
Eseguite anche diverse misure reali su un patrimonio complessivamente quantificato in oltre 103 milioni di euro.
costituito dall’intero patrimonio aziendale di 36 imprese/società, nonché dalle
disponibilità finanziarie (rapporti bancari/finanziari/assicurativi e partecipazioni societarie)
di 45 indagati.
In tale contesto, la citata A.G. ha disposto, altresì, il sequestro preventivo finalizzato alla
confisca per equivalente fino alla concorrenza complessiva di circa 9,5 milioni di euro su
beni mobili, immobili, quote e azioni di società, rapporti bancari/ finanziari/ assicurativi,
intestati a 7 indagati.
L’operazione in rassegna – denominata “Waterfront” – costituisce l’epilogo delle complesse
indagini condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio
Calabria, unitamente al Servizio Centrale I.C.O., con il coordinamento della predetta
Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 57 imprenditori facenti
parte, a vario titolo, di un illecito cartello composto da molteplici imprese, capace di
aggiudicarsi – attraverso turbative d’asta aggravate dall’agevolazione mafiosa – almeno
22 gare ad evidenza pubblica, in sistematica frode ai danni della Regione Calabria e della
Comunità Europea.
Le gare turbate e investigate dai militari del G.I.C.O., bandite tra il 2007 e il 2016 dalle
stazioni appaltanti dei Comuni di Gioia Tauro e Rosarno, nonché dalla S.U.A.P. (Stazione
Unica Appaltante) di Reggio Calabria, hanno riguardato appalti per un valore
complessivo superiore a 100 milioni di euro. (News&Com)