
(AGENPARL) – ven 24 giugno 2022 MALAGROTTA, COLDIRETTI ROMA CON STOP ALLE RESTRIZIONI RITORNO ALLA NORMALITA’. RESTANO I DANNI PER LE AZIENDE COLPITE. SUBITO RISTORI
Con lo stop alle restrizioni sia a Roma che Fiumicino, tornano a fatica alla normalità le aziende agricole che si trovano nell’area dell’incendio al TMB di Malagrotta. Aziende che hanno subito un danno enorme con le ordinanze comunali e regionali, che imponevano il divieto, inizialmente per 48 ore, al consumo degli alimenti di origine animale e vegetale prodotti nell’area individuata, oltre al divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali, per un raggio di 6 chilometri dal luogo dell’incendio.
Ordinanza che è stata poi prorogata per ulteriori 48 ore dal Comune di Roma, limitatamente al consumo di alimenti di origine vegetale e di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali. Un limite quello sui foraggi e cereali destinati agli animali, che è venuto meno nelle ultime due ordinanze nelle quali restava solo quello relativo al consumo di alimenti di origine vegetale. In queste ore è stata emanata una ulteriore ordinanza dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che dispone la "cessazione degli effetti" del precedente provvedimento del 22 giugno.
“Restano i danni ingenti alle aziende agricole colpite dall’incendio – spiega il presidente di Coldiretti Roma, Niccolò Sacchetti – danni che non è stato ancora possibile quantificare e si ripercuotono su diverse filiere. Le più colpite sono state quelle zootecniche, ortofrutticole e cerealicole. Soprattutto nelle prime 48 ore dall’incendio non è stato possibile utilizzare i prodotti che sono rimasti invenduti, come il latte e i prodotti caseari e tutti quelli di origine animale, oltre agli alimenti di origine vegetale e ai cereali, che hanno subito uno stop più lungo”.
Tutto questo in un momento particolarmente delicato per l’agricoltura. “ Si tratta di aziende – continua Sacchetti – che hanno già dovuto fare i conti con l’aumento dei costi delle materie prime e le ripercussioni del conflitto in Ucraina e poi con il caro bollette e caro carburante, ma prima ancora con la crisi economica determinata dalla pandemia. A tutto questo si è aggiunta anche la peste suina, che sta mettendo a rischio il patrimonio suinicolo e una filiera che conta un giro di affari nella nostra regione di oltre un miliardo di euro. Quello che chiediamo è un sostegno di tipo economico per gli agricoltori colpiti da questo stop forzato e sicuramente inevitabile, ma estremamente dannoso per loro, ancora di più in un momento così critico”.