
(AGENPARL) – Roma,14 gennaio 2020 – E’ chiaro che dopo l’eliminazione del generale iraniano Qassem Soleimani si è aperta una nuova fase per quanto riguarda le future ostilità che con molta probabilità si verificheranno più nel cyberspazio che non nello spazio fisico.
Infatti, l’uccisione del generale iraniano è solo un preludio. La storia ci insegna che tali operazioni sono state rare in passato perché tecnicamente erano di difficile attuazione.
Non a caso l’ultima grande operazione statunitense risale alla seconda Guerra mondiale con l’abbattimento dell’aereo che trasportava l’ammiraglio giapponese Isoroku Yamamoto.
Ora avendo a disposizione i droni senza piloti, il discorso è cambiato perché consentono una sorveglianza costante e possono colpire obiettivi in maniera molto precisa.
Quindi, l’uccisione di Soleimani si è rivelata una minaccia credibile e molto potente visto che può essere effettuata con attacchi precisi che nessuno finora si è mai sognato di effettuare a meno di una guerra nucleare totale.
Pertanto, nell’immediato futuro non ci saranno più la conta del numero dei carri armati da una parte e dall’altra e quindi i campi di battaglia saranno altrove, cioè sarà il cyberspazio e il lancio dei missili iraniani contro le basi che ospitano truppe americane in Iraq potrebbero essere l’ultima ritorsione convenzionale.
In altre parole, se i teatri operativi stanno diventando invisibili e i leader possono essere uccisi dai droni è chiaro che i conflitti non sono più quelli di una volta.
Oggi i droni, la cyberagressione, la guerra delle informazioni e della nuova tecnologia a disposizione dei sistemi di armamento che aprono nuove sfide e contestualmente richiedono nuove idee nel campo della geopolitica in modo tale da dare a qualsiasi Nazione un vantaggio strategico rispetto agli amici ed avversari.
Oggi servono idee, iniziative e sforzi per guardare e comprendere le minacce future perché le tecnologie emergenti saranno in grado di trasformare le società, le economie e la politica e quindi abbiamo bisogno delle intuizioni migliore per governare questi nuovi processi che rivoluzioneranno le opportunità.
La gara tecnologica è sempre stata impegnativa così come sua la sicurezza dell’innovazione di un Paese, ma oggi la sfida più importante è la corsa alle idee perché saranno proprio loro a determinare i vincitori o vinti geopolitici.
Chi intuisce prima degli altri vince, come è accaduto con George Kennan nel suo famoso articolo “X” del 1947 che aveva previsto il collasso dell’URSS, grazie alle proprie debolezze.
Le intuizioni strategiche saranno fondamentali e preziose guide per l’elaborazione di qualsiasi politica e gli errori concettuali di oggi si pagheranno a caro prezzo come ad esempio quello di non aver capito cosa sarebbe successo dopo la caduta nel 1991 della ex Urss. Infatti, gli strateghi americani si sono adagiati per mezzo secolo sulla strategia di contenimento di Kennan, ma quando l’Unione Sovietica è esplosa i decisori politici sono stati lasciati senza un progetto. Al posto del contenimento prese piede l’ottimismo e che la democrazia aveva vinto con la conseguente riduzione delle spese in alcuni settori strategici come la difesa, l’intelligence e l’alta tecnologia, non prevedendo invece la minaccia terroristica.
In tale contesto assume un ruolo fondamentale l’idea progettuale in grado di prevedere cosa succederà nell’immediato futuro.
La grande sfida delle idee sarà molto dura perché le minacce sono più numerose, complesse, varie ed incerte rispetto a prima a causa dei progressi tecnologici che ancora non si comprendono appieno.
Oggi l’aspetto chiave della competizione tra Nazioni non è la divisione per cortina di ferro e quindi una divisione per blocchi ideologici ma una questione prettamente economica dovuta all’aggrovigliamento nei mercati globali e nelle catene di approvvigionamento.
Oggi, ad esempio, oltre al concetto di deterrenza vale soprattutto il concetto di geografia visti i notevoli flussi migratori in atto nel mondo, visto che stanno ora modellando eventi globali in modo imprevedibili e su una scala senza precedenti.
Anche il clima sta trasformando il paesaggio della Terra attraverso anche l’aumento dei livelli del mare che potrebbero minacciare centinaia di milioni di persone che vivono in zone costiere basse.
Al tempo stesso il ruolo del mondo virtuale che è sempre più protagonista e con i rischi di guerre a distanza online.
La connettività è una misura importante di forza ed influenze, dall’informatica aziendale ai sistemi di controllo industriale, ai campanelli e alla stufa delle nostre case, tutti sistemi basati sulla tecnologia dell’informazione che sono cruciali per sfruttare le informazioni per ottenere maggiore efficienza, coordinamento, comunicazione e commercio.
Una maggiore connettività porta inevitabilmente ad una maggiore vulnerabilità perché Internet mette in collegamento i male intenzionati a pochi micron dalle porte principali di importanti sistemi informativi di una Nazione come ad esempio quelle delle società di distribuzione dell’acqua e di energia elettrica.
Servono idee innovative che si possono avere solo con la preparazione, cioè attraverso una scuola che prepari a queste nuove sfide. Prima chi aveva la bomba atomica aveva un vantaggio essenziale. Oggi non è più così.