
CROTONE “La variante al piano regolatore del porto, redatto negli anni 70, approvato nel lontano 1982 e non più confacente alle nuove e mutate esigenze dello stesso, si può fare. Non sembrano esserci più dubbi, infatti, sull’interpretazione della normativa di cui all’art. 2 del decreto legislativo 169/2016 in relazione all’art. 33 del Decreto Milleproroghe convertito in legge e pubblicato il 29.02.2020”. Lo afferma Elisabetta Barbuto, deputato del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati. “Per i non addetti ai lavori – aggiunge – il decreto legislativo 169/2016 è quello relativo al riordino della legislazione in materia portuale che ha previsto la nascita delle Autorità di sistema portuale in sostituzione delle Autorità portuali, mentre l’art. 33 del decreto Milleproroghe prevede esplicitamente che le stesse Autorità di sistema portuale possano redigere delle varianti ai piani regolatori dei singoli porti aderenti a condizione che le stesse vengano adottate entro il 31.12.2022”. “Il problema era nato – spiega Barbuto – a causa del fatto che, essendo l’Autorità di Gioia Tauro commissariata dal 2015, si riteneva che la stessa non potesse essere identificata, in mancanza della nomina dei suoi organi statutari, come Autorità di sistema e, quindi, non potesse mettere mano al piano regolatore come previsto, invece dalle norme suindicate”. “Sul punto diversi sono stati gli incontri con il Commissario Andrea Agostinelli – sottolinea – con il quale si è, infine, convenuto di chiedere un parere autentico agli organi competenti del MIT, richiesta formalizzata il 20 ottobre, in video conferenza, nel corso dell’incontro con il sottosegretario Roberto Traversi cui ha partecipato il Presidente della Consulta Marittima, Francesco Lagani, anche in rappresentanza della Camera di Commercio e dell’ANCE di Crotone”. (News&Com)