
(AGENPARL) – mar 21 giugno 2022 AMAT | Regione Marche | MiC
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche
Comuni di Ascoli Piceno, Castelleone di Suasa, Corinaldo
Cupra Marittima, Falerone, Fano, Macerata, Matelica
Monte Rinaldo, Osimo, Pesaro, Porto San Giorgio
San Severino Marche, Senigallia, Sirolo, Urbisaglia
Ascoli Piceno Teatro Romano
Castelleone di Suasa Anfiteatro Romano di Suasa
Corinaldo Area Archeologica Santa Maria in Portuno
Cupra Marittima Parco Archeologico Naturalistico Civita
Falerone Teatro Romano
Fano ex Chiesa di San Francesco
Macerata Palazzo Buonaccorsi
Matelica Teatro Piermarini
Monte Rinaldo Area Archeologica La Cuma
Osimo, Casenuove Area Archeologica di Monte Torto
Pesaro Anfiteatro del Parco Miralfiore
Porto San Giorgio Rocca Tiepolo
San Severino Marche Parco Archeologico di Septempeda, Terme Romane
Senigallia Porto & Area Archeologica La Fenice
Sirolo Area Archeologica I Pini
Urbisaglia Parco Archeologico di Urbs Salvia, Anfiteatro Romano
PROGRAMMA
PLAY [PORTO]
DISPOSITIVO INTERATTIVO
PER ATTRAVERSAMENTI POETICI
FRANCESCA BERARDI, FILIPPO MANTONI
Senigallia Porto
01.07
MEDUSA, GORGONE DEGLI ABISSI
02.07
PENELOPE, REGINA DI ITACA
03.07
MITI, SIRENA DEL CONERO
in collaborazione con Collettivo Collegamenti
per CollegaMenti Festival
SE GIASONE FOSSE RIMASTO SINGLE
CESARE CATÀ
04.07 | Senigallia
Area Archeologica Teatro La Fenice
in collaborazione con Collettivo Collegamenti
per CollegaMenti Festival
STAND UP OMERO
ODISSEA UN RACCONTO MEDITERRANEO
PAOLO ROSSI
SERGIO MAIFREDI
05.07 | Matelica
Teatro Piermarini
LA MORTE DI PENELOPE
FRANCESCA BERARDI, FILIPPO MANTONI
05.07 | Senigallia
Area Archeologica La Fenice
in collaborazione con Collettivo Collegamenti
per CollegaMenti Festival
15.07 | Sirolo
Area Archeologica I Pini
in collaborazione con Collettivo Collegamenti
per Radici Festival
IL MERCANTE DI LUCE
ROBERTO VECCHIONI
ETTORE BASSI
MASSIMO GERMINI
IVANA FERRI
06.07 | Ascoli Piceno
Teatro Romano
12.07 | Urbisaglia
Anfiteatro Romano
LA STORIA DI ANTIGONE
FAVOLA IN MUSICA PER CORNACCHIE
CANI SELVATICI, MALEDIZIONI, TIRANNI
SEPOLCRI & FANCIULLE IN FIORE
ALI SMITH
ANITA CAPRIOLI
DIDIE CARIA
ROBERTO TARASCO
07.07 | Macerata
Palazzo Buonaccorsi
NELL’ABBRACCIO DI PENELOPE
UNA LEZIONE SPETTACOLO
CESARE CATÀ, PAOLA GIORGI
13.07 | Matelica
Teatro Piermarini
AGAMENNONE
GHIANNIS RITSOS, ESCHILO
MASSIMO VENTURIELLO
14.07 | Falerone
Teatro Romano
EROICAMENTE SCIVOLATO
FILIPPO CAPPARELLA
OMAR GIORGIO MAKHLOUFI
21.07 | Castelleone di Suasa
Anfiteatro Romano
in collaborazione con Collettivo Collegamenti
per Insuasa Festival
SUPPLICI
EURIPIDE
FRANCESCA CIOCCHETTI, MATILDE FACHERIS
MARIA PILAR PÉREZ ASPA, ARIANNA SCOMMEGNA
GIORGIA SENESI, SANDRA ZOCCOLAN, DEBORA ZUIN
SERENA SINIGAGLIA
21.07 | Urbisaglia
Anfiteatro Romano
PLAY [DOMUS]
DISPOSITIVO INTERATTIVO
PER ATTRAVERSAMENTI POETICI
FRANCESCA BERARDI, FILIPPO MANTONI
dal 21 al 24.07 | Castelleone di Suasa
Area Archeologica
in collaborazione con Collettivo CollegaMenti
per Insuasa Festival
LE BACCANTI
MARIA SARA AMENTA, FABIO CAMASSA
VALERIA D’ANGELO, FRANCESCO DI CRESCENZO
ELEONORA DI RAFFAELE, LORENZO DE SANTIS
RICCARDO MORI, FRANCESCA VECCHIATO
SILVIA PONZO
22.07 | Castelleone di Suasa
Anfiteatro Romano
in collaborazione con Collettivo Collegamenti
per Insuasa Festival
ACARNESI
ARISTOFANE
MATTEO BARONCHELLI, ALESSIO ESPOSITO
AMEDEO MONDA, LAURA PANNIA
ALESSANDRO DI MURRO
23.07 | Castelleone di Suasa
Anfiteatro Romano
in collaborazione con Collettivo Collegamenti
per Insuasa Festival
I GEMELLI
PLAUTO, GOLDONI
MICHELE PAGLIARONI, EMANUELE CONTADINI
ERIKA GIACALONE, ALESSANDRO BLASIOLI, VIVIANA SIMONE
CARLO BOSO
24.07 | Castelleone di Suasa
Anfiteatro Romano
in collaborazione con Collettivo Collegamenti
per Insuasa Festival
LA CADUTA DI TROIA
dal libro II dell’ENEIDE
MASSIMO POPOLIZIO
STEFANO SALETTI
BARBARA ERAMO, PEJMAN TADAYON
26.07 | Ascoli Piceno
Teatro Romano
05.08 | Pesaro
Parco Miralfiore
SENECA E LUCILIO
LETTERE NELL’IMMENSITÀ DEL TEMPO
GIOVANNI SENECA, LUCILIO SANTONI, ANISSA GOUIZI
28.07 | Cupra Marittima
Parco Archeologico Naturalistico Civita
ILIADE
OMERO
CORRADO D’ELIA
29.07 | Corinaldo
Area Archeologica Santa Maria in Portuno
MENECMI
PLAUTO
FRANCESCO MONTANARI
ENRICO ZACCHEO
30.07 | Monte Rinaldo
Area Archeologica La Cuma
CIRCE
L’ALTRA ODISSEA
progetto site specific per Monte Torto
ISABELLA CARLONI, ANDREA STRAPPA
30.07 | Casenuove di Osimo
Area Archeologica di Monte Torto
LISISTRATA
ARISTOFANE
AMANDA SANDRELLI
UGO CHITI
31.07 | Urbisaglia
Anfiteatro Romano
MIA MOGLIE PENELOPE
LUIGI MALERBA
ORNELLA MUTI, PINO QUARTULLO
01.08 | Ascoli Piceno
Teatro Romano
TIESTE
SENECA
GIUSEPPE PAMBIERI
SERGIO BASILE, GIANLUIGI FOGACCI
ELISABETTA AROSIO, ROBERTO BALDASSARI
VINICIO ARGIRÒ, GIUSEPPE ARGIRÒ
02.08 | Falerone
Teatro Romano
PENTESILEA
OVVERO LA DANZA DEGLI OPPOSTI
ALESSANDRO PERTOSA
FRIDA NERI
FILIPPO MACCHIARELLI
02.08 | Cupra Marittima
Parco Archeologico Naturalistico Civita
UNA PICCOLA ODISSEA
ANDREA PENNACCHI
GIORGIO GOBBO, GINALUCA SEGATO, ANNAMARIA MORO
03.08 | Fano
ex Chiesa di San Francesco
MEMORIE DI ADRIANO
MARGUERITE YOURCENAR
TEATRI DI SANSEVERINO / FRANCESCO RAPACCIONI
08.08 | San Severino Marche
Parco Archeologico di Septempeda, Terme Romane
ENEIDE
CRONACHE DI UN PROFUGO
STAND-UP TRAGEDY
STEFANO TOSONI
STEFANO DE BERNARDIN
08.08 | Porto San Giorgio
Rocca Tiepolo
COMUNICATO STAMPA
Regione Marche, AMAT – circuito multidisciplinare di teatro, musica, danza e circo contemporaneo delle
Marche –, MiC e i Comuni del territorio – Ascoli Piceno, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Cupra
Marittima, Falerone, Fano, Macerata, Matelica, Monte Rinaldo, Osimo, Pesaro, Porto San Giorgio, San
Severino Marche, Senigallia, Sirolo, Urbisaglia – rinnovano l’appuntamento con il TAU/Teatri Antichi
Uniti, rassegna regionale di teatro classico che in una coniugazione funzionale e gradevole di beni e attività
culturali offre l’opportunità di fruire i luoghi di interesse archeologico per la spettacolarizzazione restituendoli a
un ampio uso. TAU Teatri Antichi Uniti è un prezioso luogo di incontro tra le ricchezze archeologiche della
regione e i contenuti di spettacolo che da 24 anni è un fiore all’’occhiello della scena nazionale. 34
appuntamenti in 16 splendidi siti archeologici della regione per una proposta che spazia dalle migliori
esperienze della scena nazionale ai lavori di talentuosi artisti Made in Marche.
Il TAU torna e incrociare il suo percorso con Collettivo Collegamenti a Senigallia per CollegaMenti Festival,
Sirolo per Radici Festival e Castelleone di Suasa per Insuasa Festival e affida l’inaugurazione dell’edizione 2022
a Play [Porto] dispositivo interattivo per attraversamenti poetici con Francesca Berardi e Filippo
Mantoni, tre tappe a Senigallia il 1 luglio con Medusa, Gorgone degli abissi, il 2 luglio con Penelope, Regina di
Itaca e il 3 luglio con Miti, sirena del Conero. I partecipanti in cuffia verranno trasportati da suoni e voci che si
susseguono, in una suggestiva passeggiata lungo la banchina del porto di Senigallia al tramonto, attraverso
storie di antica memoria e musiche legate ai miti del mare. Mescolando i linguaggi della filosofia e della stand-
up comedy, Cesare Catà, il 4 luglio all’Area Archeologica Teatro La Fenice di Senigallia, presenta nella lezione-
spettacolo Se Giasone fosse rimasto single un anomalo monologo nel quale la storia di Medea, di Giasone e
degli Argonauti è narrata con costanti riferimenti all’universo delle relazioni amorose nel mondo
contemporaneo. Stand up Omero con Paolo Rossi attraversa il 5 luglio al Teatro Piermarini di Matelica tutta
l’Odissea in 60 minuti, nel progetto di Sergio Maifredi Odissea un racconto mediterraneo per il Teatro Pubblico
Ligure, un grande racconto e un grande attore dalla straordinaria intelligenza comica rendono vive parole che
hanno tremila anni. Doppio appuntamento con La morte di Penelope di e con Francesca Berardi e Filippo
Mantoni il 5 luglio all’Area Archeologica Teatro La Fenice di Senigallia e il 15 luglio all’ Area Archeologica I Pini
di Sirolo, sul filo sottile del non detto si muovono i due personaggi di questa storia, Penelope e Antinoo. Il
Mercante di luce, bellissimo e toccante romanzo scritto da Roberto Vecchioni, adattato per la scena da Ivana
Ferri, giunge il 6 luglio al Teatro Romano di Ascoli Piceno e il 12 luglio all’Anfiteatro Romano di Urbisaglia.
Ettore Bassi è il protagonista di questo particolare racconto che narra del viaggio poetico di un padre e di un
figlio, parole febbrili e piene d’amore. Il TAU prosegue il 7 luglio a Macerata (Palazzo Buonaccorsi) con La
storia di Antigone. Favola in musica per cornacchie, cani selvatici, maledizioni, tiranni, sepolcri &
fanciulle in fiore con Anita Caprioli, attrice sensibile e colta che si cimenta in una rilettura dell’Antigone
attraverso il testo della scrittrice scozzese Ali Smith, scelto da Alessandro Baricco come una delle storie “da
salvare”, in un perfetto connubio con le melodie del cantante e musicista Didie Caria. Nell’Abbraccio di
Penelope Paola Giorgi e Cesare Catà raccontano il 13 luglio al Teatro Piermarini di Matelica la figura
letteraria di Penelope delineata nell’Odissea di Omero nei suoi significati mitologici, simbolici e culturali, in una
lezione–spettacolo in cui la recitazione si alterna a uno storytelling e all’ironia della stand- up comedy.
Massimo Venturiello, in veste di regista e protagonista accanto a una nutrita compagnia di attori, porta in
scena il 14 luglio al Teatro Romano di Falerone Agamennone. Partendo dai fatti mitologici narrati da Eschilo e
Ritsos, lo spettacolo pone in evidenza nuove prospettive nelle azioni dei protagonisti, portando alla luce
elementi sconosciuti dei loro caratteri disvelando la loro natura universale. Il 21 luglio all’Anfiteatro Romano di
Castelleone di Suasa è la volta di Eroicamente scivolato, di e con Filippo Capparella, per la regia di Omar
Giorgio Makhloufi, con protagonista Elpenore, un antieroe descritto nel poema omerico che lotta con i ricordi
per far emergere la verità. “Amo i classici da sempre: con essi imparo cos’è il teatro e cos’è l’essere umano. Da
anni voglio affrontare Le supplici di Euripide adesso è arrivato il momento di farlo”, queste le parole di Serena
Sinigalia che firma la regia dello spettacolo in scena il 21 luglio all’Anfiteatro Romano di Urbisaglia con
protagoniste le sette straordinarie attrici Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa,
Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin. Dal 21 al 24 luglio nell’Area
Archeologica di Castelleone di Suasa il pubblico in Play[Domus] viene guidato dalle voci in cuffia di Francesca
Berardi e Filippo Mantoni a immergersi nella dimensione privata delle stanze della casa tra miti, leggende e
frammenti di vite. Un’unione tra immagine e parola ne Le Baccanti in sena il 22 luglio all’Anfiteatro Romano di
Castelleone di Suasa con Maria Sara Amenta, Fabio Camassa, Valeria D’Angelo, Francesco Di
Crescenzo, Eleonora Di Raffaele, Lorenzo De Santis, Riccardo Mori, Francesca Vecchiato, regia di
Silvia Ponzo. È ancora l’Anfiteatro Romano di Castelleone di Suasa a ospitare gli appuntamenti del TAU il 23
luglio con Acarnesi del Gruppo della Creta, uno spettacolo che, nelle parole del regista Alessandro Di
Murro nasce dalla presa d’atto di “un senso di ingiustizia verso il nostro tempo che ci spinge ad affrontare la
messa in scena di questa commedia antica” e il 24 luglio con la commedia degli equivoci I gemelli, tratto da
Plauto e Goldoni nell’originale riscrittura di Carlo Boso per Compagnia Romantica e CTU Cesare Questa. Dal
secondo libro dell’Eneide, nasce La Caduta di Troia ne è interprete Massimo Popolizio, voce magnetica e
inconfondibile, tra gli attori più importanti del panorama nazionale che giunge al Teatro Romano di Ascoli Piceno
il 26 luglio. Le musiche di Stefano Saletti, eseguite dal vivo in scena, sono arricchite dalla presenza del
musicista iraniano Pejman Tadayon e dalla voce limpida di Barbara Eramo. Una vera e propria “Partitura” che fa
di questa pièce un’operina a sé, dove la voce di Popolizio si fa corpo e materia. Giovanni Seneca alla chitarra,
Lucilio Santoni voce narrante e Anissa Gouizi al canto danno vita il 28 luglio nel Parco Archeologico
Naturalistico Civita di Cupra Marittima a Seneca e Lucilio. Lettere nell’immensità del tempo, uno
spettacolo di armonie che risuonano nel tempio della poesia. Una riscrittura a nuovo, in forma rigorosamente
poetica, dell’Iliade ad opera di Corrado d’Elia attende il pubblico il 29 luglio all’Area Archeologica Santa Maria
in Portuno di Corinaldo, uno spettacolo ricco di emozioni e dalla potenza evocativa straordinaria concepito come
l’originale per essere raccontato ad alta voce. Alla luce del tramonto nell’Area Archeologica La Cuma di Monte
Rinaldo risuonano le parole di Menecmi, commedia degli equivoci che trae le sue origini dalla commedia latina
del III secolo avanti Cristo firmata da Plauto. A dare corpo e voce alla pièce un grande attore come Francesco
Montanari guidato dalla regia di Enrico Zaccheo. Circe. L’altra Odissea, progetto site specific di e con
Isabella Carloni per Monte Torto a Casenuove di Osimo il 30 luglio, racconta, in forma di performance per
canto, voce ed elettronica digitale affidata ad Andrea Strappa, l’altra faccia del mito della maga seducente che
Ulisse incontra nel suo lungo viaggio di ritorno a casa. Arca Azzurra e Ugo Chiti, mettono in scena Lisistrata
il 31 luglio all’Anfiteatro Romano di Urbisaglia grazie alla riscrittura del testo classico da parte dello stesso Chiti,
trovando in Amanda Sandrelli una protagonista perfetta per la commedia di Aristofane, attraverso un
meccanismo teatrale modernissimo, una specie di farsa dove molto si ride e si riflette. Uno spettacolo in forma
di reading, divertente e coinvolgente, Mia moglie Penelope con due interpreti d’eccezione come Ornella Muti
e Pino Quartullo è in scena il 1 agosto al Teatro Romano di Ascoli Piceno. Un testo divertente, una partita a
due fra un uomo ed una donna che sovvertono gli stereotipi del mito. Tieste di Seneca è una tragedia che
affronta il tema della vendetta e dell’inganno rappresentando un connubio perfetto tra il potere e il male, il TAU
ospita il 2 agosto al Teatro Romano di Falerone l’allestimento diretto da Giuseppe Argirò e interpretato da
Giuseppe Pambieri con Sergio Basile, Gianluigi Fogacci, Elisabetta Arosio, Roberto Baldassari e
Vinicio Argirò. Pentesilea il 2 agosto nel Parco Archeologico Naturalistico Civita di Cupra Marittima racconta
una storia archetipica degli opposti, tutti gli opposti, con Alessandro Pertosa, Frida Neri e Filippo
Macchiarelli in una forma recitativa nuova, denominata «conversazione teatrale», uno spettacolo a più voci,
tra musica e parole. Andrea Pennacchi, attore, scrittore e drammaturgo, il 3 agosto alla ex Chiesa di San
Francesco di Fano presenta Una piccola odissea, una personale rilettura dell’opera di Omero in cui si
intrecciano storia, mitologia classica degli eroi e memorie dell’autore con la musica dal vivo di Giorgio Gobbo
(chitarra e voce) con Annamaria Moro (violoncello) e Gianluca Segato (lap steel guitar). Il TAU si avvia alla
conclusione l’8 agosto con un doppio appuntamento. Le Terme Romane di Septempeda, a San Severino
Marche si trasformano per una sera nel Canopo di Villa Adriana, luogo irripetibile dell’antichità, con Memorie
di Adriano, un’idea di Francesco Rapaccioni da Marguerite Yourcenar per i Teatri di San Severino con letture
e musica dal vivo e a Porto San Giorgio Rocca Tiepolo ospita Stefano Tosoni e Stefano De Bernardin in
Standup Tragedy. Eneide cronache di un profugo, il racconto di una fuga dalla guerra, di una rinascita e di
una fondazione.
Il TAU non è solo una ampissima rassegna di spettacoli ma si conferma occasione privilegiata per scoprire posti
di antica bellezza. Ad arricchire la proposta per il pubblico, prima di molti spettacoli tornano gli AperiTAU.
Passeggiate di storia, visite guidate gratuite alle aree archeologiche e ad altri luoghi di grande interesse
culturale, naturalistico e archeologico.
Inizio spettacoli ore 21.30, a eccezione di Senigallia Area Archeologica La Fenice ore 21.15; Mone Rinaldo,
Osimo, Sirolo ore 19; Castelleone di Suasa Play [Domus] ore 19 e 19.30, Senigallia Play [Porto] ore 19 e 19.30
Informazioni su http://www.amatmarche.net.
PLAY [PORTO]
DISPOSITIVO INTERATTIVO
PER ATTRAVERSAMENTI POETICI
Senigallia
Porto
01.07
MEDUSA
GORGONE DEGLI ABISSI
02.07
PENELOPE
REGINA DI ITACA
03.07
MITI
SIRENA DEL CONERO
in collaborazione con
Collettivo Collegamenti
per CollegaMenti Festival
testi Francesca Berardi
voci Francesca Berardi, Filippo Mantoni
composizione musicale Simone Bellezze
[con strumenti realizzati con oggetti di recupero]
progetto fotografico Walter Ferro e Delia Biele
post-produzione audio Massimiliano Camillucci
produzione Collettivo Collegamenti
partners Consorzio Marche Spettacolo/Trainart
cofinanziato da Programma Europa creativa dell’Unione Europea
Comune di Senigallia, Movimento Artistico Introvisione
In Play [Porto] un gruppo di partecipatori riceverà delle cuffie e verrà trasportato da suoni e voci che si
susseguono, in una suggestiva passeggiata lungo la banchina del porto di Senigallia, al tramonto. Passo dopo
passo, i suoni della città svaniscono e si approda ad un altrove in cui perdersi tra ricordi ed emozioni, attraverso
storie di antica memoria e musiche legate ai miti del mare.
DALL’1 AL 3 LUGLIO, DALLE ORE 18 ALLE ORE 23 | SENIGALLIA [EX PESCHERIA DEL FORO ANNONARIO]
MOSTRA FOTOGRAFICA MEDUSA, PENELOPE E MITÍ: RITUALI, ATTESE E ANNEGAMENTI
A CURA DI WALTER FERRO E DELIA BIELE
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
SE GIASONE FOSSE
RIMASTO SINGLE
04.07 | Senigallia
Area Archeologica
Teatro La Fenice
in collaborazione con
Collettivo CollegaMenti
per CollegaMenti Festival
di e con Cesare Catà
Mescolando i linguaggi della filosofia e della stand-up comedy, questa lezione-spettacolo si presenta come un
anomalo monologo nel quale la storia di Medea, di Giasone e degli Argonauti è narrata con costanti riferimenti
all’universo delle relazioni amorose nel mondo contemporaneo.
Lo storytelling dell’epica antica si interseca con le contraddizioni del mondo moderno, alternando registri e
idiomi differenti. Gli spettatori sono invitati a un viaggio mirabolante come quello degli Argonauti, in un
percorso che ricerca i significati simbolici nascosti dei testi classici, tra ironia e indagine filosofica.
4 E 5 LUGLIO, DALLE ORE 18 | SENIGALLIA [FOYER DEL TEATRO LA FENICE]
APERITIVO IN MUSICA
A CURA DI COLLETTIVO COLLEGAMENTI
STAND UP OMERO
ODISSEA UN RACCONTO
MEDITERRANEO
05.07 | Matelica
Teatro Piermarini
con Paolo Rossi
progetto e regia Sergio Maifredi
produzione Teatro Pubblico Ligure
Stand up Omero con Paolo Rossi, per attraversare tutta l’Odissea in 60 minuti.
Il nuovo spettacolo di Paolo Rossi, Sergio Maifredi e Teatro Pubblico Ligure.
“Il primo grande racconto della letteratura occidentale, torna alla sua forma originaria: la narrazione orale”,
scrive Sergio Maifredi.
L’Odissea è nata per essere detta ad alta voce, con un attore a raccontare ed un pubblico ad ascoltare, insieme,
in un tempo ed uno spazio definiti. Una condizione che è alla radice del teatro e presenta la figura
di Omero come il primo dei cantastorie.
“In questo momento – dichiara Paolo Rossi – voglio tornare a raccontare storie dal vivo. L’importanza di
raccontare storie è fondamentale per portare un conforto laico alle persone. Per me – continua – Omero forse
non è mai esistito, era il nome di una cooperativa di cantastorie. Forse tutta la storia dell’Odissea è Ulisse che
l’ha commissionata ad Omero, perché non sapeva cosa dire a sua moglie dopo avere impiegato dieci anni per
tornare a casa”.
Un grande racconto e un grande attore dalla straordinaria intelligenza comica, un artista che sa rendere vive,
davanti ai nostri occhi, parole che hanno tremila anni
5 E 13 LUGLIO, ORE 19.30 | MATELICA [TEATRO PIERMARINI]
VISITA ALLE TERME ROMANE
A CURA DI COMUNE DI MATELICA E PRO MATELICA
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI PRO MATELICA – UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
DALLE ORE 19 E DOPO LO SPETTACOLO DEGUSTAZIONE PRESSO IL FOYER DEL TEATRO
[PER I POSSESSORI DEL BIGLIETTO UN CALICE DI VERDICCHIO A 1 €]
LA MORTE DI PENELOPE
05.07 | Senigallia
Area Archeologica
La Fenice
nell’ambito di CollegaMenti Festival
15.07 | Sirolo
Area archeologica
I Pini
nell’ambito di Radici Festival
in collaborazione con
Collettivo Collegamenti
dall’omonimo testo di Maria Grazia Ciani
di e con Francesca Berardi e Filippo Mantoni
musiche Simone Bellezze
costumi Stefania Cempini
produzione Collettivo Collegamenti
Due voci, Due corpi.
Molteplici suoni.
Sul filo sottile del non detto, delle attese, di emozioni soffocate, di sguardi interrotti e di ricerca di un temuto
quanto agognato contatto si muovono i due personaggi di questa storia: Penelope e Antinoo. Entrambi
impenetrabili, agli estremi di una tela che incessantemente unisce e separa.
In un reticolato di silenzi, di impronunciabili pensieri, di assordanti doveri morali, di desiderato abbandono
irrompono sonorità sensuali che spalancano infiniti mondi possibili.
15 LUGLIO, DALLE ORE 18.30 | SIROLO [AREA ARCHEOLOGICA I PINI]
APERTURA AREA ARCHEOLOGICA CON APERITIVO, ESPOSIZIONI E MUSICA DAL VIVO
A CURA DI COLLETTIVO COLLEGAMENTI
IL MERCANTE DI LUCE
06.07 | Ascoli Piceno
Teatro Romano
12.07 | Urbisaglia
Anfiteatro Romano
dall’omonimo romanzo di Roberto Vecchioni
edito da Einaudi Vincitore Premio Cesare Pavese 2015 – Narrativa
adattamento e regia Ivana Ferri
con Ettore Bassi
musiche originali eseguite dal vivo da Massimo Germini
voce fuori scena Patrizia Pozzi
citazioni musicali Roberto Vecchioni
W.A. Mozart
scena Gianni De Matteis
produzione Tangram Teatro
con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Piemonte
Ivana Ferri torna ad occuparsi di un teatro attento a problematiche sociali aperte e lo fa riunendo un gruppo di
lavoro di rara sensibilità. Il Mercante di luce, bellissimo e toccante romanzo scritto da Roberto Vecchioni, narra
del viaggio poetico di un padre e di un figlio.
Ettore Bassi è il protagonista di questo particolare racconto, parole febbrili e piene d’amore, pronunciate da un
padre al proprio figlio. Il tentativo di lasciargli un dono, il più grande possibile, oltre la felicità, il disamore e
l’amore, la casualità di nascere oppure no, oltre tutto questo che è un frullar d’ali in una melodia alta e che ci
portiamo dentro al di là del tempo dato.
Non era facile da realizzare una trasposizione per il teatro di quello che ho scritto, ma ho trovato delle persone
appassionate che sono riuscite a farlo. La Ferri è una bravissima scrittrice e grande donna di teatro, Bassi è un
bravissimo attore. Si sono innamorati del romanzo e mi hanno cercato per poterlo trasformare in uno spettacolo
teatrale. Cosa che mi ha fatto emozionare come pochi. […] Penso che il teatro sia davvero la creazione, il
momento creativo dell’uomo. E allora sentirmi io piccolo esecutore di questa creazione, non dico che mi abbia
fatto galleggiare nell’aria, ma certamente mi ha dato una gioia immensa. [Roberto Vecchioni, “la Repubblica]
Non me lo perderei mai. Non esagero quando dico che il primo disco pubblicato non mi fece così tanta
impressione come questa sortita teatrale di un mio romanzo. […] L’idea che un testo tratto da un mio romanzo
vada in scena mi rende felice come un ragazzino, anche se ho 79 anni suonati. Per altro, con Il Tangram di
Torino che mette in scena questo titolo, ho già lavorato altre volte e considero la regista Ivana Ferri molto in
gamba. Il mio libro non era facile da ridurre teatralmente ma lei ha fatto un gran lavoro.
[Roberto Vecchioni, “La Stampa”]
Stefano Quondam è un professore di letteratura greca, grandissimo e misconosciuto, un Don Chisciotte che non
ha mai smesso di combattere una testarda battaglia contro la stupidità e l’omologazione. Certo, è al tempo
stesso un uomo imperfetto, pieno di difetti, ma vuole trasmettere al figlio, quanto ha di più prezioso: la cultura.
Vuole credere con tutto se stesso che la bellezza che gli tempesta la memoria sia una luce così potente da
svergognare il buio. Ma tra i due, chi è veramente il mercante di luce? Chi salva l’altro? Questa è la cronaca dei
giorni di un ragazzo colto e curioso, emozionato e coraggioso e di un padre che con dedizione e amore tenta di
spiegare il senso della vita, l’unico che conosce. Il filo che li unisce è la poesia: un excursus appassionato, un
viaggio in cui si rincorrono i grandi gesti e le tenere paure di poeti e poetesse dell’unico tempo possibile, quello
tra il mito e l’invenzione, in un punto sospeso tra pagine da sfogliare, passioni e vita vissuta.
Lo spettacolo abbraccia lo stile e la magnificenza narrativa di Roberto Vecchioni e con una storia che attraversa
il nostro presente ci fa entrare nella dimensione dei classici, ci immerge nella grande letteratura del passato che
avvolge tutti noi con la sua luce. Un padre e un figlio. Due vite, due mondi. Percorrono insieme un ultimo tratto
di strada scoprendo la forza e la fragilità del loro legame.
Una riflessione sull’esistenza, sull’idea del Bello e del Sublime, trasmessa a noi con un incanto speciale e con
accenti lirici intensi.
Due vite, due mondi. Desideri falliti, gioie mai vissute. Padre e figlio percorrono insieme un ultimo tratto di
strada, con un pathos degno della grande tragedia antica. I personaggi, finemente analizzati, si offrono a noi
con tutte le loro fragilità. Entrambi, in modi diversi, sentono di non appartenere all’eterna ruota dell’esistenza.
Stefano Quondam è prigioniero di un grande sogno, per il quale è capace di distruggere il bene che ha intorno.
Marco assomiglia sempre più ad un’anima, non ad un ragazzo, costretto dalla sorte a costruirsi una realtà
parallela fatta di momenti felici e vittorie invisibili.
Tra le pagine del romanzo, alcune intensamente poetiche, affiorano i ricordi di un passato a tratti felice,
segnato da ambizioni e delusioni per Stefano, o, nel caso di Marco, da piccoli momenti di euforia e dolorosi
graffi al suo cuore di bambino.
“Doveva lasciargli un dono, il più grande possibile, oltre la felicità o l’infelicità, l’amore e il disamore, il destino e
Dio, la casualità inspiegabile di nascere e morire. E il dono è l’orgoglio di essere uomini e di vivere con questa
rivelazione: perché non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro.”
In mezzo un excursus letterario di alto livello: Sofocle, Euripide, Archiloco e l’immensa Saffo. Tragedie, miti e
sentimenti universali sono un raggio di luce inaspettato che arriva ad illuminare e a dare un senso vero e
positivo alle nostre vite.
6 E 26 LUGLIO, ORE 18 | ASCOLI PICENO [MUSEO ARCHEOLOGICO STATALE]
VISITA ALLA NUOVA SEZIONE ROMANA DEL MUSEO ARCHEOLOGICO
A CURA DELLA DOTT.SSA MONICA CAMELI [DIREZIONE REGIONALE MUSEI MARCHE]
PRENOTAZIONI ACCETTATE ENTRO IL GIORNO DI VISITA ORE 16
12, 21 E 31 LUGLIO, ORE 16 | URBISAGLIA [UFFICIO TURISTICO]
VISTA AL PARCO ARCHEOLOGICO DI URBS SALVIA
A CURA DI COMUNE DI URBISAGLIA
NELLE STESSE GIORNATE, DALLE ORE 16 ALLE ORE 18, APERTURA DEI MAGAZZINI ARCHEOLOGICI
LA STORIA DI ANTIGONE
FAVOLA IN MUSICA PER CORNACCHIE
CANI SELVATICI, MALEDIZIONI, TIRANNI
SEPOLCRI & FANCIULLE IN FIORE
07.07 | Macerata
Palazzo Buonaccorsi
di Ali Smith
con Anita Caprioli
raccontata da Anita Caprioli
cantata da Didie Caria
regia Roberto Tarasco
produzione Nidodiragno/CMC
Indicata da Alessandro Baricco come una delle storie da salvare, la versione della tragedia di Sofocle della
scrittrice scozzese Ali Smith riporta una visione fortemente ecologista dalla parte dei corvi che popolano la città
di Tebe.
Ad accompagnare Anita Caprioli, attrice colta e sensibile, i suoni live del cantante e compositore Didie Caria e le
sculture immaginifiche di Giovanni Tamburelli.
La storia di Antigone è il resoconto di una cornacchia appollaiata su una delle 7 porte di Tebe. Dalla sua
formidabile posizione il pennuto assiste al tentativo di Antigone di dare sepoltura al cadavere del fratello
Polinice contro la volontà del nuovo re Creonte. Scoperta da una guardia, Antigone viene condannata ad essere
tumulata in una grotta.
Sono più importanti le leggi degli uomini o quelle di Dio? E queste ultime esistono, o sono anch’esse leggi di
uomini ammantate di sacralità? Può una donna contrapporsi al potere di un uomo? E se questi è un re? Cosa è
più giusto?
Difendere i diritti del fratello o far rispettare la legge, anche se colpisce i familiari? Suscitando questi
interrogativi Antigone rimane, a distanza di millenni, una straordinaria storia di emancipazione. La vicenda di
una donna che con il coraggio di una visone “altra” e “alta” rivendica il suo diritto a parlare e si ribella a una
ristretta concezione del potere tutta maschile. E più in generale la storia di una contestazione, risoluta e
avventata, contro la “tirannia” della legge.
7 LUGLIO, ORE 19.30 | MACERATA [PALAZZO BUONACCORSI]
VISITA ALLA GALLERIA DELL’ENEIDE
A CURA DI COMUNE DI MACERATA E SISTEMA MUSEO
DAL MARTEDÌ ALLA DOMENICA DALLE 10 ALLE 13 E DALLE 15 ALLE 19
PRENOTAZIONI ACCETTATE ENTRO IL 06/07
NELL’ABBRACCIO
DI PENELOPE
LEZIONE SPETTACOLO
13.07 | Matelica
Teatro Piermarini
di Cesare Catà
con Paola Giorgi e Cesare Catà
produzione Bottega Teatro Marche
Cosa spinge Ulisse a solcare i mari irti di pericoli e tentazioni? Quale è il desiderio che muove le sue azioni,
mostra la sua arguzia e riempie di senso il viaggio dell’eroe omerico? Itaca!
E Itaca è Penelope che attende il ritorno di Ulisse, difendendo il suo regno.
Nell’Abbraccio di Penelope racconta nei suoi significati mitologici, simbolici e culturali la figura letteraria di
Penelope delineata nell’Odissea di Omero. Una lezione–spettacolo in cui la recitazione si alterna ad uno
storytelling dove l’approfondimento filologico si mescola naturalmente con l’ironia della stand- up comedy.
Diversi i parallelismi proposti tra la Weltanschauung omerica e il mondo contemporaneo che mostrano i
profondi rimandi e il valore attuale e appassionante dell’Odissea. L’attenzione è concentrata al personaggio
femminile di Penelope, alla sua prospettiva, ai suoi risvolti drammatici, alla sua forza come archetipo che si
ritrova nei testi di Omero; nella bellissima lettera da lei scritta al suo Ulisse, immaginata dal grande poeta latino
Ovidio, in Kavafis, che esaltano la modernità e il carattere del personaggio di Penelope, Regina di Itaca.
Cesare Catà prende per mano gli spettatori e li accompagna in un fascinoso viaggio alla scoperta di Penelope a
cui Paola Giorgi da voce e anima in un racconto che è una grande storia di amore. E di attesa.
I protagonisti dello spettacolo, Cesare Catà e Paola Giorgi, sono uniti da un connubio creativo che negli anni ha
animato una produzione in cui la contaminazione tra epico e lirico è divenuto il tratto distintivo di progetti
artistici innovativi.
5 E 13 LUGLIO, ORE 19.30 | MATELICA [TEATRO PIERMARINI]
VISITA ALLE TERME ROMANE
A CURA DI COMUNE DI MATELICA E PRO MATELICA
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI PRO MATELICA – UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
DALLE ORE 19 E DOPO LO SPETTACOLO DEGUSTAZIONE PRESSO IL FOYER DEL TEATRO
[PER I POSSESSORI DEL BIGLIETTO UN CALICE DI VERDICCHIO A 1 €]
AGAMENNONE
14.07 | Falerone
Teatro Romano
di Ghiannis Ritsos ed Eschilo
interpretato e diretto da Massimo Venturiello
con Carlotta Procino, Carolina Sisto, Carmine Cacciola
Davide Montalbano, Francesco Nuzzi, Giacomo Rasetti
scene Alessandro Chiti
musiche Germano Mazzocchetti
costumi Silvia Polidori
luci Giuseppe Filipponio
fonica Loris Durante
assistenti alla regia Marta Beggio, Claudia Muzi
produzione Officina Teatrale
Dopo i dieci anni della guerra di Troia, Agamennone torna a Micene dove trova sua moglie Clitennestra che
intanto ha intessuto una relazione con Egisto e maturato un odio profondo nei suoi confronti per aver sacrificato
sua figlia Ifigenia, tanto da predisporne l’assassinio. Partendo da questi fatti mitologici narrati da Eschilo,
Ritsos, straordinario drammaturgo e poeta neoellenico del secolo scorso, torturato e perseguitato per le sue
idee progressiste e rivoluzionarie, compie un lavoro di modernizzazione e umanizzazione mettendo in evidenza
nuove prospettive nelle azioni dei protagonisti, portando alla luce elementi sconosciuti dei loro caratteri e
disvelando la loro natura universale che non può prescindere da un discorso di protesta politica. Agamennone,
nostro contemporaneo, la cui ben nota arroganza ha ora ceduto il passo a una dolente umanità, riflette sulle
conseguenze della guerra, sull’ineluttabilità del destino, sul senso della Storia.
Dalla sua nascita, avvenuta nel 2015, il Laboratorio di Alta Formazione “Officina Pasolini” della Regione Lazio ha
sempre avuto tra i molteplici obiettivi che lo caratterizzano anche quello di consentire un primo concreto
accesso “in arte” ai giovani allievi che lo frequentano. Non è un caso quindi se in questo spettacolo, come in
altri precedenti, i miei compagni di viaggio siano proprio alcuni attori scelti all’interno della Sezione Teatro da
me diretta. Massimo Venturiello
14 LUGLIO, ORE 19.30 | FALERONE [TEATRO ROMANO]
VISITA GUIDATA AL TEATRO ROMANO
A CURA DI COMUNE DI FALERONE E ASSOCIAZIONE CULTURALE IMAGO & CERERE
EROICAMENTE SCIVOLATO
21.07 | Castelleone di Suasa
Anfiteatro Romano
in collaborazione con
Collettivo Collegamenti
per Insuasa Festival
di e con Filippo Capparella
regia Omar Giorgio Makhloufi
produzione Associazione culturale Artifragili
Spettacolo vincitore della V edizione del Premio Laura Casadonte
Selezione Visionari Kilowatt Festival 2021
Selezionato da Dominio pubblico 2021
Ulisse sta chiamando i compagni per tornare a Itaca. Elpenore, il più giovane fra loro, ebbro di vino si era
messo a dormire sopra al tetto del palazzo della maga Circe e appena sente la voce del suo comandante, preso
dall’entusiasmo comincia a correre, solo che si scorda da che parte siano le scale e precipita, sbatte la testa e
muore.
Dopo tremiladuecento anni, Elpenore si prende la sua rivincita: il tradimento, l’interesse personale a discapito
della comunità, il machismo e una buona dose di malsana incoscienza che i greci chiamavano hybris, risaltano
nella descrizione che fa di Ulisse. L’Odissea diventa un epico contenitore di disvalori alla base della nostra
cultura: Elpenore ci ricorda anche che il suo equipaggio, la sua comunità, era prima di tutto una famiglia;
l’attaccamento alla vita, la fratellanza che scatta tra poveri cristi dinnanzi alla paura di morire è ciò che conta
davvero. Il nostro antieroe, deluso dal sistema avrebbe tutte le carte in regola per inneggiare all’anarchia, come
anima in pena però, alla fine, preferisce trovare sé stesso, appendendo le armi al chiodo.
La sua memoria vacilla data la senilità, ma la volontà di ricordare, come il suo aspetto, è ancora forte e
giovane. In un presente in cui il valore della memoria storica è dato per scontato, Eroicamente scivolato è
un’occasione per riflettere sul valore della memoria in toto, denunciando la patria come senso di comunità
calato dall’alto, con le varie paure demodé infuse dai politici alle persone, come pretesto per confondere la
massa per fini personali e di carriera. Elpenore, ora lotta con i ricordi per far emergere la verità: descritto nel
poema omerico come “nei pensieri non molto connesso”, egli è per noi un clown fantozzianamente segnato dal
destino, ma i sempliciotti, si sa, possono essere anche dei fools, e se apparentemente – con il suo accento
popolare e romanesco e con i suoi guantoni da boxe – Elpenore ci ricorda un pugile che ne ha prese troppe,
dall’altra non si può ignorare la lucidità analitica con cui coglie tutte le storture di un eroe sbagliato come Ulisse.
Elpenore è anche eterno ripetente, egli non è fatto per rientrare nei canoni, perciò spazialmente evochiamo
l’ambiente di un’aula scolastica.
Ma l’autorità ortodossa ex cathedra è uno spauracchio di cui è pronto a liberarsi.
Un gregario glorioso un po’ bambino un po’ burattino che rivive una condizione di perenne “stupor” quando
narra il passato e poi adulto e padre onnisciente nel presente che, sussurrando alla coscienza degli astanti tira
le somme della vita. Eroicamente scivolato è l’assolo di un ultimo, la celebrazione e la rivincita di tutti gli
“outsiders”, di tutte le persone sconosciute, insomma di tutti noi che almeno una volta nella vita ci siamo sentiti
invisibili ed insignificanti. Omar Giorgio Makhloufi
SUPPLICI
21.07 | Urbisaglia
Anfiteatro Romano
di Euripide
traduzione Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi
drammaturgia a cura di Gabriele Scotti
con Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa
Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin
regia Serena Sinigaglia
cori a cura di Francesca Della Monica
scene Maria Spazzi
costumi Katarina Vukcevic
luci Alessandro Verazzi
assistente alla regia Virginia Zini
assistente alle luci Giuliano Almerighi
musiche e sound design di Lorenzo Crippa
movimenti scenici e training fisico a cura di Alessio Maria Romano
assistente al training Simone Tudda
produzione ATIR – Nidodiragno/CMC – Fondazione Teatro Due, Parma
con il sostegno di NEXT ed. 2021/2022 Progetto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo
in collaborazione con Cinema Teatro Agorà, Cernusco sul Naviglio
Nella tragedia Le Supplici, scritta da Euripide e rappresentata per la prima volta tra il 423 e il 421 a.C., un
gruppo di donne di Argo, madri dei guerrieri argivi morti nel fallito assalto a Tebe (quello raccontato da Eschilo
nei Sette contro Tebe), si riunisce presso l’altare di Demetra ad Eleusi per supplicare gli ateniesi di aiutarle a
dare degna sepoltura ai figli, poichè i tebani negano la restituzione dei cadaveri. Il re ateniese Teseo, grazie
all’intercessione della madre Etra, decide di aiutarle. Quando un araldo tebano giunge per intimare a Teseo di
non intromettersi negli affari di Tebe, invano Teseo tenta di indurre l’araldo all’osservanza della propria legge
che impone di onorare i morti, ingaggiando con lui un dialogo nel quale il re difende i valori di democrazia,
libertà, uguaglianza di Atene, contrapposti alla tirannide di Tebe.
L’accordo non viene trovato e la guerra tra le due città è inevitabile, e viene vinta da Atene, con la conseguente
restituzione dei cadaveri. Il re di Argo Adrasto, che accompagna le madri, si incarica di celebrare i caduti con un
discorso. Il corteo con i corpi dei capi argivi caduti entra così in scena; Adrasto recita l’elogio di ciascuno di essi,
quindi si procede al rito funebre. Per volontà di Teseo il rogo di Capaneo è allestito separatamente dagli altri, al
fine di onorare diversamente l’eroe colpito dal fulgore di Zeus; Evadne, moglie di Capaneo, non regge alla
commozione e, per riunirsi al marito, si getta sul rogo in fiamme. Mentre i figli dei caduti sfilano con le ceneri
dei propri cari, finalmente sepolti, ex machina compare Atena, che fa impegnare con un giuramento solenne
Teseo e Adrasto a un’eterna alleanza fra Atene e Argo.
Amo i classici da sempre: con essi imparo cos’è il teatro e cos’è l’essere umano. Con i contemporanei imparo a
conoscere la realtà presente e l’epoca in cui vivo. Insomma classico e contemporaneo si riguardano, si
specchiano l’un con l’altro, si nutrono a vicenda. Come tradizione e innovazione.
Da anni voglio affrontare Le supplici di Euripide: adesso è arrivato il momento di farlo.
Il crollo dei valori dell’umanesimo, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del narcisismo e
della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi intatti tra le pieghe dei giorni stranianti e strazianti che
stiamo vivendo. È incredibile quanto una scrittura che risale al 423 a.C. risuoni chiara e forte alle orecchie di
un cittadino del terzo millennio. La democrazia ateniese fa acqua da ogni parte, contraddice i suoi stessi valori,
è populismo che finge di affermare i sacri valori della libertà. È manipolazione a tratti persino grossolana, si
chiama democrazia ma assomiglia troppo ad un’oligarchia. Sembra lo strumento migliore per scansare le
responsabilità e restare ad ogni costo sempre e comunque impuniti. È la legge del più forte, anche se
apparentemente garantisce spazio e parola a tutti. Le supplici sono le sette madri degli eroi uccisi presso le
porte di Tebe. Giungono ad Atene per implorare Teseo: recuperi i cadaveri dei vinti, dei figli uccisi, a costo di
fare guerra a Tebe che non li vuole restituire.
Tebe sotto la tirannide di Creonte, Atene sotto la democrazia di Teseo. Ancora una volta una stranezza: può
essere la democrazia in mano ad una persona sola? Non è una contraddizione in termini?
Il discorso tanto caro a Euripide, che parla di pacifismo e amore tra i popoli, di dolore e di pietà di queste madri
che hanno perso i figli, di un intero paese che ha perso i propri eroi, si intreccia con un sottile ragionamento
politico, capace di rendere questa tragedia un unicum per l’antichità.
Sette madri, sette attrici: Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna,
Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Deborah Zuin.
Queste attrici straordinarie, a cui mi lega un lungo sodalizio artistico, interpreteranno dunque il coro delle
supplici e saranno anche, di volta in volta, i diversi personaggi della tragedia: Teseo, l’araldo tebano, Etra,
Adrasto, il messaggero, il coro dei bimbi, Atena.
Un rito funebre che si trasforma in un rito di memoria attiva, un andare a scandagliare le ragioni politiche che
hanno portato alla morte i figli e più in generale alla distruzione dei valori dell’umanesimo. Che siano le donne a
compiere questo viaggio di ricostruzione e conoscenza mi è parso necessario e naturale.
Serena Sinigaglia

















