
Onorevoli Colleghi,
oggi compiamo un dovere, lo facciamo a testa alta, facendo ammenda di un errore di valutazione che ha suscitato reazioni nell’opinione pubblica, ma respingendo con forza e dignità la valanga di ingiuste e false accuse che sono state rivolte all’Istituzione e ai singoli Consiglieri.
Dimostreremo, con la validità del nostro lavoro e con la produzione di leggi che incideranno positivamente sulla vita sociale, economica e culturale della Calabria, che siamo ben degni di rappresentare i cittadini che ci hanno concesso l’alto onore di rappresentarli.
Al “cartello dei falsi indignati” intendo rivolgere una sfida pubblica.
Li sfido a dimostrare che con la legge 5/2020, che stiamo per abrogare, sono stati reintrodotti i vecchi vitalizi.
Li sfido a dimostrare che il regime dell’indennità differita con il metodo contributivo è stato adottato solo dalla Regione Calabria.
Li sfido a dimostrare che i Consiglieri regionali della Calabria percepiscono un’indennità di carica superiore a quella dei loro colleghi delle altre Regioni italiane.
Solo ai calabresi dobbiamo delle scuse per l’errore commesso, ai quali però diciamo anche che questa Assemblea Regionale non ha reintrodotto, né reintrodurrà mai, alcun privilegio già abolito.
Il Consiglio regionale della Calabria saprà ben riconquistare la fiducia dei cittadini con le sue condotte e con il suo lavoro.
E’ con questo auspicio che chiedo a questo Consiglio Regionale di approvare l’abrogazione della legge 5/2020. (News&Com)