relazioni tra genitori e figli sono meno impositive e più centrate sul narcisismo. Tanti i genitori “sponsor” per i quali conta più l’ammirazione che l’autostima, che esibiscono i figli come trofeo sui social e che non danno più regole perché sono loro stessi per primi che non ci credono. Ci troviamo di fronte a ragazzi che sempre più spesso si devono confrontare con modelli di bellezza e di successo irrealizzabili, ragazzi che si sentono sbagliati perché non all’altezza delle aspettative dei propri genitori. Sono mamma anch’io e so bene che educare un figlio richiede una devozione e una generosità assoluta, un totale abbandono dei propri individualismi ed egoismi”.
Avvocato ritiene siano inefficaci le misure di intervento dello Stato a tutela delle famiglie?
“In Italia l’assenza di servizi fondamentali e di politiche decisive a favore delle famiglie, nonché una iniqua retribuzione femminile ricade sui minori. La pandemia ha accentuato le disuguaglianze e le più penalizzate sono state le donne, anche perché questa è una crisi che investe tutti i settori in cui sono più presenti: ristorazione, servizi, turismo. Secondo gli ultimi dati, quest’anno le donne hanno perso 470.000 posti di lavoro. Il lavoro di cura non retribuito continua a rimanere sulle spalle delle donne. Uno studio pubblicato su “Science” ha evidenziato come nell’era post-Covid ci sarà un calo delle nascite. Colpa dell’incertezza economica, dei pochi sostegni alle famiglie, della rete sociale fragile. C’è tanto da fare. È necessario intervenire sul welfare di comunità, c’è bisogno di misure atte ad agevolare i futuri genitori e a rafforzare la parità di genere per coinvolgere maggiormente gli uomini nella gestione familiare “.